Sono disturbi del colon abbastanza frequenti, ma non tutti sanno distinguerli né conoscono cause, sintomi e fattori di rischio. I consigli dei nostri esperti per prevenirli.
“Prima di tutto occorre distinguere – spiega il prof. Alessandro Repici, responsabile di Endoscopia digestiva in Humanitas -. La diverticolosi è una patologia, mentre la diverticolite è la complicanza della malattia ossia l’infiammazione dei diverticoli“.
Ci sono dati sull’incidenza in Italia della diverticolosi?
“La diverticolosi è una malattia sulla quale abbiamo dati di incidenza e prevalenza non precisi in quanto molto spesso dà pochi sintomi e per fare una diagnosi è necessaria un’indagine strumentale come la colonscopia, o il clisma opaco o la TAC all’addome. In generale possiamo dire che si tratta di una condizione molto comune e che circa 30-35 delle persone di età superiore ai 60 anni ha una diverticolosi del colon con una uguale distribuzione tra i due sessi e con una maggiore prevalenza in quei soggetti che hanno una lunga storia di stipsi o di colon irritabile”.
Cosa sono diverticolosi e diverticolite?
“La diverticolosi è una condizione patologica per cui nelle pareti del colon e in particolare in quelle del colon sinistro (subito al di sopra del retto) si formano delle piccole tasche, dei sacchetti (estroflessioni). Queste tasche o sacchetti si formano come conseguenza di una alterata motilità intestinale che attraverso contrazioni eccessive del colon genera una aumentata pressione all’interno del colon, pressione che agendo su zone dell’intestino di minore resistenza ne determina lo sfiancamento e quindi la progressiva deformazione. Oltre alla alterata motilità anche la presenza di feci molto dure che transitano con difficoltà attraverso il colon può concorrere a determinare le condizioni per una progressiva formazione dei diverticoli. Una volta formatisi i diverticoli rappresentano a loro volta un elemento patologico che condiziona negativamente il transito intestinale, le contrazioni del colon e il passaggio di feci”.
Come mai si infiammano i diverticoli?
“I diverticoli si infiammano quando al loro interno ristagna materiale fecale per lungo tempo determinando un’alterazione della flora batterica con prevalenza di alcuni batteri che normalmente sono saprofiti (quindi non patogeni) ma che in presenza di diverticoli e di ristagno fecale possono aumentare di concentrazione e diventare responsabili di un processo infiammatorio su base batterica”.
Quali sono i fattori di rischio?
“I fattori di rischio per l’infiammazione dei diverticoli sono di due tipi: il primo legato alla malattia, vale a dire i diverticoli grandi e i diverticoli in grande numero sono più soggetti all’infiammazione, il secondo legato al transito delle feci. Le feci dure e il transito rallentato sono un ulteriore fattore di rischio. In generale anche il sovrappeso è un fattore di rischio rilevante. Il ruolo dell’alimentazione è controverso anche se è possibile dire che i cibi che lasciano un grosso residuo fibroso indigerito, per esempio i carciofi o i legumi la cui buccia esterna non viene assorbita ma rimane indigerita all’interno del colon, possono aumentare il rischio di diverticolite. Infine è evidente che una dieta povera di acqua aumenta significativamente il rischio di diverticolite”.
Si può guarire totalmente dalla diverticolite?
“Dalla diverticolite si può guarite completamente con una terapia antibiotica adeguata e norme comportamentali specifiche (sia alimentari che di vita quotidiana). Di diverticolosi non si può guarite nel senso che una volta che si è instaurata la condizione anatomica questa ritornerà, a meno che non ci sottoponga ad un intervento chirurgico di asportazione di un tratto di colon. Ma l’intervento di resezione di un tratto di colon affetto d diverticolosi deve essere preso in considerazione per quelle forme di diverticolsi severa, molto sintomatica o che vanno incontro frequenti episodi di diverticolite”.
Come si previene la diverticolite?
“Con l’attività fisica, evitando il soprappeso, bevendo almeno due litri di acqua al giorno e con una dieta bilanciata e un buon apporto di fibre. È importante però evitare l’eccesso di fibre, la frutta con la buccia e tutti quei vegetali che lasciano una grossa componente di fibra indigerita nell’intestino che può poi fermarsi all’interno dei diverticoli (carciofi o legumi)”.
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