Arriva una buona notizia dalla ricerca per 3.000.000 di persone che soffrono solo in Italia di diabete di tipo 2. Aggiungendo alla propria terapia una pillola a base di perindopril e indapamide, che riduce i valori di pressione arteriosa, si può vivere meglio e più a lungo. Questo è quanto emerso dallo studio chiamato Advance, condotto su 11.140 persone con diabete di tipo 2 in 20 paesi (tra cui l’Italia) e pubblicato su Lancet. È il primo studio così ampio che prende in considerazione solo i diabetici e il fatto che nella maggior parte (ben il 90 per cento) soffrano di ipertensione. La somministrazione di questa pillola, da tempo in uso in Italia, permette di ridurre il rischio di morte del 18 per cento e a beneficiarne non sono solo stati i diabetici con ipertensione, ma anche quelli con valori pressori nella norma. Inoltre, la pillola ha effetti protettivi anche verso il cuore e il rene, due bersagli tipici del diabete di tipo 2 evidenziando una riduzione del danno renale del 21 per cento e di eventi coronarici del 14 per cento senza significativi effetti collaterali.
Ma qual è il rapporto che lega diabete e ipertensione? Ne abbiamo parlato con i diabetologi dell’Istituto Clinico Humanitas che, insieme al prof. Giorgio Graziani (responsabile di Nefrologia dell’ospedale) e al dott. Edoardo Gronda, cardiologo, hanno raccolto in un registro chiamato CAREME – CArdiac, REnal and MEtabolic oltre 1.300 pazienti affetti da diabete, malattie cardiovascolari e malattie renali.
Diabete e ipertensione hanno un legame?
“Quasi tutte le persone che soffrono di diabete soffrono anche di ipertensione. Esistono meccanismi metabolici che favoriscono questa associazione e, inoltre, l’iperglicemia stimola la risposta pressoria dei vasi sanguigni. Questo è il legame che intercorre tra le due patologie. E abbassare la pressione ai diabetici ipertesi è difficile, necessitano di un trattamento che prevede la somministrazione di più pillole. Questo studio dimostra che l’obiettivo di una pressione arteriosa di 130/80 raccomandata da tutte le Linee Guida sull’ipertensione nella persona diabetica è un target terapeutico raggiungibile. Ma c’è di più perché grazie a questa pillola, già in uso in Italia, si possono evitare anche altre complicanze tipiche del diabete di tipo 2 come la nefropatia o gli eventi coronarici. Inoltre, si tratta di una pillola che forse potrebbe risultare utile anche nelle persone con diabete di tipo 2 che non soffrono di ipertensione per ridurre i rischi accennati sopra”.
Questo nuovo studio avrà un impatto positivo sulla vita dei diabetici?
“Sicuramente avrà un impatto positivo sull’aspettativa di vita di queste persone riducendo il rischio di morte perché le malattie renali e cardiovascolari rappresentano le complicanze maggiori del diabete. Ovviamente questa pillola deve essere comunque prescritta dal medico specialista o dal medico di base ed è mutuabile”.
A cura di Lucrezia Zaccaria
-
2.3 milioni visite
-
+56.000 pazienti PS
-
+3.000 dipendenti
-
45.000 pazienti ricoverati
-
800 medici