Rappresentano l’1% di tutti i tumori maligni. In Italia, hanno un’incidenza di circa 1.000-1.500 nuovi casi all’anno. Sono i sarcomi, che hanno origine per lo più nel tessuto muscolo-scheletrico dell’organismo. Per la loro cura è indispensabile un approccio multidisciplinare, ossia effettuato da più specialisti congiuntamente. Spesso sono infatti necessarie più modalità terapeutiche, che si susseguono nel programma di cura (chemioterapia, chirurgia, radioterapia). Come spiega il dott. Vittorio Quagliuolo, responsabile della Sezione di Chirurgia dei Sarcomi dell’Unità Operativa di Chirurgia Oncologica di Humanitas, e responsabile del Panel dei Chirurghi Generali dell’Italian Sarcoma Group.
In Humanitas ci sono competenze specifiche per la cura dei sarcomi?
“In Humanitas, centro di riferimento per questa patologia, è attivo un gruppo multidisciplinare formato da chirurghi, oncologi medici, radioterapisti, radiologi, chirurghi toracici, plastici, anatomo-patologi. Settimanalmente, il gruppo si ritrova per discutere i casi clinici, studiare la programmazione terapeutica di quelli più complessi e pianificare l’attività scientifica. Il ‘Gruppo Sarcomi’ di Humanitas partecipa a livello nazionale alle attività dell’Italian Sarcoma Group, in particolare contribuendo alla definizione dei protocolli di ricerca clinica. Ha partecipato attivamente anche al 1° Corso Educazionale dell’Italian Sarcoma Group, dal titolo ‘I sarcomi’, che si è tenuto a Milano dal 21 al 23 marzo 2005”.
Quanto conta l’intervento chirurgico nella cura dei sarcomi?
“L’intervento chirurgico rappresenta il trattamento di prima scelta per i sarcomi. Ha infatti potenzialità di cura definitive, soprattutto se la resezione della massa tumorale viene eseguita in modo radicale. Intervenire chirurgicamente sui sarcomi, però, è spesso difficile: sono necessari sia una competenza altamente specialistica ed un’esperienza considerevole, sia il coinvolgimento di diversi specialisti. Spesso infatti, a causa della posizione in cui questi tumori si sviluppano, sui sarcomi si deve intervenire a più mani, in collaborazione o con l’ausilio di chirurghi di altre specialità: plastica, vascolare, urologia, ginecologia…”
Può fare qualche esempio?
“La chirurgia dei sarcomi addominali e retro-peritoneali, ad esempio, richiede una buona conoscenza di tutta la chirurgia generale, perché a volte possono essere necessarie anche resezioni di organi viscerali (intestino, reni, utero, fegato, pancreas, milza…). Spesso inoltre si rendono indispensabili sostituzioni protesiche di vasi sanguigni, che richiedono l’intervento del chirurgo vascolare: questo soprattutto nel caso dei sarcomi degli arti. Appunto la chirurgia degli arti richiede un’ottima conoscenza dell’anatomia e della funzionalità degli arti stessi, perché a volte possono essere necessarie demolizioni oltre che di gruppi muscolari anche di nervi”.
Quali sono gli elementi fondamentali in questo tipo di chirurgia?
“Di assoluta importanza sono l’ampiezza, ma soprattutto la qualità dei margini di resezione: anche per i sarcomi valgono infatti i principi generali di chirurgia oncologica, ma il controllo locale della malattia è fondamentale perché, a volte, le recidive possono essere asportate solo con interventi ampiamente demolitivi (amputazioni d’arto)”.
E per quanto riguarda la chirurgia dei sarcomi a livello vertebrale?
“Quanto detto vale a maggior ragione per la chirurgia, ancora più complessa, dei sarcomi delle parti molli che infiltrano le vertebre o dei tumori primitivi che nascono nelle vertebre. Le demolizioni vertebrali richiedono una competenza, anche ortopedica, iper-specialistica, in Italia molto limitata. In Humanitas ci appoggiamo all’Unità Operativa di Chirurgia Toracica, diretta dal prof. Gianni Ravasi, e in particolare al dott. Marco Alloisio, che collabora con la Chirurgia Ortopedica di Cremona (dott. Luzzati)”.
Collaborate spesso anche con esperti di chirurgia ricostruttiva?
“Negli interventi sui sarcomi è fondamentale la collaborazione con esperti di chirurgia ricostruttiva, che devono conoscere tutte le tecniche, dalle più semplici alle più complesse. Gli interventi sul tronco, ad esempio, possono comportare ampie demolizioni della parete toracica, e dunque richiedere tecniche di ricostruzioni particolari che prevedono l’utilizzo di impianti protesici”.
Si interviene anche su metastasi e recidive?
“I sarcomi sono una delle poche neoplasie su cui si interviene chirurgicamente anche nella fase più avanzata, di metastatizzazione. Inizialmente, le metastasi dei sarcomi si manifestano per lo più a livello polmonare: da qui il ruolo fondamentale, nella terapia chirurgica di queste neoplasie, della chirurgia toracica.
Ancora più complessa, infine, è la chirurgia delle recidive, perché si è obbligati a interviene in aree già precedentemente trattate, chirurgicamente e/o con radioterapia”.
Di Monica Florianello
I sarcomi sono il tema della rubrica “lo Specialista risponde”, on-line sul sito www.humanitas.it. Per tutto il mese di aprile, è possibile inviare domande sull’argomento al dott. Vittorio Quagliuolo. Le risposte saranno on-line a partire da maggio. Un servizio in collaborazione con www.virgilio.it.
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