L’Africa è, nel senso corrente, frequentemente rappresentata con segni ossessivamente riproposti, ma poco e male criticamente analizzati: bambini numerosi e sofferenti, costumi stupefacenti, deserto e tramonti, natura selvaggia, centri urbani disordinati, il volto della guerra e delle epidemie… Nel mondo della divulgazione, l’Africa risulta più oggetto di moda che di conoscenza.
Esiste invece un’altra Africa conosciuta nelle sue realtà dagli operatori che su quei territori svolgono interventi per migliorare le risorse dei luoghi e la vita degli uomini; e dagli studiosi il cui ruolo è quello di analizzare e diffondere la cultura africana. Esiste cioè un’Africa ricca delle sue risorse naturali e umane che diventano motivo di impegno e di intervento da parte dei tecnici; e motivo di studio della sua cultura, cioè delle sue tradizioni, della sua letteratura, della sua musica, da parte degli studiosi.
Impegni finalizzati, nell’ambito degli interventi sul territorio e con la popolazione, aiutano a risolvere situazioni precarie. Impegni finalizzati, nell’ambito delle culture, sono l’occasione per costruire esperienza per una comprensione, scambio e diffusione di quei valori.
Territori, uomini e culture dell’Africa vengono così a significare elementi di costruzione di nuove forme di conoscenza che, pur molto lentamente, potrebbero modificare una lettura spesso falsata e quindi fuorviante della realtà africana.
UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI MILANO – ISTITUTO DI GEOGRAFIA UMANA
In collaborazione con AMREF – CESVI – MANI TESE
Palazzo Greppi, Sala Napoleonica, via S. Antonio 12 – Milano
PROGRAMMA
9.30-10.00
GIORGIO BOTTA – Università di Milano
Apertura dei lavori
SAPERE E SAPER FARE
MODERATORE: JEAN-LÉONARD TOUADI – Giornalista e scrittore
10.00-11.15
SAPERI TRADIZIONALI, AMBIENTE, SALUTE.
“BUONE PRATICHE” E CULTURE LOCALI
MATHEW NGUNGA – AMREF
Traditional Knowledge related to Poverty, Environment and Health.
Best practices and local cultures in East Africa
STEFANO ALLOVIO – Università di Milano
Vecchie bottiglie e nuove strategie di sviluppo.
Le associazioni trasversali nell’Africa sub-sahariana
EGIDIO DANSERO – Università di Torino
Lo sviluppo locale tra Nord e Sud, tra teoria e pratica.
Riflessioni a partire da esperienze in Senegal
11.15-11.30
PAUSA
11.30-12.45
CONOSCERE LA TERRA, PROMUOVERE LO SVILUPPO RURALE.
CONTADINI E ONG NEI VILLAGGI DELL’AFRICA OCCIDENTALE
ACHILLE TEPA – Mani Tese
Le savoir traditionnel dans les projets de développement rural en Afrique de l’Ouest
MARCO MODENESI – Università di Milano
“Noble travail, dur travail de la terre”:
conoscere e coltivare la terra nella narrativa del Burkina Faso e del Bénin
PIERPAOLO FAGGI – Università di Padova
Il territorio si riappropria dell’acqua. Insegnamenti dal progetto Sourou (Burkina Faso)
14.30-15.30
I PARCHI TRANSFRONTALIERI DELL’AFRICA AUSTRALE:
LA TUTELA DEGLI ECOSISTEMI COME STRUMENTO DI SVILUPPO E DI PACE
CARLO CENCINI – Università di Bologna
Dalla community conservation ai peace parks:
i nuovi paradigmi della conservazione in Africa
ETTORE TIBALDI – Università di Milano e Cesvi
EMANUELE BONAZZI – Fotografo
Problemi e prospettive del Parco del Grande Limpopo:
comunità locale e animali selvatici, due risorse dimenticate
15.30-19.00
TAVOLA ROTONDA:
STUDIOSI E OPERATORI DI FRONTE ALLA
COMPLESSITÀ AFRICANA
MODERATORE: JEAN-LÉONARD TOUADI
OLTRE AI RELATORI DELLA GIORNATA DI LAVORO, PARTECIPERANNO:
CARMINE CURCI – Missionario comboniano, direttore di “Nigrizia”
ARMANDO GNISCI – Università di Roma
LIANA NISSIM – Università di Milano
GUGLIELMO SCARAMELLINI – Università di Milano
Chiusura dei lavori
“Une autre Afrique est possible,
une Afrique réconciliée avec elle-même,
disposant pleinement de sa faculté de penser son propre avenir
et de produire du sens”
(Aminata Traoré)
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2.3 milioni visite
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+56.000 pazienti PS
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+3.000 dipendenti
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45.000 pazienti ricoverati
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800 medici