Sono 11,6 milioni gli italiani dipendenti dal fumo di sigaretta, un dato alto, che rappresenta il 22% della popolazione al di sopra dei 15 anni d’età.
Una dipendenza soprattutto maschile, che interessa 7 milioni circa di uomini e 4,5 milioni circa di donne, ma il numero di fumatrici tra la popolazione femminile è in aumento.
I danni provocati dal fumo sono molteplici e interessano vari apparati e organi del nostro corpo, per questo è importante combattere il tabagismo continuando a informare il pubblico sui pericoli che la nicotina e le altre sostanze presenti nelle sigarette rappresentano per il nostro organismo.
Approfondiamo l’argomento con la dottoressa Licia Siracusano, oncologa e referente del Centro Antifumo di Humanitas.
Fumo di sigaretta: una dipendenza pericolosa
Il fumo non deve essere considerato un vizio. È una vera e propria malattia perché è una dipendenza, sia fisica che psicologica.
La sigaretta contiene catrame, con circa 4800 sostanze dannose, la nicotina e il monossido di carbonio. La nicotina è una droga che induce una dipendenza fisica pari a quella dell’eroina, cocaina o altri oppiacei. Numerosi studi hanno ormai evidenziato e conosciuto le zone del cervello su cui la nicotina svolge il suo effetto, determinando piacere, aumento della concentrazione, benessere e riduzione dell’ansia. Provare a smettere di fumare determina l’insorgenza di sintomi di astinenza (voglia impellente di accendere una sigaretta, insonnia, irritabilità, ansia, cefalea). I sintomi di astinenza sono più importanti i primi giorni (prima settimana), poi si manifestano sempre meno, fino alla scomparsa definitiva. Secondo l’Organizzazione Mondiale di Sanità la dipendenza da nicotina viene definita in base a 3 criteri:
- tentativo fallito di smettere di fumare;
- difficoltà nel controllare l’uso di tabacco;
- comparsa di sintomi d’astinenza alla sospensione.
La dipendenza psicologica si instaura successivamente alla dipendenza fisica: una serie di situazioni (caffè, bevande alcoliche, stare con gli amici, ecc.) riattivano nell’individuo il desiderio di fumare, diventando dei veri e propri rituali nella quotidianità e creando un circolo vizioso, difficile da rompere. La sigaretta diventa così un oggetto fondamentale della vita di un individuo, una “stampella psicologica”, un naturale antidepressivo che aiuta ad affrontare i momenti difficili o a godere meglio di gioie della propria vita. Dimenticando così spesso le caratteristiche negative e tossiche della sigaretta.
I danni all’organismo provocati dalla nicotina
La nicotina, oltre a indurre dipendenza, ha degli effetti nefasti anche sul sistema cardiocircolatorio, perché provoca danni a livello dei vasi sanguigni, causa di ipertensione arteriosa, ictus, cardiopatia ischemica, insufficienza cardiaca e aneurisma aortico.
Il monossido di carbonio, veleno inodore che si forma dalla combustione della sigaretta, toglie ossigeno al nostro sangue, per cui il sangue risulta meno ossigenato e tutti i tessuti ne soffrono (compresa la pelle, per cui si facilita la comparsa delle rughe).
Il fumo di sigaretta è un fattore di rischio per varie patologie.
- Fumo e tumori: esiste una relazione diretta tra fumo e sviluppo di tumori a livello polmonare, distretto ORL, a livello esofageo, renale e vescicale, tumore del pancreas e del colon. Il 90% delle neoplasie maligne del polmone sono causate dal fumo di sigaretta, Il tumore si verifica a causa dei danni del DNA cellulare indotti dal fumo; tali danni non dipendono dal numero giornaliero delle sigarette fumate né dalla percentuale nicotina in esse contenute, ma dipendono dal numero di anni di esposizione al fumo.
- Fumo e malattie cardiovascolari: il fumo è causa di infarto, ictus e facilita la formazione di placche aterosclerotiche, soprattutto agli arti inferiori, causa di claudicatio intermittens, cioè di dolore alle gambe quando si cammina, determinato dal ridotto afflusso di sangue. La patologia aterosclerotica più frequentemente associata al fumo è l’aneurisma dell’aorta addominale. La riduzione dell’afflusso sanguigno è causa di impotenza nell’uomo.
- Fumo e malattie respiratorie: il fumo di sigaretta è la causa più importante di induzione della broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO) e di enfisema polmonare. Il fumo riduce anche le difese del sistema immunitario, per cui aumenta il rischio di infezioni. Una serie di studi condotti dopo l’inizio della pandemia COVID-19 hanno infatti dimostrato correlazioni tra il fumo di sigaretta e lo sviluppo di una malattia da SARS-CoV-2 più severa.
- Fumo e apparato gastro-intestinale: il fumo favorisce l’insorgenza di ulcera gastrica e favorisce le riacutizzazioni nei pazienti affetti da malattia di Crohn.
- Fumo e gravidanza: il fumo aumenta il rischio di mortalità fetale e riduce il peso alla nascita di circa 200-250 grammi rispetto alle non fumatrici; durante la gravidanza aumenta il rischio di distacco di placenta, rottura precoce delle membrane e parto prematuro. In più, aumenta il rischio di morte improvvisa e sembra che l’allattamento sia meno diffuso o che comunque duri meno; inoltre chi fuma produce meno latte.
- Fumo e donne: le fumatrici hanno un rischio maggiore di sterilità e di ritardo nel concepimento; il rischio di trombosi aumenta da 20 a 40 volte se associato all’uso di contraccettivi orali. La menopausa inizia 1-2 anni prima delle non fumatrici e l’osteoporosi è più frequente.
Smettere di fumare: il Centro Antifumo Humanitas
Per valutare autonomamente il proprio livello di dipendenza dalla nicotina basta porsi una domanda: dopo quanto tempo, a seguito del risveglio, fumo la prima sigaretta?
Più la prima sigaretta è vicina al momento del risveglio, più la dipendenza sarà radicata.
Smettere di fumare, dunque, è un percorso tanto necessario quanto complesso, e chi desidera intraprenderlo, nei primi periodi senza sigarette, potrebbe avvertire sintomi tipici dell’astinenza, come irritabilità, ansia, insonnia e cefalea.
Per aiutare i pazienti nel loro percorso di abbandono del vizio del fumo, Humanitas dispone di un Centro Antifumo. Gli specialisti del Centro Antifumo di Humanitas, infatti, proporranno ai pazienti percorsi personalizzati sulla base delle esigenze e del quadro clinico di ciascuno, con un supporto sia psicologico sia farmacologico, per riuscire a rinunciare al fumo di sigaretta, abbracciare un nuovo stile di vita, ed evitare le ricadute.
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