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Dolore ai testicoli: quali possono essere le cause?

Capita di frequente nei giovani maschi di avere dolore ai testicoli, anche se è una manifestazione clinica comune a qualsiasi età.

In alcuni casi può essere la diretta conseguenza di fattori esterni, come pressioni, urti, contusioni, ma anche l’indossare abiti troppo aderenti; in altri, il dolore è sintomo di altre patologie e può interessare entrambi i testicoli o uno solo.

Ne parliamo con il professor Giovanni Lughezzani, urologo in Humanitas.

Dolore ai testicoli: dove può comparire?

Il dolore ai testicoli può riguardare la sacca scrotale, il rivestimento cutaneo fibro-muscolare contenente i testicoli e gli epididimi, ovvero le strutture situate sulla parte superiore dei testicoli, ma anche il tratto iniziale del funicolo spermatico.

Quali malattie possono provocare dolore ai testicoli?

Le patologie che possono provocare dolore ai testicoli sono diverse. Nominiamo:

  • calcoli renali o ureterali;
  • ernia inguinale. L’ernia inguinale è una condizione in cui una parte dell’intestino tenue o del grasso intra-addominale protrude nel canale inguinale a causa di una debolezza della parete, causando dolore e gonfiore nella zona interessata, testicoli compresi;
  • idrocele. Si tratta di una condizione in cui il sacco scrotale si riempie di liquido; è generalmente causato da un’infiammazione, da un trauma all’area scrotale o da una pregressa chirurgia testicolare. L’idrocele è una condizione benigna che, se particolarmente voluminosa, può provocare dolore e fastidio ai testicoli;
  • cisti dell’epididimo. Sono delle raccolte di liquido circoscritte da una sottile membrana che hanno origine nell’epididimo o all’interno del funicolo spermatico. Quando contengono un liquido denso con spermatozoi non vitali, si parla di spermatocele;
  • orchi-epididimite. L’orchi-epididimite è un’infiammazione del testicolo e dell’epididimo, spesso causata da un’infezione batterica.
  • prostatite. La prostatite è un’infiammazione a carico della ghiandola prostatica, che interessa dal 30% al 50% degli uomini sessualmente attivi; talvolta è dovuta a un’infezione batterica a carico della ghiandola, sebbene in molti casi non si riesca a individuare alcun microrganismo (prostatite abatterica). Quando sintomatica, la prostatite può causare dolore nel pavimento pelvico, con spasmi a carico della muscolatura perineale e, spesso, interessamento anche della zona testicolare;
  • varicocele. Il varicocele è causato da un reflusso di sangue dalla vena renale sinistra al testicolo, cosa che provoca ristagno di sangue e aumento della temperatura e locale. L’aumento della temperatura può provocare una diminuzione della produzione e della qualità del liquido seminale, arrivando a causare infertilità. Se di grado elevato, il varicocele può causare un senso di peso sino anche a un dolore a livello del testicolo; 
  • torsione testicolare. Intendiamo la torsione del funicolo spermatico, che collega il testicolo all’addome. Dato che il funicolo spermatico è irrorato da molti vasi sanguigni, in caso di torsione l’afflusso di sangue rischia di interrompersi, e ciò potrebbe provocare l’insorgenza di ischemia e danni a essa correlati, potenzialmente irreversibili se non affrontati tempestivamente;
  • tumore ai testicoli. Il tumore del testicolo è una neoplasia rara, che si sviluppa in seguito a un’alterazione nelle cellule del testicolo, che provoca una loro crescita incontrollata, determinando la formazione di una massa. La maggior parte dei tumori del testicolo hanno origine dalle cellule germinali, che danno origine agli spermatozoi. Nella maggior parte dei casi il tumore del testicolo insorge come massa indolente, ma in una minoranza di pazienti può presentarsi come un dolore a livello del testicolo interessato.

Dolore ai testicoli: cosa fare?

In caso di dolore ai testicoli è bene consultare il medico, perché occorre capire quale sia la causa all’origine del disturbo.

Se il dolore è lieve e probabilmente dovuto a una causa esterna, come un trauma, può essere sufficiente applicare degli impacchi freddi sulla zona interessata e assumere dei farmaci antidolorifici o antinfiammatori, sempre però su indicazione medica.

Se invece il dolore è talmente forte da interferire con le normali attività quotidiane, e magari si prolunga nel tempo o si accompagna ad altri sintomi come ad esempio gonfiore locale, nausea, vomito e febbre, è fondamentale rivolgersi urgentemente al pronto soccorso di riferimento o a uno specialista andrologo o urologo.

A seconda della diagnosi, lo specialista potrebbe richiedere eventuali approfondimenti e gli esami strumentali più utili a individuare l’origine del dolore e a indicare le terapie più adatte.

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