Il timo è un piccolo organo, che in pochi conoscono, situato dietro lo sterno che fa parte del sistema linfatico, una rete di vasi sottili deputati al trasporto dei linfociti, cellule del sistema immunitario che aiutano l’organismo a combattere le infezioni.
I tumori che colpiscono il timo, piuttosto rari, hanno spesso origine nelle cellule che lo rivestono. Proprio perché è un tumore raro gli studi e le ricerche in quest’ambito non hanno ancora prodotto una sufficiente conoscenza della biologia di questo tipo di patologie. Humanitas Cancer Center è uno dei centri di riferimento per la diagnosi e la cura di timomi ed altri tumori del timo.
Grazie al finanziamento assegnato al progetto con i fondi ricavati dal 5×1000 è stato possibile identificare i diversi attori che verranno coinvolti (due medici, un biologo e uno statistico) e le risorse tecnologiche necessarie per la sua realizzazione (strumentazioni e materiali di consumo dedicati). Una volta ricevuta l’approvazione dal comitato etico, si potrà dare avvio al progetto.
“Lo scopo – spiega Paolo Zucali, caposezione di Farmacologia Clinica nell’ambito di Humanitas Cancer Center – è quello di identificare, in una serie di pazienti che abbiamo trattato in Humanitas, alterazioni geniche che possono aiutarci a valutare la prognosi del paziente e ad identificare bersagli molecolari per nuove strategie terapeutiche.
Per farlo ci serviremo di una nuova metodica: utilizzeremo una macchina per sequenziale il Dna di ultima generazione, in grado di dare un’enorme quantità di informazioni in tempi decisamente più rapidi ed economici. Ritengo che sia molto utile potere contare sul contributo della gente soprattutto per una patologia rara come il tumore del timo che, come tutte le patologie rare, difficilmente trova finanziamenti”.
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