Nei mesi estivi si registra un aumento significativo delle infezioni alimentari. Come ha spiegato il dottor Antonio Voza, Responsabile del Servizio di Pronto soccorso in Humanitas, in un’intervista, i motivi alla base di questo incremento sono diversi.
Innanzitutto il caldo e l’umido rappresentano l’habitat perfetto per la proliferazione dei batteri, poi i cibi che vengono consumati all’aperto sono esposti alle contaminazioni.
Un altro fattore di rischio è rappresentato dai viaggi all’estero, soprattutto in quei Paesi esotici dove i livelli igienici e di sicurezza alimentare sono più precari.
Solo acqua in bottiglia
“Se si effettua un viaggio in un Paese esotico, è consigliabile bere solo acqua in bottiglia e utilizzarla anche per lavare frutta e verdura comprata nei negozi”, raccomanda il dottor Voza.
Occorre poi prestare attenzione agli alimenti che si acquistano, controllando la data di scadenza e lo stato dei prodotti, come nel caso dei surgelati: “I surgelati non devono avere la brina e le confezioni non devono essere rigonfie, ciò infatti indica che è in corso una proliferazione batterica”.
Un occhio al banco frigo
“Soprattutto in presenza di uova e latticini, il banco frigo non deve essere stracolmo, perché questo influisce sul mantenimento della temperatura, che di media non deve superare i 4 gradi.
I cibi crudi e quelli cotti poi non devono essere vicini, perché i primi potrebbero contaminare i secondi”, spiega il dottor Voza.
Le mani, primo veicolo di infezioni
Le mani sono il primo veicolo di infezioni, è bene dunque lavarle spesso. È consigliabile poi osservare i venditori di prodotti alimentari e preferire gli esercizi commerciali in cui si utilizzano i guanti.
-
2.3 milioni visite
-
+56.000 pazienti PS
-
+3.000 dipendenti
-
45.000 pazienti ricoverati
-
800 medici