Anche gli ospedali di Bergamo e Catania ottengono i riconoscimenti per le strutture attente alla salute delle donne.
Insieme all’Istituto Clinico Humanitas di Rozzano e all’ospedale Humanitas Mater Domini di Castellanza anche il Centro Catanese di Oncologia e l’ospedale Humanitas Gavazzeni di Bergamo ottengono il riconoscimento dell’Osservatorio nazionale sulla salute della donna, che certifica l’attenzione delle strutture alle patologie femminili e alle cure “di genere”.
L’ospedale Humanitas Gavazzeni di Bergamo è stata riconosciuta come struttura ospedaliera a misura di donna, attenta alle patologie femminili e alle specifiche esigenze “di genere” delle donne e, per questo, può valersi della certificazione di 2 “bollini rosa”.
Humanitas Gavazzeni, che ha partecipato quest’anno al progetto “Ospedale Donna” 2010 promosso da O.N.Da, l’Osservatorio Nazionale sulla salute della Donna, finalizzato a far emergere le strutture più attente alle esigenze femminili e per diffondere sempre più il concetto internazionale di ‘women’s hospital’, è stata premiata questa mattina, mercoledì 30 giugno, a Roma, con un riconoscimento per l’assegnazione di 2 bollini rosa, in occasione della presentazione al Ministero della Salute della quarta edizione della guida di O.N.Da.
“Siamo soddisfatti che la nostra struttura sia stata riconosciuta come ospedale di riferimento al femminile – commenta Giorgio Ferrari, direttore generale di Humanitas Gavazzeni Bergamo -. Per noi è importante l’attenzione al genere nel percorso delle cure mediche come anche lo sguardo professionale delle donne nell’organizzazione del lavoro”. Sono 122 quest’anno le strutture italiane che si sono aggiudicate i prestigiosi bollini rosa (su 132 candidature presentate), e sono quindi 244 gli ospedali ” a misura di donna” sull’intero territorio nazionale. I bollini hanno validità fino a fine 2011.
Le qualifiche rosa di Humanitas Gavazzeni
All’interno della Unità Operativa di Chirurgia Generale sono state evidenziate in “rosa” la chirurgia della patologia benigna e maligna della mammella con la chirurgia estetica e plastica ricostruttiva, la chirurgia dell’obesità, il rafforzamento delle modalità di cura e di trattamento di patologie neoplastiche tumorali (mammella, neoplasie toraciche, urologiche, gastrointestinali e cerebrali) anche con l’attivazione della nuova Radioterapia e l’installazione di due acceleratori lineari di elevata tecnologia.
Rosa anche la connotazione del Centro Obesità di Humanitas Gavazzeni dato che da recenti studi risulta che, nei paesi occidentali, il 7,5% delle donne (percentuale maggiore rispetto al sesso maschile) è gravemente obeso, e della Chirurgia Plastica Ricostruttiva dove, rilevante, è la chirurgia ricostruttiva della mammella eseguita con trattamenti tradizionali, innovativi ed all’avanguardia. Ovviamente la Senologia e le campagne di prevenzione effettuate in collaborazione con l’Asl (screening del carcinoma mammario in donne tra i 50 e i 69 anni) e Lilt come la Campagna Nastro Rosa (visite specialistiche gratuite, corso di autopalpazione del seno). Rilevante inoltre l’Unità di Neurologia con il centro Cefalee, riferimento lombardo della Società Italia per lo Studio delle Cefalee, Sisc, che effettua prevalentemente attività ambulatoriale con un riferimento nazionale per alcune patologie fra cui le cefalee, i disordini cognitivi e la patologia vascolare. Il mal di testa è un problema molto diffuso e spesso invalidante soprattutto per le donne; numerosi studi epidemiologici confermano infatti la prevalenza dell’emicrania sulla donna stimabile intorno al 16% contro il 5% nell’uomo.
Altro punto qualificante, la presenza di personale femminile in posizioni apicali
In Humanitas Gavazzeni sono donne ad esempio il direttore amministrativo, i responsabili delle unità di Medicina e Neurologia, e sono appannaggio di personale femminile altre importanti funzioni aziendali quali Ufficio acquisti, Servizio qualità, Laboratorio analisi, Marketing e Comunicazione, Servizi generali, Servizi assistenziali, Pianificazione e controllo ed emodinamica. E’ inoltre femminile l’84% del personale infermieristico.
Sul fronte delle strutture architettoniche, Humanitas Gavazzeni è a misura di donna oltre che per l’ampliamento con la nuova Piastra ospedaliera aperta nel 2009, per i luoghi di socializzazione all’interno dell’ospedale e il parco secolare, ma anche per alcuni servizi specifici come l’accesso prioritario alla zona accettazione per le donne in gravidanza (fila prioritaria), il parcheggio dipendenti custodito, protetto e più vicino all’ingresso dell’ospedale, pacchetti checkup dedicati alla donna e differenziati per fasce di età.
