Termina il dossier dedicato alle più comuni patologie che possono colpire l’articolazione del ginocchio e ai percorsi riabilitativi più adeguati. Nell’età matura è sicuramente l’artrosi a rappresentare la più comune problematica che riguarda il ginocchio. Vediamo allora come in questo caso la riabilitazione può essere utile per garantire al paziente anziano una migliore qualità della vita. La parola al dott. Gianluca Galimberti, specialista di Riabilitazione Ortopedica in Humanitas, presso l’Unità Operativa di Riabilitazione e Recupero Funzionale, guidata dal dott. Stefano Respizzi.
L’usura causata dall’artrosi
“Come tutte le articolazioni anche quella del ginocchio è soggetta a usura: la degenerazione della cartilagine è la causa dell’artrosi. Un corretto stile di vita rappresenta in questo caso una buona arma di prevenzione delle problematiche degenerative del ginocchio. Va ad esempio controllato l’aumento del peso, per evitare di sovraccaricare il ginocchio e per non aggiungere un ulteriore elemento di danno alla normale degenerazione dovuta all’età. Ci sono poi attività sportive che possono predisporre alla degenerazione dell’articolazione, ad esempio la corsa su lungo raggio. L’attività fisica rappresenta però il modo per mantenere elevata la massa muscolare e stabile l’articolazione.
Quando il ginocchio inizia a essere soggetta a degenerazione va innanzitutto determinata l’entità di questo processo, cioè quanto il panno articolare è usurato. Esistono farmaci a base di acido ialuronico che possono incrementare il normale metabolismo della cartilagine e rallentare questo processo degenerativo, la cui efficacia va però sempre messa in relazione con lo stato della malattia e con lo stile di vita del paziente.
In questo caso è particolarmente importante mantenere un adeguato tono muscolare attraverso un programma di fisioterapia per far sì che l’articolazione rimanga più stabile e sia meno soggetta al processo degenerativo che abbiamo descritto. Per questo tipo di pazienti l’allenamento ideale di rinforzo muscolare e di mantenimento del movimento articolare deve avvenire in assenza di carico, così da non affaticare ulteriormente il ginocchio. Si consiglia quindi un’attività fisica da svolgersi in acqua, come l’aquagym. Vanno invece evitare tutte quelle attività che sovraccaricano il ginocchio, come camminate in montagna per periodi di tempo prolungati. In questo stadio della malattia la riabilitazione è utile anche nell’ipotesi che il paziente debba essere sottoposto, in futuro, a un intervento di protesi: un buon tono muscolare garantisce infatti un processo di recupero accelerato”.
La protesi
“Quando la cartilagine è già ampiamente degenerata compaiono dolore e impotenza funzionale, il ginocchio perde cioè le sue caratteristiche di flesso-estensione e anche la deambulazione ne è compromessa. In questo caso è necessario ricorrere alla sostituzione dell’articolazione con una protesi. Il paziente dovrà essere sottoposto a una fase post-operatoria riabilitativa, che si svolgerà innanzitutto in ambito ospedaliero. La riabilitazione che viene effettuata nei postumi di intervento di protesi di ginocchio in ambito ospedaliero ha come obiettivi il recupero delle caratteristiche biomeccaniche dell’articolazione, il recupero della forza, il recupero della deambulazione e il recupero delle attività di vita quotidiana. Per il raggiungimento di questi obiettivi sono necessari solitamente circa quindici giorni di ricovero. Una volta dimesso, il paziente dovrà continuare con un programma di mantenimento motorio, preferibilmente attraverso un’attività fisica in acqua, cioè in assenza di carico sull’articolazione”.
A cura di Elena Villa
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