E’ la Tac intraoperatoria, un supporto al trattamento chirurgico delle fratture articolari e complesse. Due convegni dedicati alle ultime innovazioni.
Una moderna tecnologia, che guida la mano del chirurgo in Traumatologia: è la Tac intraoperatoria, o O-arm. Questo strumento all’avanguardia, molto poco diffuso in ambito traumatologico, è da poco in uso in Humanitas. La Tac intraoperatoria è utilizzata da anni in neurochirurgia, si sta cercando ora di adottarla anche negli interventi sulle fratture. Questo strumento permette di avere immagini in 3D della parte interessata mentre si opera e quindi il chirurgo vede con precisione ciò che sta facendo. Si tratta di un validissimo supporto in fratture articolari e complesse, ad esempio del bacino, del ginocchio, della caviglia e del gomito, in cui è richiesta una grande precisione nella ricostruzione articolare. Attualmente per valutare queste riduzioni si utilizza la radiologia tradizionale con ottimi risultati, ma la Tac intraoperatoria è sicuramente più precisa quando si ricorre a tecniche mininvasive ovvero incisioni più piccole o esposizioni meno ampie che permettono di ottenere un buon risultato e minori complicanze.
Alle “Moderne tecnologie in Traumatologia” è dedicato il convegno che si terrà in Humanitas il prossimo 3 novembre. Saranno presenti personalità importanti a livello internazionale in campo traumatologico, che da anni utilizzano la Tac intraoperatoria e ne discuteranno i limiti, le indicazioni cliniche, le applicazioni migliori e l’effettiva validità nei diversi casi di frattura presi in esame. Alcuni di questi, trattati in modo tradizionale, verranno commentati ipotizzando l’uso della Tac intraoperatoria ed elencando i differenti risultati che sarebbero stati ottenuti. L’alto livello scientifico dell’incontro darà infine le possibilità agli specialisti dei centri lombardi di confrontarsi con un contesto internazionale.
Uno dei campi in cui l’utilizzo di moderne tecnologie sia diagnostiche sia di hardware in traumatologia, ovvero mezzi di sintesi come placche, chiodi e protesi, è più importante è quello geriatrico. Nell’anziano infatti la necessità di un ripristino veloce della funzione deve fare i conti con la veloce perdita di forza muscolare e di coordinazione motoria tipica dell’età avanzata e deve tener conto anche della spesso frequente fragilità ossea. Lo sviluppo di moderne tecnologie diagnostiche in grado di quantificare questi deficit e di moderni strumenti tecnici per consentire un carico precoce per gli arti inferiori e un movimento precoce negli arti superiori è alla base dei moderni studi traumatologici. Queste e altre problematiche saranno al centro del workshop internazionale dal titolo “Master on geriatric trauma“, in programma il 21 e 22 ottobre a Barcellona. Saranno presenti alcuni tra i maggiori chirurghi traumatologi europei, in un contesto in cui saranno discusse le attuali moderne tecniche in traumatologia dell’anziano. Il corso è un master rivolto a specialisti ortopedici europei ed è la prima volta che l’Italia ha un posto di chairman in questi corsi internazionali.
A cura della Redazione
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