Dopo avere esaminato le patologie del ginocchio più frequenti in età giovanile e adulta, parliamo questa settimana delle patologie degenerative e in particolare dell’artrosi, la classica malattia che può colpire l’articolazione in età più avanzata. Spiega cause e interventi il dott. Giacomo Delle Rose, specialista di Chirurgia Mininvasiva Ortopedica, guidata dal dott. Leonardo Maradei.
L’invecchiamento dell’ articolazione
“L’artrosi è un processo degenerativo dell’apparato osteo-cartilagineo che interessa tutte le articolazioni sottoposte al carico, in particolare anca, caviglia e, appunto, ginocchio. Ogni articolazione è costituita dall’incontro di due ossa, separate tra loro da una serie di strutture anatomiche, tra cui la cartilagine sinoviale, cioè quella parte di cartilagine che riveste l’osso. Si è in presenza di artrosi quando questa cartilagine sinoviale si usura, in seguito a un inevitabile processo di invecchiamento o da pregresso trauma. Da qui la comparsa del dolore.
L’asportazione del menisco (di solito asportazione sub-totale) in età giovanile o adulta comporta una sollecitazione maggiore della cartilagine e quindi una sua maggiore usura, con conseguente comparsa precoce del dolore artrosico. Per eliminare una seria sintomatologia dolorosa che limita la qualità della vita del paziente (parliamo quindi di artrosi conclamata), si può intervenire chirurgicamente, dopo i trattamenti conservativi d’obbligo, attraverso la sostituzione protesica. La protesi del ginocchio è di tipo totale ed è costituita da leghe particolari o da titani e consente il recupero di tutti i movimenti. L’intervento viene eseguito in anestesia spinale o generale e necessita di un ricovero di circa 5 giorni in Ortopedia. È poi previsto un periodo di ricovero in reparto di Riabilitazione di 2 settimane circa. Le stampelle vanno utilizzate per circa un paio di mesi. Normalmente non è previsto l’utilizzo del tutore.
In alcuni casi può essere eseguita la pulizia artroscopica dei tessuti erosi, ma il risultato è generalmente transitorio o non del tutto soddisfacente, quindi viene riservata a quei soggetti che in prima battuta non vogliono sottoporsi ad intervento di sostituzione protesica”.
L’invecchiamento del menisco
“Anche il menisco è una struttura soggetta a invecchiamento e quindi a degenerazione. Utilizzando una semplice metafora, il menisco può essere paragonato alle gomme di un’automobile, che con il tempo si usurano. Può quindi accadere che il menisco si rompa a causa dell’usura e non in seguito a un trauma. Il ginocchio può gonfiarsi leggermente e causare fastidio.
In questo caso si può regolarizzare il menisco, asportandone la parte rotta in artroscopia, e procedere poi a infiltrazioni con acido ialuronico, la componente fondamentale della cartilagine, per migliorare la sintomatologia dolorosa. Queste infiltrazioni vanno effettuate una volta alla settimana per 5 settimane”.
Il ginocchio varo e valgo
“Ci sono casi in cui fin dall’infanzia sono presenti anomalie nell’asse meccanico del ginocchio. Si parla di ginocchia vare quando sono ‘a botte’ e di ginocchia valghe quando sono ‘a X’.
Queste ginocchia sono destinate a subire interventi chirurgici, ma solo quando sono sintomatiche, cioè quando fanno male. L’intervento necessario è una osteotomia, cioè l’asportazione o l’inserimento di un cuneo di osso sul femore o sulla tibia, così da eliminare l’anomalia. Questo tipo di interventi viene effettuato solitamente tra i 50 e i 65 anni, quando c’è uno stadio di pre-artrosi”.
A cura di Elena Villa
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