Il paratormone è un ormone che viene prodotto da quattro ghiandoline localizzate dietro la tiroide, nel collo. È un ormone importante perché ha il compito di mantenere costanti i livelli di calcio circolanti. Ma perché il calcio è così fondamentale per il nostro organismo? E quando è necessario valutare il livello di paratormone nel sangue? Ne parliamo con il dottor Andrea Lania, responsabile di Endocrinologia di Humanitas.
Perché il calcio è importante per il nostro organismo?
“Oltre a contribuire al mantenimento di un osso in buone condizioni di salute, il calcio è importante per una serie di funzioni biologiche come la trasmissione degli impulsi nervosi, la contrazione muscolare, la secrezione ormonale e alcune reazioni chimiche ed enzimatiche.
Quindi è importante che nel nostro organismo i livelli di calcio siano costantemente mantenuti in un ristrettissimo range di norma”.
Quando e perché viene utilizzato l’esame per valutare il paratormone?
“La sola determinazione del PTH non è in alcun modo sufficiente per fare diagnosi di malattia. In qualunque condizione clinica si trovi il paziente, è infatti fondamentale associare questo test ad altri esami, e in particolare la determinazione dei livelli circolanti di calcio, fosforo e vitamina D.
Questa serie di esami è utile in tutte quelle condizioni in cui vi siano segni o sintomi suggestivi per un alterato metabolismo del calcio, per esempio nelle donne in post-menopausa con un quadro di osteopenia o di osteoporosi, o in seguito a riscontro incidentale di alterati livelli di calcio”.
In cosa consiste l’esame?
“Si tratta di un semplice prelievo di sangue su cui vengono valutati i livelli di paratormone, la calcemia, la fosforemia e i livelli di vitamina D”.
A quali eventuali malattie è associato questo esame?
“L’esame viene in genere eseguito in presenza di patologie importanti quali l’iperparatiroidismo primitivo, condizione in cui a elevati livelli di paratormone corrispondono elevati livelli di calcio circolante. Viene inoltre effettuato in caso di iperparatiroidismo secondario, condizione in cui, a fronte di un paratormone elevato, sono presenti livelli normali di calcio nel sangue: questa è una situazione legata o a una carenza di vitamina D o a insufficienza renale cronica.
Questo parametro può essere utile anche nei casi di ipocalcemia, ossia qualora si sospetti un malfunzionamento delle paratiroidi, e quindi ridotti livelli di paratormone circolanti, soprattutto nei pazienti sottoposti a intervento chirurgico a livello tiroideo”.
Che cosa succede se l’esame è stato effettuato nell’ultimo anno o si teme di aver effettuato il test sbagliato?
“Innanzitutto è bene ribadire che eventuali errori del test (sovrastime) non pregiudicano la salute del paziente e che il test non è comunque mai determinante di per sé per la diagnosi e terapia, dal momento che va interpretato alla luce della situazione clinica del paziente e associato ad altri parametri clinici e di laboratorio.
Detto questo, per interpretare correttamente qualunque tipo di dati clinici, non solo questo test, è importante rivolgersi al proprio medico curante o eventualmente allo specialista di fiducia (endocrinologo, reumatologo, ortopedico o nefrologo). E’ bene quindi valutare con il proprio medico se sia o meno il caso di ripetere l’esame”.
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