Il gonfiore addominale è un disturbo molto diffuso, soprattutto tra le donne, e può avere cause differenti. In genere per alleviarlo è sufficiente una correzione dello stile di vita e della dieta, ma altre volte il fenomeno può essere il segnale di una patologia più ampia e richiede quindi il consulto di uno specialista. Ne abbiamo parlato con gli specialisti dell’Unità Operativa di Gastroenterologia di Humanitas.
Quali sono i sintomi più comuni che accompagnano il gonfiore addominale?
Il gonfiore può accompagnarsi alla sensazione di aria nella pancia, il cosiddetto meteorismo, oppure alla distensione dell’addome, un “rilassamento” a tal punto evidente da costringere a slacciare il bottone dei pantaloni o della gonna a fine giornata, come accade soprattutto alle donne. Spesso si accusano anche irregolarità intestinale (stipsi) o digestione rallentata (dispepsia).
Quali possono essere le cause?
Le cause possono essere diverse: alimentari, ad esempio, come un’intolleranza o un’allergia verso specifici cibi oppure abitudini scorrette a tavola. Può essere altrimenti colpa di infezioni, ad esempio una gastrite associata a un’infezione dell’Helicobacter pylori, un batterio che colonizza la mucosa dello stomaco; oppure di alterazioni della flora intestinale (disbiosi), che può anche crescere eccessivamente nel tratto dell’intestino tenue dando origine alla Sindrome da proliferazione batterica del piccolo intestino o SIBO (Small intestinal bacterial overgrowth). Altre cause comuni sono rallentamenti della digestione o blocchi del transito intestinale, come la stipsi. Non bisogna infine sottovalutare il fatto che il gonfiore può essere segno dell’eventuale presenza di malattie organiche a carico degli organi addominali o di disfunzioni respiratorie, ad esempio l’ipomobilità diaframmatica.
Quali possono essere le possibili soluzioni?
La terapia dipende dalla causa del gonfiore addominale e può essere individuata dopo un’accurata anamnesi ed eventuali esami di laboratorio e strumentali. Nella maggior parte dei casi all’origine ci sono scorrette abitudini alimentari e quindi si consiglia generalmente di limitare i cibi che maggiormente contribuiscono alla fermentazione: un’eccessiva quantità di verdure a foglia lunga, il consumo di frutta subito dopo i pasti, bevande gassate e chewing gum. Particolare attenzione va posta all’esclusione della celiachia, l’allergia al glutine, che può essere identificata mediante esami di laboratorio. È un passaggio necessario prima di escludere tout court il glutine dalla dieta. Esistono comunque diversi rimedi contro il disturbo: il noto carbone vegetale, ad esempio, ma anche diverse formulazioni a base di piante carminative che aiutano a ridurre il gonfiore.
Quando occorre rivolgersi a uno specialista?
Il gonfiore e la distensione addominale possono nascondere malattie organiche più complesse, sia gastroenterologiche che ginecologiche. Se i sintomi persistono nonostante gli accorgimenti dietetici o altre terapie, dunque, si consiglia di approfondire il problema con uno specialista. A seconda dell’inquadramento clinico, verranno prescritti esami strumentali di primo livello, come l’ecografia addominale, o di secondo livello, come la colonscopia e la TC addominale.
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