Si è svolto dall’11 al 15 aprile scorsi a Parigi il meeting annuale della European Association for the Study of the Liver (EASL); un evento a cui hanno preso parte circa 10.000 persone da tutto il mondo e a cui hanno partecipato anche diversi specialisti di Humanitas.
In particolare, la dottoressa Lorenza Rimassa, Vice Responsabile dell’Unità Operativa di Oncologia Medica in Humanitas, ha condotto una relazione sul ruolo dell’oncologo medico nella gestione multidisciplinare dell’epatocarcinoma in occasione del simposio congiunto EASL-ESMO (European Society for Medical Oncology).
Epatocarcinoma: la necessità di un lavoro congiunto
“Nel corso di EASL è stato organizzato un simposio congiunto con la Società europea di oncologia medica (ESMO); è uno dei primi meeting in cui questo avviene ed è un segnale importante che sottolinea la necessità di un lavoro sinergico tra epatologi e oncologi medici nel trattamento dei pazienti con epatocarcinoma”, ha spiegato la dottoressa Rimassa.
Il simposio ha visto la presenza del Professor Bruno Sangro, Director of the Liver Unit at Clínica Universidad de Navarra e Professor of Medicine at the University of Navarra School of Medicine, e della dottoressa Lorenza Rimassa. La dottoressa ha sottolineato il ruolo dell’oncologo medico nel trattamento dell’epatocarcinoma, presentando anche gli ultimi dati disponibili relativi a questa patologia.
La gestione dell’epatocarcinoma richiede un continuum di competenze che comprenda oncologia medica, epatologia e chirurgia; un lavoro congiunto che consente di ottimizzare il trattamento di questa patologia grazie all’approccio multidisciplinare e che permette così anche l’adozione di strategie di trattamento sempre più personalizzate.
Prossimo appuntamento a settembre a Londra
Oncologi, epatologi e chirurghi saranno ancora una volta riuniti insieme in occasione di ILCA 2018, un incontro interdisciplinare organizzato dall’International Liver Cancer Association dedicato ai tumori del fegato che si svolgerà a Londra, dal 14 al 16 settembre. Un appuntamento che sottolinea nuovamente la necessità di un lavoro multidisciplinare a completo beneficio dei pazienti.
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