L’insonnia è un disturbo piuttosto comune e in maniera occasionale colpisce almeno una volta il 50% della popolazione. Il termine insonnia designa un quadro complesso, caratterizzato dalla presenza di uno o più dei seguenti sintomi: difficoltà ad addormentarsi, frequenti risvegli nel corso della notte con fatica ad addormentarsi nuovamente, risveglio molto presto al mattino e una qualità del sonno scarsa, che non è dunque ristoratore. Le persone che soffrono di disturbi del sonno sperimentano anche sonnolenza diurna, stanchezza diffusa, irritabilità, problemi nella concentrazione e nella memoria. L’insonnia può essere primaria e dunque non essere correlata ad altre condizioni di salute, oppure secondaria, nel caso in cui i disturbi del sonno dipendano da altri fattori come malattie, dolore, uso di farmaci o abuso di alcol, condizioni come ansia e depressione. Vediamo insieme le cause più comuni di questo disturbo e le buone abitudini per dormire meglio.
Quali sono le cause dell’insonnia?
Lo stress è una delle cause principali, il corpo e la mente non sono in grado di rilassarsi e dunque si fa fatica ad addormentarsi o si ha un sonno disturbato.
Si parla di insonnia cronica quando i disturbi del sonno colpiscono almeno tre notti a settimana e durano un mese o più. L’’insonnia cronica può essere dovuta a depressione, una condizione di stress cronico e dolori o fastidi notturni.
L’insonnia acuta invece può durare da una notte ad alcune settimane e le cause alla sua origine possono essere:
- Fattori significativi di stress, come perdita del lavoro o problemi professionali, trasferimenti, morte di una persona cara.
- Fattori esterni ambientali che interferiscono con il sonno, come rumori, luci, caldo o freddo eccessivi.
- Elementi che interferiscono con il sonno abituale, come il jet lag.
“Igiene del sonno”: le buone abitudini per dormire meglio
Adottare alcuni comportamenti potrebbe aiutare ad assicurarsi una buona qualità del sonno, allontanando l’insonnia e i disturbi correlati. Una buona “igiene del sonno” comprende innanzitutto un atteggiamento positivo: andare a dormire pensando che è tardi, che si dormirà poco, che si è stanchi, che si farà fatica ad addormentarsi non giova di certo a una notte serena. È bene poi:
- Cercare di andare a dormire e di alzarsi al mattino sempre alla stessa ora.
- Evitare di assumere caffeina, nicotina e alcol durante la serata. Caffeina e nicotina infatti sono sostanze stimolanti e l’alcol può causare risvegli notturni, interferendo con la qualità del sonno.
- Fare regolare attività fisica, ma evitando le ore serali. Gli specialisti suggeriscono di non fare sport nelle quattro ore precedenti l’addormentamento, l’esercizio fisico infatti è stimolante per l’organismo e può interferire con la capacità di addormentarsi.
- Evitare pasti pesanti a cena.
- Rendere la camera da letto un luogo confortevole. Assicurarsi che sia buia, silenziosa e con una giusta temperatura, né troppo calda né troppo fredda. Qualora vi siano fattori negativi non modificabili, come la luce o il rumore, si possono provare semplici rimedi come i tappi per le orecchie o le mascherine.
- Rilassarsi prima di andare a dormire, leggendo un libro, ascoltando la musica, facendo un bagno o dedicandosi ad altre attività rilassanti.
- Utilizzare il letto e la camera da letto prevalentemente per dormire.
- Se non si riesce ad addormentarsi e non si ha sonno, è bene alzarsi e fare qualcosa che non sia eccessivamente stimolante finché non si avverte sonnolenza.
- Se si hanno particolari preoccupazioni, è consigliabile provare a stilare una lista di cose da fare prima di andare a dormire, in modo da non focalizzarsi sulla gestione dei problemi durante la notte.
- Non guardare l’orologio in continuazione.
Con insonnia quando rivolgersi al medico?
Rivolgersi al medico è opportuno ogni volta che l’insonnia interferisce con la qualità della vita. Un riposo non appropriato può ridurre le energie a disposizione durante la giornata e avere altre ripercussioni sulla salute psicologia e su quella mentale.
Visite ed esami
-
2.3 milioni visite
-
+56.000 pazienti PS
-
+3.000 dipendenti
-
45.000 pazienti ricoverati
-
800 medici