La disregolazione delle emozioni è la difficoltà o l’incapacità di gestire, riconoscere e accettare le proprie emozioni. Questa condizione può manifestarsi in vari modi, tra cui un’attivazione emotiva molto repentina e con intensità che può essere significativamente superiore o inferiore alla “media”. La disregolazione può portare a comportamenti impulsivi e disfunzionali, basati sulle emozioni stesse, e a una diminuzione della motivazione, nota come abulia, che deriva dall’appiattimento affettivo.
Le emozioni sono risposte complesse che implicano esperienze soggettive, espressioni fisiologiche e comportamenti specifici. Ne parliamo con il dottor Pietro Ramella, psicologo e psicoterapeuta di Humanitas PsicoCare.
Che cos’è il sistema emozionale?
Il concetto di sistema emozionale è stato approfondito da numerosi ricercatori nel corso degli ultimi decenni. In particolare, la psicologa americana Marsha Linehan e alcuni suoi collaboratori, tra la fine degli anni ’90 e gli anni 2000, hanno proposto che ogni emozione possa essere rappresentata da almeno cinque elementi concatenati, i quali si influenzano reciprocamente, formando il sistema emozionale.
I cinque elementi del sistema emozionale sono:
- Eventi esterni e/o interni alla persona: sono gli stimoli che attivano le emozioni, come vedere una scena emozionante di un film o ricevere una buona notizia, interpretazione degli eventi esterni (persone diverse possono interpretare lo stesso evento in modi differenti, generando emozioni diverse), pensieri, ricordi e così via.
- Vulnerabilità emotiva: sono fattori che influenzano la nostra reazione agli eventi a seconda di cosa sia successo poco prima. Immaginiamo tre scenari: una persona trova una multa sulla propria auto (scenario 1), un’altra non ha dormito bene a causa di un malessere (scenario 2), e una terza si sveglia dopo una notte di sonno normale (scenario 3). Se tutte e tre devono affrontare una scadenza imprevista al lavoro, la loro reazione dipenderà dai fattori di vulnerabilità presenti in ciascuno scenario.
- Risposte emozionali non visibili agli altri: tra cui risposte fisiologiche (es. battito cardiaco, sudorazione, ritmo respiratorio) e impulsi (spinta all’azione che può o meno essere seguita, come trattenere un impulso di rabbia).
- Risposte e azioni visibili al mondo esterno: tra queste, comportamenti (esultare, urlare, scappare o piangere), espressioni verbali e non verbali (tono della voce, postura, gesti, espressioni facciali).
- Conseguenze: a ogni emozione corrispondono delle conseguenze, reazioni di chi ci circonda, nostre azioni, altre emozioni o pensieri, e non sempre sono visibili: ad esempio, vergognarsi e poi arrabbiarsi con se stessi, o sentirsi in colpa dopo un momento di rabbia. Analizzare queste conseguenze è spesso un obiettivo cruciale in psicoterapia, soprattutto perché possono avere un impatto sia negativo che positivo su di noi.
Ogni elemento di queste “stanze” può influenzare gli altri, creando un sistema in cui la totalità è più della somma delle parti e ogni elemento è interconnesso.
Perché è importante comprendere il sistema emozionale?
Alla luce di tutto questo appare quindi evidente quanto siano complesse e importanti le emozioni e la loro regolazione per ognuno di noi all’interno della vita di tutti i giorni.
Una buona regolazione emotiva facilita la coerenza con i nostri valori, il raggiungimento dei nostri obiettivi personali, l’efficacia nelle nostre relazioni, e molti altri elementi che caratterizzano una vita “degna di essere vissuta”. Il sistema emozionale è cruciale perché può facilitare il lavoro sulle emozioni all’interno di un percorso di cura personalizzato. Questo processo implica una collaborazione tra psicologo e paziente, che non solo offre una maggiore comprensione delle diverse diagnosi psicologiche e psichiatriche, ma contribuisce anche a migliorare l’esito complessivo del trattamento. Integrando questa comprensione nel percorso psicologico e psicoterapeutico, si ottimizza l’efficacia del lavoro terapeutico e si adatta meglio alle esigenze specifiche del paziente.
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