Latte, yogurt e latticini sono talvolta considerati “nemici” dell’organismo e dell’intestino, anche perché negli ultimi anni si è registrato un aumento di diagnosi di intolleranze alimentari.
Proviamo a fare chiarezza con la dottoressa Stefania Vescia, dietologa in Humanitas Medical Care Monza.
Latticini e digestione
Il motivo principale per cui, in certi casi, il latte sia di difficile digestione è il fatto che la composizione della sua quota proteica, rappresentata per circa l’80% dalle caseine, formano nello stomaco un coagulo piuttosto compatto, e quindi difficile da “scomporre”.
Anche il lattosio, ovvero lo zucchero del latte, se non viene scisso in molecole più piccole, può provocare disturbi digestivi. La scissione avviene per mezzo di un enzima, l’enzima lattasi, che in alcune persone è assente, mentre in altre, specie se hanno smesso di bere il latte, diminuisce o non viene più prodotta.
Per facilitare la digestione del latte, che, ricordiamo, è un alimento prezioso e ricco di nutrienti fondamentali, lo si può associare ai cereali, in modo che il coagulo che si forma nello stomaco diventi più spugnoso e morbido, e come tale più digeribile perché più semplice da aggredire da parte degli enzimi digestivi. Un’altra cosa che si può fare è reintrodurre il latte in piccole e crescenti quantità, quando non lo si beve da molto tempo, o ancora usare latte delattosato o formaggi stagionati in caso di intolleranza al lattosio.
Latte o yogurt?
Lo yogurt conserva le proprietà nutrizionali e il valore energetico del latte, anche se presenta diverse modifiche della composizione chimica dovute alla tecnologia di produzione.
Durante la fermentazione il lattosio viene in parte trasformato in acido lattico, e ciò lo rende più indicato per chi soffre di intolleranza al lattosio e più digeribile rispetto al latte.
Inoltre, grazie anche al suo formato, lo yogurt è di più facile consumo.
Chi dovrebbe evitare consumo di latte e latticini?
Esistono alcuni casi, oltre coloro che soffrono di intolleranza al lattosio, in cui è bene evitare il consumo di latte e latticini. Esiste infatti anche una vera e propria allergia verso le frazioni proteiche del latte: l’allergia alle proteine del latte.
Si tratta di una reazione che coinvolge il sistema immunitario e che manifesta sintomi a carico dell’apparato gastrointestinale, respiratorio e cutaneo e che, nella maggior parte dei casi, si risolve entro i 3-4 anni di vita.
Latte e latticini: quali benefici hanno?
Il latte vaccino è un alimento completo, nutriente e dissetante: basti pensare che, ogni 100 grammi, contiene 87-90 g di acqua.
Il latte è ricco di proteine di elevato valore biologico, cioè contenenti tutti gli aminoacidi essenziali, fondamentali per la sintesi dei tessuti muscolari e il rimodellamento osseo. Sono molti gli studi che hanno mostrato come i grassi presenti nel latte, in particolare gli acidi grassi saturi a catena corta, associati al calcio, abbiano un effetto protettivo sul rischio di comparsa del cancro del colon retto.
Il latte è poi una fonte di minerali, in particolare ha un elevato contenuto di calcio (119-125 mg/100 g) facilmente assorbibile e utilizzabile dal nostro organismo e fondamentale per la crescita di ossa e denti, per la coagulazione del sangue e per la prevenzione dell’osteoporosi.
Nel latte anche sono presenti importanti vitamine, come le vitamine del gruppo B, la vitamina C e vitamina A, la vitamina E, fondamentali nell’incrementare le difese immunitarie, nello sviluppo e nel rafforzamento delle ossa e nell’azione anti-invecchiamento.
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