Nei mesi estivi, in cui la luce è più intensa, occorre prestare attenzione ai danni che i raggi ultravioletti possono provocare agli occhi. Ma non solo: complici anche le vacanze e le giornate soleggiate grazie alle quali si passa in genere più tempo all’aperto, gli occhi possono incorrere anche in altri rischi.
A cosa prestare attenzione e come proteggerli? Approfondiamo l’argomento con il professor Paolo Vinciguerra, direttore del Centro Oculistico presso l’IRCCS Istituto Clinico Humanitas di Rozzano.
Occhiali da sole, fondamentali contro i raggi ultravioletti
I raggi ultravioletti (UV) possono provocare, nel corso degli anni, lo sviluppo di una serie di patologie. Tra queste figurano disturbi più lievi, come le ustioni di cornea e congiuntiva, che si curano con l’applicazione di una pomata oftalmica cicatrizzante, ma anche patologie più severe. Una conseguenza dell’esposizione prolungata ai raggi UV, infatti, può essere l’insorgenza di cataratta e degenerazione maculare, per le quali è invece necessario il trattamento chirurgico.
Per proteggersi dai raggi UV è necessario indossare gli occhiali da sole, soprattutto negli orari in cui i raggi solari sono più intensi. Attenzione, però, alla qualità delle lenti, che devono impedire il passaggio della totalità delle radiazioni nocive. Importante, dunque, fare riferimento a un negozio di ottica ed evitare prodotti low-cost o dalla qualità non certificata. Lenti di scarsa qualità, infatti, non schermano adeguatamente dalle radiazioni ultraviolette e, al contempo, possono invece bloccare radiazioni utili alla visione, comportando così una minor capacità visiva.
Occhi: vento, polvere e sabbia tra le cause di un’infiammazione
Oltre ai raggi del sole occorre considerare i rischi legati ad altri agenti esterni. Il vento, per esempio, e i granelli di polvere, terriccio o sabbia, possono comportare lo sviluppo di un’infiammazione.
Possiamo riconoscere un occhio infiammato da alcuni sintomi caratteristici:
- bruciore
- arrossamento della cornea
- sensazione di secchezza
- lacrimazione
Occhi rossi: che cos’è l’iperemia congiuntivale
Quando gli occhi si arrossano a seguito di una lesione causata da un corpo estraneo parliamo di iperemia congiuntivale. L’iperemia congiuntivale può interessare entrambi gli occhi o anche soltanto uno ed è tendenzialmente provocata dal contatto di questi con gli agenti che abbiamo menzionato: polvere, sabbia o terriccio. Può capitare che sia la persona stessa, toccandosi il viso e gli occhi con le mani non adeguatamente pulite, a favorire il contatto con il corpo estraneo che provocherà il disturbo.
L’occhio, irritato e infiammato, attiva una risposta che comporta la dilatazione dei vasi sanguigni e la lacrimazione, al fine di espellere naturalmente il corpo estraneo. La particella di sabbia o polvere viene eliminata velocemente, ma può comunque arrecare fastidio, in particolar modo se resta bloccata sotto la palpebra superiore, a contatto della cornea, la membrana trasparente che protegge pupilla e iride. Il rischio, in tal caso, è che provochi un’abrasione.
Le abrasioni della cornea possono essere provocate anche da un continuo ammiccamento: si tratta, anche in questo caso, di un meccanismo automatico per cercare di eliminare il corpo estraneo, che tuttavia rischia di aumentare il rischio di danni.
Corpo estraneo negli occhi: cosa fare
Bisogna intervenire rapidamente senza sottovalutare i sintomi dell’infiammazione oculare. Trascurare un’irritazione, infatti, può comportare lo sviluppo di danni e patologie degli occhi piuttosto severe. Come comportarsi, dunque, in presenza di irritazione?
Per prima cosa è importante lavarsi le mani, poi si deve procedere a detergere la zona perioculare con salviette oculari disinfettanti e in maniera delicata. In caso non si abbiano delle salviette disinfettanti, si possono anche sciacquare gli occhi con acqua dolce: da evitare assolutamente, invece, il contatto con acqua salata o cloro. Dopo aver deterso gli occhi, è importante non toccarli o strofinarli e non utilizzare lenti a contatto fino alla risoluzione del problema.
Nella maggior parte dei casi i sintomi si risolvono in appena qualche ora, ma se sono più persistenti si può fare ricorso a collirio con acido ialuronico o aminoacidi, utile per nutrire e lubrificare.
Quando andare dall’oculista?
Vi sono alcuni casi in cui non sono sufficienti le norme igieniche e l’uso di collirio per trattare il disturbo ed è necessario fare riferimento allo specialista oculista. Quando, infatti, nonostante il corpo estraneo sia fuoriuscito, l’occhio continua a presentare sintomi come arrossamento, bruciore e lacrimazione, a cui si aggiunge anche la perdita di secrezioni, potremmo trovarci di fronte a congiuntivite batterica.
Si tratta, in questo, caso, di un’infezione che necessita una terapia farmacologica per essere risolta. Bisogna dunque contattare l’oculista in 1-2 giorni dall’esordio del disturbo, in modo tale da iniziare prontamente il trattamento indicato, che viene valutato dallo specialista in base alla tipologia di infezione contratta.
Proteggere gli occhi: anche l’idratazione è importante
L’occhio, o meglio i tessuti che lo compongono, contengono al 90% acqua: è dunque importante, per la sua salute, che venga mantenuto sempre ben idratato. Nei mesi estivi, con la sudorazione e l’aria degli ambienti interni più secca a causa di aria condizionata o deumidificatori, si verifica una maggior perdita di liquidi che, quando risulta eccessiva, può condurre a una contrazione del vitreo. Il vitreo è quel tessuto gelatinoso posto tra cristallino e retina che, contraendosi, può separarsi traumaticamente dalla retina producendo rotture retiniche che favoriscono il distacco della retina, una patologia piuttosto severa. Un’altra conseguenza della carenza di liquidi è l’insorgenza della cosiddetta sindrome dell’occhio secco: un fastidioso disturbo che comporta una carenza nella produzione di lacrime.
Il primo passo per aiutare la salute dei nostri occhi è anche il più semplice: bere molta acqua, almeno un litro e mezzo ogni giorno. Non aiutano una buona idratazione, invece, le bevande dolcificate, che aumentano l’assorbimento di liquidi per diluire gli zuccheri assunti, i cibi molto grassi, il sale e le spezie.
Qualora gli occhi fossero particolarmente secchi è inoltre consigliato l’utilizzo di sostituti lacrimali: colliri che non contengono al loro interno farmaci che aiutano a lubrificare l’occhio, aiutando anche a diminuire il rischio di sviluppare infiammazioni.
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