Negli ultimi anni si è affermato, grazie all’evoluzione tecnologica, un modello innovativo di medicina e organizzazione sanitaria, noto come medicina personalizzata. Questo modello si propone di chiarire le basi genetiche delle malattie e di utilizzare queste conoscenze per il miglioramento della definizione diagnostica/prognostica dei pazienti. In questo modo, lo sviluppo di trattamenti innovativi sarà basato sul profilo genomico individuale. Humanitas è il primo ospedale ad aver formalizzato, nel settembre 2016, un percorso multidisciplinare diagnostico in ematologia, coordinato dal prof. Matteo Della Porta, Responsabile di sezione leucemie e mielodisplasie di Humanitas. Il gruppo multidisciplinare diagnostico consentirà di incrementare la qualità delle diagnosi e favorirà un adeguamento efficiente dei processi di innovazione, grazie anche allo studio delle alterazioni genomiche specifiche del singolo paziente. Verrà quindi creato un team di lavoro con tutti i professionisti coinvolti: specialista ematologo, morfologo, citofluorimetrista, patologo e biologo molecolare.
In quali contesti è possibile attuare i programmi di medicina personalizzata?
“Le neoplasie ematologiche rappresentano il contesto ideale per l’attuazione dei programmi di medicina personalizzata”, spiega il professore. “Queste patologie hanno un impatto critico sulla salute umana e sulla programmazione sanitaria. La loro incidenza, inoltre, è in costante aumento a causa del progressivo invecchiamento demografico. Si stima che lo sviluppo di un modello sanitario basato sulla medicina personalizzata possa tradursi in un aumento della qualità e aspettativa di vita della popolazione. Assisteremo poi anche a una maggiore equità in termini di accesso alle prestazioni e a un incremento della sostenibilità economica del sistema sanitario, come dimostrato dai dati dell’European Alliance for Personalized Medicine (www.euapm.eu)”.
Il prof. Matteo Della Porta, Responsabile di sezione leucemie e mielodisplasie di Humanitas.
Come si pone l’Organizzazione Mondiale della Sanità di fronte ai programmi di medicina personalizzata?
La nuova classificazione delle malattie ematologiche dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (World Health Organization, WHO), pubblicata nel 2016, recepisce in toto la necessità di far evolvere il sistema verso un modello di medicina personalizzata, definendo la maggior parte delle malattie sulla base di criteri biologico-molecolari.
Per far propri i criteri diagnostici della nuova classificazione WHO occorre implementare percorsi operativi che integrino competenze multidisciplinari cliniche, morfologiche, istologiche, citofluorimetriche, citogenetiche e di biologia molecolare.
La nuova classificazione WHO è stata riconosciuta come una delle priorità in ambito educazionale anche dall’European School of Hematology (ESH). “Per quanto attiene alla mia attività – spiega il professore – coordinerò il convegno ESH Training Course on WHO Classification: Towards Personalized Medicine in Haematology (www.esh.org) che si terrà a Dublino nel marzo 2017”.
“In quella sede – conclude il prof. Della Porta – saranno discusse, alla presenza di ematologi provenienti da tutta Europa, le implicazioni cliniche e terapeutiche del nuovo sistema classificativo”.
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