La faringite è un’infiammazione della faringe, ovvero di quel tratto comune della via respiratoria e digerente situato dietro al naso e alla bocca, e che profondamente si estende nel collo. Quest’ultimo tratto viene comunemente chiamato “gola”. È un complesso organo muscolo-membranoso, altamente coordinato, che consente il transito di aria e cibo. Insieme a questa funzione è fondamentale ricordare quella immunitaria, dal momento che nel faringe sono presenti strutture costituite da tessuto linfatico (come per esempio il cosiddetto “anello del Waldeyer”, costituito anche dalle note tonsille palatine).
La faringe si suddivide in tre zone:
- Rinofaringe (terzo superiore, retrostante al naso)
- Orofaringe (terzo medio, posta dietro al cavo orale)
- Ipofaringe (terzo inferiore, vicina alla laringe).
La faringite si manifesta frequentemente sia negli adulti, sia nei bambini, e nella maggior parte dei casi ha un’origine virale. Tuttavia, essendoci molteplici cause possibili, è importante analizzare i potenziali fattori scatenanti per formulare una diagnosi corretta e definire il trattamento appropriato. Inoltre, è necessario considerare che alcuni sintomi che possono ricordare quelli di una semplice faringite (es. dolore alla deglutizione di lunga durata) possono essere campanelli d’allarme per patologie di natura diversa da quella infettiva (es. oncologica), specialmente nelle persone con fattori di rischio (come il fumo).
Ne parliamo con la dottoressa Francesca Pirola, otorinolaringoiatra presso i centri medici Humanitas Medical Care.
Faringite: i sintomi
I sintomi della faringite variano in base alla causa (eziologia) e alla forma acuta o cronica della malattia, nonché al concomitante sviluppo di un’affezione della laringe (“laringite”).
Tra i sintomi e i segni, è generalmente predominante il dolore o il bruciore alla gola, ma possono aversi anche:
- Dolore alla deglutizione
- Voce rauca (disfonia, quando vi è anche laringite)
- Ingrossamento e/o arrossamento delle tonsille palatine
- Placche di colore biancastro a livello tonsillare
- Ingrossamento e dolore a livello dei linfonodi del collo.
- Altri sintomi/segni di accompagnamento potrebbero essere:
- Febbre
- Brividi
- Tosse
- Dolore muscolare
- Dolore alle articolazioni
- Mal di testa
- Nausea
- Vomito.
A seconda dell’eziologia, la faringite può manifestarsi in maniera acuta, risolvendosi spesso in pochi giorni (con o senza terapia adiuvante), o può diventare persistente, cronicizzandosi (come nelle forme legate a reflusso).
Quali sono le cause della faringite?
Nella maggior parte dei casi, la faringite acuta origina da un’infezione virale (ad esempio, adenovirus, rhinovirus, virus influenzale, ecc.), che generalmente si risolve nell’arco di pochi giorni grazie all’azione del sistema immunitario. In altri casi, l’origine può essere batterica, e si può accompagnare a un significativo rigonfiamento delle tonsille, con dolore e febbre (definita “faringotonsillite acuta”). Oltre alla causa infettiva, la faringite può essere causata anche da:
- reflusso gastro-esofageo e faringo-laringeo, molto comunemente
- inalazione cronica di agenti irritanti (come esposizioni in ambito lavorativo o fumo di sigaretta)
- irritazione causata da aria secca in ambienti chiusi
- ingestione eccessiva di alcol
È essenziale ricordare che altre patologie, come i tumori della faringe o del cavo orale, possono presentarsi con sintomi simili a quelli della faringite (ad esempio, con il dolore alla deglutizione).
Faringite: quando rivolgersi all’otorinolaringoiatra
In genere, il Medico di Medicina Generale (medico di base) può diagnosticare una faringite e prescrivere esami aggiuntivi per identificarne l’eziologia (ad esempio, il test per la mononucleosi, o altri esami del sangue come PCR, PCT), per poi stabilire la terapia appropriata.
In presenza di complicazioni (come ascessi peritonsillari o cervicali) o in caso di malattie resistenti ai trattamenti convenzionali, è consigliabile la consultazione con uno specialista otorinolaringoiatra.
Durante la valutazione specialistica, l’otorinolaringoiatra esaminerà la faringe del paziente utilizzando attrezzature specifiche (in visione diretta con luce frontale e con telecamere endoscopiche) ed effettuerà la palpazione del collo (regione sottomandibolare e laterocervicale) per identificare possibili linfonodi ingrossati o altri noduli palpabili. Successivamente, se ritenuto opportuno, potrebbero essere prescritti ulteriori test diagnostici, esami ematologici e/o test allergologici, oltre ad indagini radiologiche (es. ecografia, Tomografia Computerizzata – TC, Risonanza Magnetica, ecc.).
La manifestazione di sintomi di intensità elevata può necessitare di una rapida valutazione da parte dello specialista otorinolaringoiatra; certamente quando è presente difficoltà respiratoria, bisogna recarsi immediatamente in un Pronto Soccorso.
Come si cura la faringite?
Se l’origine della faringite è batterica, lo specialista prescriverà una terapia con antibiotici, in eventuale associazione con cortisonici; se la causa è virale, per alleviare i sintomi è possibile fare ricorso ad antinfiammatori non steroidei e farmaci analgesici, per controllare i sintomi.
Le faringiti derivanti da altre cause (come allergie, irritazioni, reflusso faringo-laringeo) richiedono una terapia mirata verso questi altri fattori scatenanti.
Frequentemente, l’adozione di un deumidificatore negli ambienti frequentati può essere suggerita per mantenere un equilibrio adeguato dell’umidità ambientale e alleviare i sintomi.
Mal di gola: quali rimedi funzionano?
In presenza di mal di gola è preferibile non usare rimedi casalinghi e/o naturali e rivolgersi sempre al medico.
Visite ed esami
-
2.3 milioni visite
-
+56.000 pazienti PS
-
+3.000 dipendenti
-
45.000 pazienti ricoverati
-
800 medici