Si riunisce per la prima volta in Italia la World Federation of Neurosurgical Societies (WFNS, che raccoglie 45 mila chirurghi), presieduta dal professor Franco Servadei, neurochirurgo di Humanitas e docente di Humanitas University. Dall’8 al 10 febbraio la WFNS sarà in Humanitas University per tre giorni di incontri formativi e aggiornamenti sulle tecniche più innovative in campo neurochirurgico.
Una tre giorni con 35 massimi esperti della Federazione provenienti da Spagna, Algeria, Giappone, Brasile, Argentina, Germania, Francia, Marocco, USA, Kenia, Cina, India, Sud Africa, Abu Dhabi, Croazia, Uruguay, Romania, Taiwan, Grecia, Arabia Saudita, Turchia, Svizzera.
Ospite anche il professor Akio Morita, della Nippon School of Medicine in Giappone, che presenterà la sala operatoria del futuro: tutti gli strumenti di ultima generazione connessi tra loro, da robot chirurgici a TAC intraoperatorie, un sistema di navigazione neurofisiologica e una speciale sedia intelligente che si muove con il chirurgo seguendo e supportando i suoi movimenti.
Humanitas tra le strutture per il training internazionale
Humanitas è entrata a far parte delle strutture per il training internazionale della WFNS grazie all’esperienza della sua équipe, con oltre 2500 interventi chirurgici all’anno e una dotazione tecnologica fra le migliori in Europa.
“Sono molto felice che questo training che riunisce i migliori neurochirurghi del mondo si tenga in Humanitas. Il nostro ospedale si distingue per qualità ed eccellenza nel campo neurochirurgico, come testimoniano i recenti risultati ottenuti sia in ambito clinico sia della ricerca insieme al suo ingresso all’interno della rete internazionale di formazione della Federazione. La World Federation of Neurosurgical Societies ha sempre avuto l’obiettivo di supportare la formazione di giovani neurochirurghi nei Paesi che ne hanno bisogno, come nelle aree del Sud-est asiatico e in Africa”, ha spiegato il prof. Servadei.
Humanitas ha già ricevuto neurochirurghi in training da Indonesia, Cina e Nepal. Sono previsti entro il 2018 neurochirurghi da India e Congo.
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