L’esofago può essere interessato da una malattia infiammatoria cronica rara: si tratta dell’esofagite eosinofila, una patologia dalla diagnosi complessa, che colpisce in particolar modo giovani adulti di sesso maschile, ma può colpire pazienti di tutte le età e di ambo i sessi.
Spesso la sua diagnosi è tardiva e, in assenza di trattamenti, il paziente potrebbe aver già sviluppato del tessuto fibrotico cicatriziale e i conseguenti restringimenti dell’esofago a esso connaturati. Quando questi restringimenti sono particolarmente importanti, diventa complicato alimentarsi correttamente e può essere necessario ricorrere alla chirurgia.
Ne parliamo con la dottoressa Gaia Pellegatta, gastroenterologa responsabile dell’Ambulatorio Multidisciplinare per la cura dei pazienti con esofagite eosinofila presso l’IRCCS Istituto Clinico Humanitas di Rozzano.
Perché si sviluppa l’esofagite eosinofila
L’esofagite eosinofila è una malattia infiammatoria cronica dell’esofago. Questa malattia, descritta per la prima volta circa 30 anni, è attualmente in rapida crescita con una prevalenza in Italia stimata di circa 43 casi ogni 100.000 abitanti.
Non abbiamo ancora certezze sulle cause dell’esofagite eosinofila, ma l’ipotesi più accreditata è che questa patologia sia provocata da una risposta immunitaria cellulare non IgE-mediata, dunque differente dalle normali allergie, a determinati inalanti, alimenti o patogeni.
Questa risposta immunitaria provoca l’accumulazione degli eosinofili, ossia cellule immunitarie, nelle pareti esofagee con conseguente malfunzionamento di questo organo.
Gli eosinofili sono cellule immunitarie comuni ad altre patologie come l’asma, dermatite atopica, rinite allergica e poliposi nasale, motivo per cui i pazienti interessati da esofagite eosinofila sono spesso affetti anche da altre forme allergiche.
Quali sono i sintomi dell’esofagite eosinofila
I sintomi caratteristici dell’esofagite eosinofila nei pazienti più piccoli e che devono suscitare sospetto nei familiari sono:
- inappetenza
- vomito
- ritardi nella crescita.
I pazienti adulti, invece, avvertono solitamente difficoltà nel passaggio del cibo nell’esofago quando stanno mangiando.
Spesso capita che i pazienti ignorino i sintomi al loro esordio, convivendo con la patologia ed escogitando soluzioni come masticare a lungo, bere molto durante i pasti o scegliere cibi più morbidi. Tuttavia, questi meccanismi di compensazione comportano non solo un peggioramento della qualità della vita, ma anche un ritardo nella visita di controllo con il gastroenterologo e un conseguente ritardo nella diagnosi e nella cura.
Vi sono addirittura casi particolarmente severi in cui il paziente è costretto ad accedere d’urgenza in Pronto Soccorso a causa di un episodio di blocco degli alimenti nell’esofago.
Esofagite eosinofila: fondamentale un intervento multidisciplinare
Diagnosi e trattamento dell’esofagite eosinofila richiedono un intervento multidisciplinare. La patologia viene infatti diagnosticata e trattata dallo specialista gastroenterologo con il supporto dell’immuno-allergologo e dell’anatomopatologo. In Humanitas è attivo l’Ambulatorio multidisciplinare per la cura dei pazienti con esofagite eosinofila e altre patologie eosinofile gastrointestinali proprio al fine di garantire al paziente un intervento puntuale e completo, che tenga conto di tutti gli aspetti della patologia.
Se la patologia viene individuata quando è ancora allo stadio infiammatorio la terapia prevede il ricorso a farmaci antinfiammatori (steroidi locali o inibitori di pompa protonica) o l’impostazione di una dieta di eliminazione. Quando la patologia, invece, è in una fase già avanzata e si sono già sviluppate le complicanze, può essere necessario il ricorso a un intervento endoscopico. Nell’Ambulatorio multidisciplinare di Humanitas il trattamento è sempre personalizzato sulle specifiche esigenze cliniche del singolo paziente e, ai trattamenti tradizionali, possono in determinati casi venire affiancati approcci terapeutici all’avanguardia.
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