Ha preso il via una importante iniziativa che si prefigge di combattere l’”ictus cerebrale” con una strategia globale rivolta contemporaneamente alla popolazione e agli operatori sanitari coinvolti nel processo di diagnosi e di cura dell’ictus celebrale.
Si tratta del “Progetto PRESTO”, che si attua in collaborazione con Bayer HealthCare e che è stato presentato a Milano (alla vigilia di un Incontro sul Progetto in programma venerdì 15 dicembre presso l’Istituto Clinico Humanitas IRCCS di Rozzano – Milano) dal Coordinatore del Progetto stesso, dottor Giuseppe Micieli.
Il Progetto ha avuto il patrocinio della Regione Lombardia.
Al riguardo, come ricordato dal dottor Antonio Pesenti – Direttore di Anestesia e Rianimazione, Ospedale San Gerardo di Monza e Responsabile del Dipartimento di Emergenza, Urgenza e Accettazione di Alta specialità dell’Ospedale San Gerardo di Monza – la Regione Lombardia ha elaborato un programma strategico dedicato alle patologie cerebrovascolari, che coinvolge l’azione del sistema SSUEM 118. Questo sistema, governato da un comitato tecnico regionale (CREU, Comitato Regionale Emergenza Urgenza) e dalle centrali operative, garantisce il soccorso, le cure preospedaliere e il trasporto all’ospedale dei cittadini colpiti da eventi acuti.
Come è noto l’ “ictus cerebrale” è causato dall’improvvisa chiusura o rottura di un vaso cerebrale e dal conseguente danno alle cellule cerebrali dovuto alla mancanza di ossigeno e nutrimenti portati dal sangue (ischemia) o alla compressione dovuta al sangue uscito dal vaso (emorragia celebrale).
L’ictus cerebrale in Italia rappresenta la terza causa di morte, dopo le malattie cardiovascolari e le neoplasie, e la prima causa assoluta di disabilità.
Pur tuttavia, come ricordato dal dottor Sterzi – Direttore SC Neurologia – A.O. Niguarda Cà Granda, oggi è possibile tornare ad una vita quasi normale dopo l’ictus: infatti, a differenza di quanto avveniva sino a pochi anni fa, quando prevaleva un atteggiamento nichilistico, è ora possibile fare molto nelle prime fasi della patologia. Quando una persona viene colpita da un ictus, la prognosi, cioè la probabilità di recupero, dipende dalla rapidità della diagnosi e della terapia Il tempo è un fattore fondamentale per il recupero delle funzioni cerebrali : il tempo è cervello.
L’obiettivo primario del Progetto è di accelerare al massimo dall’inizio dei sintomi l’arrivo in pronto soccorso del paziente colpito da ictus, possibilmente in un Ospedale in cui è presente un’unità specializzata nella diagnosi e nella cura dell’ictus cerebrale (Stroke Unit).
Le Stroke Unit sono in grado di eseguire una terapia specifica per l’ictus ischemico (la cosiddetta trombolisi) entro 3 ore dall’inizio dei sintomi: tale terapia è in grado di ridurre la mortalità ed i deficit (invalidità) dovuti alla malattia.
Al riguardo in Lombardia è operante lo “Stroke Unit Network Lombardia” (SUN Lombardia) nel quale sono consorziate al momento 36 unità operative.
L’esistenza del SUN Lombardia è un importante punto di riferimento nell’attuazione del Progetto PRESTO.
Nella sua presentazione, il dottor Micieli, ha delineato i “punti chiave” della “strategia globale” di lotta all’ictus prevista dal Progetto stesso.
Messaggio alla popolazione
Diffondere a livello della popolazione generale il messaggio in base al quale è indispensabile riconoscere precocemente i sintomi di un ictus per raggiungere rapidamente un Ospedale e, in particolare, una Unità specializzata nella diagnosi e cura dell’ictus, ovvero una Stroke Unit.
Purtroppo ancora oggi la percezione/riconoscimento dei sintomi è piuttosto infrequente: inoltre numerose sono le possibilità di errore e spesso si attende a casa il parere di parenti e del medico di famiglia piuttosto che chiamare rapidamente il 118 per raggiungere velocemente il Pronto Soccorso.
Per consentire la sensibilizzazione e l’educazione della popolazione sulle varie problematiche dell’ictus cerebrale il Progetto prevede la diffusione di materiale divulgativo (cartaceo, video o altro tipo) presso lo Studio dei MMG, le farmacie, le sale di attesa degli ambulatori e gli ospedali.
Coinvolgimento degli operatori sanitari
Attuare una campagna informativa rivolta ai MMG, ai Medici di Continuità Assistenziale e a quelli di 118 e Pronto Soccorso, oltre che agli operatori di settore.
Creare i collegamenti più appropriati tra gli stessi operatori sanitari (MMG, 118, PS, Stroke Unit) in grado di migliorare significativamente tempestività e qualità delle cure al paziente con ictus cerebrale.
Altre linee di azione
Promuovere iniziative scientifico-culturali rivolte alla conoscenza del problema ictus ed alle sue possibili implicazioni (Conferenze e Seminari).
Stabilire interazioni con le Associazioni di Volontariato (Associazione per la Lotta all’Ictus Cerebrale – ALICE ed Associazione per la Lotta alla Trombosi – ALT)
Riferimento al Network SUN Lombardia
Focalizzare l’attenzione della popolazione e degli operatori sanitari sulle Unità Operative dedicate alla diagnosi e cura dell’Ictus Cerebrale esistenti in Regione Lombardia e consorziate nel Network SUN Lombardia (Stroke Unit Network Lombardia), anche al fine di facilitare il tempestivo ricovero presso queste unità dei pazienti colpiti da ictus cerebrale.
Sensibilizzare le direzioni degli ospedali e gli amministratori sulla necessità dell’aumento e dell’accredito delle Stroke Unit nel territorio lombardo.
Tappe conclusive
In aree omogenee, dopo la diffusione del materiale divulgativo e lo svolgimento delle iniziative di diffusione delle informazioni necessarie, il Progetto Presto prevede la verifica (questionario, intervista telefonica) di vari parametri a livello della popolazione generale; dei pazienti e di quanti li assistono; del Personale del 118 e del Pronto Soccorso.
Nell’Autunno del 2007 i risultati dell’indagine forniranno lo spunto per un ulteriore evento scientifico per la diffusione di questi dati, la loro discussione e la elaborazione di nuove possibili strategie per migliorare l’impatto con la malattia, i percorsi di cura e gli indicatori di outcome (dipendenza, mortalità) delle Stroke Unit della Regione.
Infine, lo stesso modello di informazione verrà implementato a livello nazionale.
A cura della Redazione
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