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Colesterolo buono e colesterolo cattivo, i consigli dei professionisti su Oggi.it

Nuovo appuntamento con la rubrica di Oggi.it in collaborazione con i medici di Humanitas per sfatare alcuni miti sul colesterolo. Questo mese i professionisti del Centro di Prevenzione Cardiovascolare, risponderanno alle domande dei lettori dal 28 gennaio al 4 febbraio.

Il colesterolo è da considerarsi tutto “cattivo”?

Il colesterolo è un lipide steroideo che in quantità eccessive ostruisce le arterie. Per questo va tenuto sotto controllo. Non tutto il colesterolo, però, è da considerarsi cattivo, perché è un componente essenziale della membrana cellulare ed è necessario per produrre importantissimi ormoni (come quelli sessuali) e il cortisolo (che aiuta il nostro organismo a resistere agli stress). È il “precursore” della vitamina D, che favorisce l’assorbimento del calcio, importante per la salute di ossa e denti.
Dal colesterolo, inoltre, derivano gli acidi biliari, sostanze che intervengono nel processo digestivo. Infine, è presente nella sostanza bianca del cervello e nelle guaine che avvolgono i nervi e svolge quindi un ruolo essenziale nella trasmissione degli impulsi nervosi.

Quali valori di colesterolo sono considerati normali?

Il colesterolo è da considerare un nemico solo quando in eccesso. Nelle analisi del sangue, il suo valore complessivo dovrebbe sempre attestarsi sotto 200 milligrammi per decilitro. Occorre poi distinguere tra colesterolo cattivo (LdL) e colesterolo buono (HdL). Entrambe le molecole sono deputate al trasporto del colesterolo nel circolo sanguigno, ma mentre le prime lo cedono ai tessuti, le seconde sono incaricate della rimozione del lipide in eccesso nel plasma. Il valore di LdL dev’essere inferiore a 95 mg/dl, mentre quello “buono” (Hdl) deve risultare alto (superiore a 40, meglio se supera i 60).

Ogni quanto è bene effettuare gli esami del sangue?

La prima analisi del sangue andrebbe fatta attorno ai 20 anni e poi, ogni cinque. Fumatori, diabetici e persone che soffrono di altre patologie dovrebbero invece sottoporsi a controlli con frequenza annuale. La cadenza andrebbe in ogni caso concordata di volta in volta con il medico curante.

Alimentazione, quali accorgimenti prestare per ridurre il colesterolo cattivo?

  • Limitare al massimo il consumo di alimenti che contengono grassi saturi (che si trovano per lo più nei prodotti di origine animale), ed evitare cibi contenenti grassi idrogenati, presenti nelle merendine, negli snack, nei cibi da fast food. Sono infatti i maggiori responsabili nell’innalzamento dei livelli di colesterolo cattivo
  • Promosse le sostanze di origine vegetale, in particolare frutta, verdura e legumi; per i condimenti, previlegiare olio extravergine di oliva e olio di mais
  • Ottime anche alle fibre, che rallentano l’assorbimento di alcuni nutrienti, come i grassi, contribuendo a controllare i livelli di colesterolo nel sangue
  • Prediligere la carne magra (tacchino, pollo, tagli magri di manzo) e non superare il consumo di 500 grammi di carne a settimana
  • Sì al pesce, anche 3-4 volte a settimana. Contiene infatti i polinsaturi Omega-3, che migliorano la fluidità del sangue
  • Scegliere formaggi e latticini a basso contenuto di grassi, come la ricotta, e preferire il latte parzialmente scremato a quello intero
  • Limitare le fritture ed evitare il riciclaggio di oli già cotti

Per richieste più specifiche, si possono rivolgere le proprie domande alla dottoressa attraverso il servizio “Chiedi all’esperto“. Le risposte saranno pubblicate entro 72 ore dalla formulazione dei quesiti all’interno del blog “La settimana della salute” (Canale benessere di Oggi.it).

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