“Nel mio piccolo, e nella convinzione che in medicina sia importante andare avanti per primi, spero che dire che ho 4 figli e 6 nipotini, tutti vaccinati, aiuti a recepire il messaggio dell’utilità di questo strumento di prevenzione indispensabile”, si legge in un articolo a firma del professor Alberto Mantovani, direttore scientifico di Humanitas, docente di Humanitas University e vincitore del premio Merck 2016, pubblicato sul Sole 24 ore.
Il professor Mantovani sottolinea quanto i vaccini siano “l’intervento medico a basso costo che più di tutti ha cambiato la nostra salute” e fa il punto sul virus Zika, sulla recente notizia di un vaccino contro il melanoma e sulle vaccinazioni infantili.
Virus Zika, a che punto siamo?
La presenza del Virus Zika, un nuovo agente infettivo, in America Latina, impone la realizzazione di un vaccino per frenare il contagio. Il virus Zika, per fortuna, è un “parente” del Dengue, contro il quale lo scorso anno è stato approvato un vaccino. Recentemente ha preso il via una sperimentazione di fase I per la messa a punto di un vaccino, al fine di valutarne sicurezza, dosaggio e risposta immunitaria. “Tuttavia, prima di arrivare a uno strumento utilizzabile nella pratica clinica passeranno probabilmente alcuni anni”, precisa il prof. Mantovani.
L’immunologia contro il cancro
È stata pubblicata sulla rivista scientifica Nature la notizia della sperimentazione clinica di un vaccino contro il melanoma, da parte della tedesca Università Johannes Gutenberg. Il vaccino però è stato testato su soli tre pazienti, pertanto è necessaria molta cautela. Questo lavoro si inserisce però in un percorso già tracciato negli ultimi anni: utilizzare le conoscenze in ambito immunologico nella lotta contro i tumori. “Oggi le armi del nostro sistema immunitario si sono affiancate alle terapie più tradizionali come chirurgia, chemio e radioterapia, farmaci mirati. Utilizziamo con successo gli anticorpi: mirati contro le cellule tumorali, hanno cambiato la storia di linfoma, tumori della mammella e del colon. Inoltre, dalla consapevolezza che il sistema immunitario non aggredisce i tumori come dovrebbe – perché viene da essi corrotto o addormentato – stanno derivando approcci terapeutici mirati a togliere alle nostre difese i freni molecolari che il cancro attiva. Ancora, stanno muovendo i primi passi in clinica farmaci e anticorpi che bloccano i macrofagi “corrotti”, componenti del sistema immunitario che anziché aggredire il cancro lo aiutano a crescere indisturbato. Anche le terapie cellulari stanno approdando alla clinica, con risultati incoraggianti nei tumori ematologici: sappiamo prelevare le cellule del sistema immunitario, educarle e poi reinfonderle nei pazienti come una pattuglia armata contro il cancro. Infine, ma non ultimo, abbiamo imparato a utilizzare i vaccini: sono realtà quelli preventivi, contro l’epatite B e i cancri del fegato causati da questo virus, e contro Hpv che provoca il rumore della cervice uterina. I vaccini terapeutici, invece, come questo recentissimo contro il melanoma, sono una frontiera della ricerca su cui si lavora in tutto il mondo”, spiega il prof. Mantovani.
I vaccini infantili sono sicuri e non causano autismo
I vaccini sono dunque fondamentali. Si pensi che salvano nel mondo 5 vite ogni minuto, 7.200 ogni giorno. Circolano però purtroppo, pericolosi falsi miti e leggende metropolitane che allontanano troppi genitori dalla somministrazione del vaccino ai propri figli. Una situazione preoccupante, considerato che anche l’Oms ha segnalato che la copertura vaccinale, in Italia, è scesa al di sotto della soglia di sicurezza. Questa situazione agevola la trasmissione dei patogeni, mettendo a rischio anche coloro che non possono vaccinarsi perché affetti da immunodeficienze, malattie croniche o tumori. Basti pensare, per esempio, che nel nostro Paese sono 1.500 i bambini malati di cancro. Mantenere una buona copertura vaccinale infatti protegge anche coloro che non possono sottoporsi a vaccinazione, perché limita la circolazione dei patogeni: “Per questo vaccinarsi è un atto di solidarietà e responsabilità sociale”, sottolinea il prof. Mantovani.
I vaccini di cui disponiamo sono efficaci e sicuri e non causano autismo. Questo timore è legato alla circolazione di uno studio che è stato universalmente screditato e riconosciuto come falso. “L’autismo, le cui cause non sono ancora del tutto note, ha origine prima della nascita anche se i suoi sintomi iniziano a comparire nei primi anni di vita, quando viene somministrato il vaccino contro morbillo, parotite e rosolia (Mpr). Pur, quindi, con il massimo rispetto e comprensione per i genitori che vivono un tale dramma, è importante ripetere che non ci sono evidenze di relazione fra vaccini e autismo”, conclude il professor Mantovani.
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