Oggigiorno gli infortuni, in particolare in ambito sportivo, sono molto frequenti e richiedono interventi sempre più attenti e mirati. L’attenzione dei medici non deve essere rivolta soltanto al recupero della parte colpita ma anche della condizione fisica ottimale del paziente, attraverso la riabilitazione. Ne ha parlato in un articolo pubblicato su Il Giorno il dottor Stefano Respizzi, Responsabile del Dipartimento di Riabilitazione di Humanitas e co-fondatore del Gruppo italiano di studio delle metodiche isocinetiche.
Tipi di riabilitazione
In Humanitas si effettuano principalmente tre tipi di riabilitazione: ortopedica, neurologica e cardiorespiratoria. La prima tratta principalmente pazienti con protesi all’anca o al ginocchio, la seconda persone che hanno avuto un ictus, la terza individui colpiti da infarto o con problemi respiratori.
Nel caso della riabilitazione ortopedica cerchiamo di operare in fast track, in modo da ridurre i tempi di ricovero, migliorare il risultato funzionale e permettere una rapida guarigione.
Una cura a 360°
“La riabilitazione è soprattutto esercizio terapeutico e ricondizionamento metabolico” afferma il dottor Respizzi. L’obiettivo dev’essere, quindi, la cura del paziente a 360°: non solo la parte colpita ma tutto l’organismo deve tornare in condizioni ottimali, pari a quelle antecedenti il danno.
La metodica isocinetica
Si tratta di una modalità di potenziamento muscolare praticata con un macchinario, detto dispositivo isocinetico, “che eroga una resistenza adattabile alla persona”, precisa il dottor Respizzi. Ciò significa che il dispositivo è in grado di rilevare le caratteristiche fisiche del malato, sia esso un bambino, un atleta, un anziano o quant’altro, e di adattarsi di conseguenza.
Tale metodica consente di ottenere ottimi risultati in tutti i settori dello sport. “La forza muscolare”, spiega il dottor Respizzi, “è una condizione, nonché una qualità indispensabile, per il recupero dell’atleta e per indirizzare con precisione il suo allenamento”.
Consigli per rimanere in forma
Va detto innanzitutto che i ragazzi italiani sono troppo sedentari e praticano poco sport. Le occasioni per fare un po’ di movimento non mancano ma spesso è la pigrizia a prevalere.
Per rimanere in forma si dovrebbero compiere almeno diecimila passi al giorno, cioè circa 4-5 chilometri, a ritmo sostenuto.
Questo consiglio è rivolto a individui di tutte le età. Per le persone anziane è fondamentale camminare in diversi momenti della giornata all’aria aperta. “Fare quattro passi al mattino e al pomeriggio”, aggiunge il dottor Respizzi, “consente di prevenire le patologie dell’età avanzata come l’osteoporosi, l’ipertensione e aiuta il controllo del peso corporeo”.
Formazione in Humanitas
Nel 1996 è nata in Humanitas la Fondazione Mercuriale, che si occupa di ricerca e formazione in ambito riabilitativo e ortopedico.
L’ente, di cui il dottor Respizzi è presidente, organizza corsi ed eroga borse di studio per giovani medici.
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