Il prestigioso riconoscimento assegnato ai due medici per l’impegno e i risultati scientifici raggiunti “a servizio del bene comune”.
Le cerimonia oggi al Teatro dal Verme
Il prof. Alberto Mantovani, Direttore Scientifico di Humanitas e docente Humanitas University, e Marco Alloisio, Responsabile Chirurgia Toracica Humanitas e docente Humanitas University hanno ricevuto oggi l’Ambrogino d’Oro durante la cerimonia che si è tenuta al Teatro Dal Verme.
Il prestigioso riconoscimento è stato assegnato a chi ha saputo dare un contributo speciale alla città di Milano, incluse associazioni e organizzazioni. In questo modo la città esprime la sua gratitudine a chi dedica la propria vita al bene comune.
Alberto Mantovani: Milano land of opportunity
“Per me – spiega Alberto Mantovani – questo riconoscimento ha un significato particolare: ho avuto l’onore di ricevere prestigiosi premi internazionali un po’ in tutto il mondo, ma l’Ambrogino d’oro è certamente quello che più mi emoziona.
Sono da sempre profondamente legato alla città di Milano, perché qui sono le mie radici. Per i miei genitori, originari di Soragna nella bassa Emilia, così come per i miei suoceri, Milano ha rappresentato una land of opportunity, dove reinventarsi e rinascere dopo i tempi duri della guerra. A Milano io sono nato e ho scelto di vivere con la mia famiglia, oltre che di condurre le mie ricerche più innovative.
Per chi, come me, lavora nel campo della Scienza e della Medicina Milano è infatti un luogo privilegiato: offre ottime condizioni in cui fare scienza, attraendo i migliori ricercatori e medici italiani e stranieri. Ha un sistema universitario con punte importanti di eccellenza. È sede di istituzioni di ricerca e di clinica di grande tradizione, oltre che di una parte significativa della ricerca industriale italiana. A Milano sono nate grandi strutture di ricerca accademica privata che hanno creato importanti sinergie con il pubblico (IEO, Mario Negri, San Raffaele, Humanitas) così come le più importanti charities che sostengono il sistema di ricerca biomedico, come AIRC e Telethon, e la più grande fondazione bancaria attiva a sostegno della ricerca scientifica, Fondazione Cariplo.
Anche il tessuto sociale della città è unico. Penso al mio vissuto e al mio quartiere, Lorenteggio-Giambellino, dove c’è l’associazione Campo Olimpia di cui sono socio da sempre, che fa cultura, teatro, intrattiene anziani e bambini. Oppure penso a Handicap su la Testa, associazione in cui sono volontari i miei figli, che aiuta persone con handicap coniugando generosità e creatività. Vicino al deposito degli autobus, a Giambellino, si nota una grande macchia verde: è un murales fatto da questi ragazzi, un tocco di vivacità e speranza per loro e per tutti noi. Tutto questo rende Milano unica. Perciò l’ambrogino d’oro è per me non solo un onore, ma un premio speciale”.
Marco Alloisio: Milano culla dell’oncologia europea
“Ricevere l’Ambrogino d’Oro è pura emozione, soprattutto per un milanese come me, nato all’ombra dell’Università di Medicina e dell’Istituto Tumori. Un segno forse, un legame che fin da subito si è creato con quello che poi sarebbe diventato il mio mondo, una passione che mi anima e mi guida ancora oggi fin dai miei inizi all’Istituto Tumori, dove ho avuto maestri come Umberto Veronesi e Gianni Ravasi e Gianni Bonadonna. Ho avuto la fortuna di nascere a Milano che è una citta meravigliosa e ricca di opportunità in tutti i campi, incluso quello delle Scienze della Vita. Non a caso possiamo orgogliosamente considerarla la culla dell’oncologia, che sempre più grazie alla ricerca sta progredendo e sta contribuendo a far diminuire la mortalità di molti tumori in tutto il mondo.
Ricevo questo premio per il mio percorso di chirurgo e di oncologo; in Humanitas ho potuto fare la mia parte contribuendo a creare il Cancer Center, un polo oncologico di rilievo a livello internazionale che sta ottenendo risultati straordinari, grazie all’applicazione di una chirurgia sempre più “gentile” mininvasiva, robotica e soprattutto ai miei brillanti collaboratori. Come Professore poi cerco di trasmettere tutto quello che ho imparato e che mi ha arricchito ai giovani futuri medici. Inoltre da anni porto avanti la mia battaglia contro i tumori dedicandomi a una charity come la LILT, la Lega Italiana per la lotta contro i Tumori, che è sul territorio milanese da 70 anni, e da 70 anni restituisce al territorio e al cittadino un servizio fondamentale di informazione e prevenzione.
Dedico questo premio alla mia famiglia, al mio maestro di chirurgia Gianni Ravasi e soprattutto ai miei pazienti, che sono lo sprone per me e per tutti noi medici a continuare a lottare per sconfiggere i tumori. Non potrei desiderare di più.”
Chi è Alberto Mantovani
Immunologo e oncologo, Alberto Mantovani è Direttore Scientifico di Humanitas e docente di Humanitas University.
Ha contributo al progresso delle conoscenze nel settore immunologico formulando nuovi paradigmi e identificando nuove molecole e funzioni.
Le analisi bibliometriche lo indicano come lo scienziato italiano più citato e uno degli immunologi più citati nella letteratura scientifica internazionale.
Per la sua attività di ricerca ha ottenuto numerosi premi e riconoscimenti nazionali e internazionali, fra cui il Robert Koch Award 2016 per l’impatto trasversale sulla Medicina delle sue scoperte in ambito immunologico. Nel 2018 ha ricevuto a new York il premio AICF – The American-Italian Cancer Foundation, per l’eccellenza scientifica in medicina.
Chi è Marco Alloisio
Nato a Milano, è Responsabile della Chirurgia Toracica di Humanitas e docente di Humanitas University.
Dal 2014 è presidente della sezione Milanese della LILT.
Autore o coautore di oltre 100 pubblicazioni scientifiche per esteso su riviste internazionali indicizzate su Pubmed, il settore principale di interesse clinico e scientifico è rappresentato dalle malattie toraco-polmonare: tumore del polmone, tumori del mediastino, tumori dell’esofago, neoplasie della mammella, mesotelioma pleurico e patologie neoplastiche della colonna vertebrale.
Ha partecipato a campagne di screening per il tumore polmonare di rilievo internazionale (progetto DANTE); al momento è impegnato all’analisi del ruolo dell’infiammazione nel tumore polmonare e nel mesotelioma. Una ulteriore linea di studio è la ricerca delle cellule tumorali circolanti (CTC) nel tumore polmonare, mediante tecnologia ISET.
-
2.3 milioni visite
-
+56.000 pazienti PS
-
+3.000 dipendenti
-
45.000 pazienti ricoverati
-
800 medici