Anche Humanitas Centro Catanese di Oncologia è stato premiato da O.N.Da per l’impegno dei suoi specialisti nell’organizzazione, prevenzione e cura delle malattie femminili. Una segnalazione in particolare alle attività cliniche e di ricerca in ambito senologico e ginecologico. La premiazione nelle sale del Ministero della Salute a Roma.
Solo 3 i centri accreditati da O.N.Da in Sicilia, di cui Humanitas è il primo a carattere esclusivamente oncologico. Segnalate soprattutto le attività cliniche e di ricerca nell’ambito senologico e ginecologico, e le iniziative di screening offerte alla popolazione.
“Il riconoscimento assegnato da O.N.Da, avvenuto anche dopo un’accurata site visit in ospedale – commenta l’amministratore delegato di Humanitas Centro Catanese di Oncologia, Giuseppe Sciacca – premia l’intenso impegno di tutti gli operatori che lavorano ogni giorno per accogliere le pazienti e offrire loro il meglio sul fronte della prevenzione, diagnosi e cura. Questo bollino sarà per noi uno stimolo a crescere e proseguire sul fronte della qualità”.
Humanitas Centro Catanese di Oncologia
Il Centro è un punto di riferimento a livello regionale per la diagnosi e la cura delle neoplasie mammarie, oltre che delle patologie addominali, ginecologiche e della tiroide. Attivo dal 1958, è una casa di cura accreditata con il Servizio Sanitario nazionale che ha già ottenuto, primo centro della Sicilia Orientale, il riconoscimento di Dipartimento Oncologico di III livello di alta specialità.
Il Centro è da anni impegnato in campagne di prevenzione di alcune patologie femminili, come il tumore del seno e il melanoma, in sinergia con AIRC e LILT.
Senologia, un’équipe al servizio della donna
Humanitas Centro Catanese di Oncologia è in prima linea nella lotta al tumore al seno grazie ad un team multidisciplinare di diagnosi e cura dei tumori della mammella a cui afferiscono i reparti di diagnostica senologica, chirurgia senologica, oncologia e radioterapia, in grado di offrire alle pazienti un’assistenza completa che va dalla diagnosi alla cura.
“Presso il Centro – spiega il dott. Francesco Caruso, direttore sanitario e responsabile della Chirurgia Senologica – vengono eseguiti tutti i principali interventi per il trattamento e la diagnosi delle neoplasie mammarie inclusa l’asportazione di lesioni non palpabili, la biopsia del linfonodo sentinella, gli interventi di rimodellamento del parenchima mammario con tecniche di chirurgia oncoplastica, la ricostruzione mammaria in immediata, il rimodellamento con innesto di tessuto adiposo e la rigenerazione di tessuti affetti da esiti di radioterapia. A ciò si affianca l’impegno in ricerca e sviluppo che è parte integrante dell’attività del gruppo di chirurgia senologica”.
Ginecologia, non solo chirurgia
Presso il Centro è attiva l’Unità Funzionale di Chirurgia Oncologica Ginecologica che si prende cura del trattamento di tutte le patologie tumorali dell’apparato genitale femminile. Nel Centro si è consolidato un importante lavoro di équipe tra i vari specialisti ovvero chirurghi, oncologi e radioterapisti, in modo da far fronte a tutte le problematiche delle pazienti in modo coordinato. L’approccio è diverso da quello clinico tradizionale, infatti si pone grande attenzione all’aspetto umano: le pazienti sono sempre seguite da diverse figure mediche anche con attività di counseling psicologico. L’obiettivo è sottoporre le pazienti alla minore quantità di stress possibile. A tal fine, “per gli interventi chirurgici dei tumori ai primi stadi – spiega il dott. Giuseppe Petralia, responsabile della Ginecologia del Centro – si utilizzano tecniche di chirurgia laparotomica e laparoscopica minimamente invasive con incisioni di pochissimi centimetri, oltre ad avanzate tecniche di endoscopia ginecologica. Si ha così il vantaggio di sottoporre le pazienti ad anestesie molto leggere e a degenze molto brevi. Una paziente sottoposta ad intervento di isterectomia o per patologie dell’endometrio, per esempio, viene dimessa entro 48 o 72 ore al massimo”.
A cura della Redazione
-
2.3 milioni visite
-
+56.000 pazienti PS
-
+3.000 dipendenti
-
45.000 pazienti ricoverati
-
800 medici