È la seconda causa di disabilità alla vista e interessa ben 55 milioni di individui a livello mondiale: stiamo parlando del glaucoma, patologia del nervo ottico alla base di importanti danni visivi che, anche una volta curato, non si risolvono e comportano un’invalidità a vita.
La prevenzione, in particolare per le persone che presentano dei fattori di rischio, è dunque fondamentale per contenere i danni provocati dal glaucoma.
Quali sono i sintomi del glaucoma? E quali le possibilità di cura? Approfondiamo l’argomento con il professor Paolo Vinciguerra, Responsabile del Centro Oculistico di Humanitas e professore ordinario di Humanitas University.
Che cos’è il glaucoma?
Il glaucoma è una patologia che interessa soprattutto pazienti di età avanzata e che provoca il deterioramento del nervo ottico, radiazione del diencefalo a cui è deputata la funzione di trasmissione delle informazioni dalla retina dell’occhio al cervello.
Il glaucoma è principalmente causato dalle conseguenze dell’aumento della pressione interna dell’occhio ma anche, anche se più di rado, da una riduzione dell’apporto di sangue al nervo ottico.
Il glaucoma può essere ad angolo aperto e ad angolo chiuso. Il glaucoma ad angolo aperto è il più comune, si tratta di una malattia che progredisce più lentamente ma che, per contro, non presenta sintomi evidenti fino agli stadi più severi e, dunque, può essere particolarmente rischiosa.
A esserne interessati sono in particolar modo i soggetti che hanno familiarità con la patologia o che hanno utilizzato cortisonici per diversi anni, nonché coloro che sono affetti da miopia elevata o da miopia lieve con dispersione di pigmento e da pseudoesfoliatio lentis.
Il glaucoma ad angolo stretto, invece, presenta sintomi evidenti sin dagli stadi iniziali ed è tipico dei pazienti più in là con gli anni. A esserne interessati sono in particolar modo coloro che hanno una storia di ipermetropia.
Quali sono i sintomi del glaucoma?
Sono circa la metà, i soggetti interessati da glaucoma in Italia che, secondo i dati a disposizione, non sono consapevoli della patologia. In generale il principale sintomo del glaucoma è la riduzione del campo visivo. Di solito a subire la riduzione di campo è la visione periferica, ma in determinati casi il glaucoma può affliggere anche il campo visivo centrale, quello superiore o quello inferiore.
Le prime difficoltà visive provocate da questa riduzione di campo si possono riscontrare, per esempio, nella lettura, o nella guida di veicoli. In caso queste attività risultino difficoltose è opportuno prenotare una visita dallo specialista oculista poiché potrebbero essere i primi campanelli d’allarme dell’insorgenza di un glaucoma.
Come si cura il glaucoma?
Le difficoltà visive provocate dal glaucoma non si risolvono con la malattia, ma permangono per il resto della vita del paziente. La prevenzione è dunque di primaria importanza per cogliere la patologia quando è ancora agli stadi iniziali. Per questo visite periodiche dallo specialista oculista sono il principale strumento per tenere sotto controllo l’eventuale insorgenza della patologia.
In particolare a partire dai quarantacinque anni, si consiglia di effettuare un controllo oculistico almeno una volta all’anno.
Lo specialista è infatti in grado di diagnosticare un ipertono oculare, causa del deterioramento del nervo ottico, e l’insorgenza di glaucoma anche quando è ancora agli stadi iniziali e non ha, dunque, ancora provocato disturbi visivi manifesti. I primi esami a cui verrà sottoposto il paziente sono il controllo della pressione dell’occhio, il campo visivo, lo studio delle fibre nervose del nervo ottico con OCT, la misurazione dello spessore corneale e l’esame del nervo ottico. In caso i risultati di questi test lascino qualche dubbio, lo specialista effettuerà esami più specifici e dirimenti, quali quello del campo visivo e delle fibre ganglionari del nervo ottico, che porteranno a una diagnosi definitiva.
Per chi presenta fattori di rischio come la familiarità, può essere di aiuto nel ritardare l’insorgenza di glaucoma o nel rallentare lo sviluppo delle difficoltà visive che comporta, smettere di fumare e praticare regolarmente attività fisica.
Il glaucoma, una volta diagnosticato, verrà curato tramite terapia farmacologica o trattamento chirurgico, a seconda dallo stadio della patologia e delle condizioni del paziente.
La terapia farmacologica prevede la somministrazione di specifici colliri, mentre l’intervento chirurgico, per esempio con laser, è utile per alleviare la pressione del liquido oculare.
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