L’escherichia coli è un batterio normalmente presente nel microbiota intestinale, della più ampia famiglia di batteri Enterobacteriaceae. Alcuni ceppi di Escherichia coli, tuttavia, sono causa di patologie intestinali ed extraintestinali che possono manifestarsi in maniera severa, in particolare nei bambini e negli anziani: è il caso, per esempio, della sindrome emolitico uremica, una tipologia grave di insufficienza renale.
Quali sono i sintomi dell’infezione da escherichia coli? E come si trasmette l’infezione? Ne parliamo con il dottor Ludovico Alfarone, gastroenterologo dell’IRCCS Istituto Clinico Humanitas Rozzano.
Escherichia coli: i sintomi
I principali sintomi delle gastroenteriti infettive da escherichia coli sono:
- crampi e dolore all’addome
- diarrea talvolta con sangue
- nausea
- vomito.
In genere questi sintomi si risolvono naturalmente in circa 1-5 giorni, ma nei casi più gravi possono persistere e necessitare di attenzione medica.
Tra le patologie extraintestinali più severe provocate dall’infezione da escherichia coli, invece, ci sono:
- infezioni del tratto urinario
- meningite
- peritonite
- polmonite
- setticemia.
L’escherichia coli è contagiosa?
Ma come si prende l’escherichia coli? I ceppi di questo batterio nocivi per la salute sono in genere veicolati da cibi contaminati, come frutta e verdura cruda, latte non pastorizzato, carne non adeguatamente cotta, o acqua contaminata.
L’infezione da escherichia coli può avvenire anche tramite contatto tra persone, in particolare quando una persona infetta non si lava in modo corretto le mani. Non è possibile prevenire l’infezione di escherichia coli farmacologicamente, ma si possono mettere in atto alcune strategie per diminuire la possibilità di contagio.
Per esempio, mangiare alimenti cotti, poiché il batterio è sensibile alle alte temperature, evitare il latte non pastorizzato e, se si mangiano alimenti crudi, lavarli prima accuratamente con acqua potabile. Importante anche lavare gli utensili da cucina con acqua e sapone, sia prima sia dopo il contatto con gli alimenti e in particolare quando entrano in contatto con la carne cruda, e conservare gli alimenti in contenitori separati.
Importante, infine, ricordare sempre di lavarsi spesso e accuratamente le mani.
Come si cura l’escherichia coli?
La maggior parte delle gastroenteriti da escherichia coli guarisce spontaneamente con il riposo e bevendo molti liquidi per prevenire la disidratazione. Nei casi più gravi, in particolare in presenza di diarrea sanguinolenta, febbre molto alta o altri sintomi, che lo specialista gastroenterologo ritiene di entità moderata o severa, può essere necessario un trattamento antibiotico. In casi ancor più complessi come la sindrome emolitico-uremica, gravi infezioni dell’apparato urinario o la setticemia potrebbe essere necessario il ricovero e trattamenti specifici.
Visite ed esami
-
2.3 milioni visite
-
+56.000 pazienti PS
-
+3.000 dipendenti
-
45.000 pazienti ricoverati
-
800 medici