Aprile è il mese dedicato alla prevenzione dell’ictus cerebrale, una patologia che in Italia rappresenta la terza causa di morte dopo le malattie cardiovascolari e le neoplasie, e la prima causa di disabilità.
L’ictus cerebrale è dovuto a un’improvvisa chiusura o rottura di un vaso cerebrale, con conseguente danno alle cellule cerebrali, determinato dalla mancanza di ossigeno e nutrimenti portati dal sangue (ischemia) o dalla compressione effettuata dalla fuoriuscita di sangue dal vaso (emorragia cerebrale).
La prevenzione è possibile intervenendo su quei fattori di rischio che possono essere modificati attraverso un sano stile di vita. È altresì importante, per limitarne i danni, riconoscere i segnali con cui si manifesta e chiedere aiuto in maniera tempestiva.
Ne parliamo con la dottoressa Simona Marcheselli, Responsabile di Neurologia d’Urgenza e Stroke Unit in Humanitas.
I consigli per la prevenzione
- Non fumare.
- Praticare quotidianamente attività fisica moderata, come per esempio mezz’ora di camminata veloce al giorno.
- Tenere sotto controllo il peso corporeo: un peso nella norma si ripercuote positivamente sulla pressione arteriosa, sul diabete e sui grassi nel sangue.
- Limitare il consumo di bevande alcoliche.
- Assicurarsi un’alimentazione sana ed equilibrata, riducendo i grassi e i condimenti di origine animale e privilegiando il consumo di pesce (fonte di grassi polinsaturi), frutta, verdura, cereali integrali e legumi (fonti di vitamine e antiossidanti).
- Non eccedere nel consumo di sale, che può determinare un incremento della pressione arteriosa.
- Controllare la pressione arteriosa, per individuare eventuali condizioni di ipertensione, importante fattore di rischio cardiovascolare.
- Controllare la glicemia, per diagnosticare precocemente la presenza di diabete.
- In caso di fibrillazione atriale, eseguire valutazioni cardiologiche periodiche e seguire le indicazioni del proprio medico. In generale, è indicata l’assunzione di farmaci anticoagulanti nei pazienti di età superiore ai 65 anni e in quelli che hanno già avuto un ictus ischemico cerebrale. Negli altri casi è utile assumere Aspirina.
I segnali da non sottovalutare
Il riconoscimento tempestivo dei segni dell’ictus cerebrale è fondamentale, al fine di predisporre il trattamento prima possibile. La somministrazione della terapia entro 4,5 ore dall’esordio dei sintomi infatti, permette di contenere i danni e ridurre l’eventuale disabilità.
I sintomi possono variare da persona a persona, anche in base alla zona del cervello coinvolta, e possono non essere immediatamente riconoscibili. È bene però prestare attenzione ai seguenti segnali e in loro presenza chiedere aiuto a personale di soccorso:
- Impossibilità o difficoltà a muovere un braccio, una gamba o entrambi gli arti di uno stesso lato del corpo.
- Bocca storta.
- Sensazione di “non sentire più” o di “sentire meno” un braccio, una gamba o entrambi gli arti di uno stesso lato del corpo.
- Difficoltà a vedere bene metà o parte di un oggetto.
- Mancanza di coordinazione nei movimenti.
- Incapacità a mantenere l’equilibrio.
- Problemi nel linguaggio: sia nell’articolazione delle parole, sia nel comprendere quanto detto dagli altri o nel reperire i vocaboli corretti.
- Violenta cefalea, diversa dal solito.
Questi sintomi possono comparire per alcuni minuti e poi risolversi spontaneamente, motivo per cui spesso vengono sottovalutati. Si parla in questi casi di attacco ischemico transitorio (TIA), un fenomeno che spesso è un vero e proprio campanello d’allarme per l’ictus e dunque merita un approfondimento specialistico.
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