COME TI POSSIAMO AIUTARE?

Centralino
+39 02 8224 1

Se hai bisogno di maggiori informazioni contattaci telefonicamente

Prenotazioni Private
+39 02 8224 8224

Prenota una visita in privato o con assicurazione telefonicamente, oppure direttamente online

Centri

IBD Center
0282248282
Dipartimento di Gastroenterologia
02 8224 8224
Ortho Center
02 8224 8225
Cancer Center
0282246280
Centro Odontoiatrico
0282246868
Cardio Center
02 8224 4330
Centro Obesità
02 8224 6970
Centro Oculistico
02 8224 2555

Farmaci antitumorali, “necessaria un’analisi di costi e benefici”

È di questi giorni la notizia che il servizio sanitario inglese (Nhi) ha negato il rimborso per la terapia con Olaparib, un farmaco antitumorale che ha dimostrato, in studi clinici, la sua efficacia nel carcinoma ovarico avanzato. Il motivo? Costi eccessivi (più di 5500 € al mese per il trattamento), ritenuti non sono giustificabili alla luce dei benefici attesi: un allungamento di qualche mese dell’evoluzione della malattia.

web ricerca

Antitumorali, cosa succede se le cure sono troppo costose?

“Senza guardare al caso specifico, ritengo doveroso che gli enti regolatori si interroghino e diano risposte concrete in merito al problema della sostenibilità economica legata alla immissione in commercio di questi nuovi farmaci, soprattutto quando i vantaggi attesi non sono “rivoluzionari”, ma consentono un allungamento di qualche mese delle prospettive di vita – commenta il prof. Armando Santoro, direttore di  Humanitas Cancer Center. – È vero, da una parte, che dare alla vita umana un valoreeconomico‘ è una terribile responsabilità dal punto di vista etico; d’altro canto, è vero che tale responsabilità, qualcuno dovrà assumersela, specialmente in tempi di risorse limitate e spesso insufficienti. Inoltre va forse considerato il “giusto prezzo” di un farmaco rispetto al vantaggio indotto. Bisogna pensare anche al futuro: immaginare di percorrere strade che portano i costi a lievitare fuori controllo, rischierebbe di mettere ulteriormente in discussione la sostenibilità futura dei sistemi sanitari, determinando una disparità di trattamento inaccettabile fra chi deve essere curato oggi e chi invece potrebbe aver bisogno di risorse in futuro”.

“Credo che oggi, per affermare che un nuovo farmaco o un nuovo tipo di trattamento costituiscano un passo in avanti, non sia più sufficiente analizzarne i vantaggi solamente dal punto di vista clinico, soprattutto se tali vantaggi sono molto limitati. A mio parere, non è accettabile che vengano autorizzati farmaci per i quali siano emersi vantaggi minimi rispetto ai trattamenti già utilizzati, a fronte di costi esorbitanti. È necessario che si applichino analisi che mettano a confronto costi e benefici, specialmente quando vi sia già un trattamento che dà risultati accettabili” prosegue il prof. Santoro, che conclude: “Un cambiamento è già in atto ma sarebbe almeno altrettanto importante un ripensamento delle politiche industriali delle aziende farmaceutiche e dei rapporti fra queste e le strutture sanitarie. Sarebbe anche auspicabile una visione diversa della ricerca che, anziché cercare di dimostrare solo l’attività di un nuovo farmaco, cerchi di definire il reale impatto nel miglioramento della durata e della qualità di vita del paziente cui andrà eventualmente somministrato”.

I numeri di Humanitas
  • 2.3 milioni visite
  • +56.000 pazienti PS
  • +3.000 dipendenti
  • 45.000 pazienti ricoverati
  • 800 medici
Torna su