La distorsione alla caviglia è uno dei traumi più comuni, che può verificarsi non solo durante l’attività sportiva ma anche in situazioni quotidiane. Basta un appoggio errato del piede, un piccolo inciampo o il camminare su superfici irregolari per causare una torsione o un movimento eccessivo dell’articolazione della caviglia – la tipica storta.
Quando occorre sottoporsi a un’ecografia per la diagnosi?
Ne abbiamo parlato con il dottor Nicola Magarelli, radiologo presso l’IRCCS Istituto Clinico Humanitas Rozzano e presso gli ambulatori Humanitas Medical Care.
Cos’è la distorsione alla caviglia?
La distorsione alla caviglia avviene quando l’articolazione della caviglia si piega o si torce in modo eccessivo, causando lo stiramento o la rottura di muscoli, legamenti o tendini che la compongono. Le distorsioni più comuni interessano solitamente la parte esterna della caviglia.
Distorsione caviglia: i sintomi
I sintomi principali della distorsione alla caviglia includono dolore immediato (localizzato davanti e sotto il malleolo peroneale, e che tende ad aumentare quando si sposta il peso sulla caviglia) e gonfiore.
Tra gli altri sintomi, indichiamo:
- limitazione nei movimenti
- ecchimosi o ematomi (nei casi più gravi).
Distorsione della caviglia, gli esami per la diagnosi
La distorsione della caviglia può essere diagnosticata attraverso:
- radiografia, per escludere la presenza di lesioni ossee;
- ecografia della caviglia, che consente di individuare e valutare l’eventuale presenza di lesioni a carico dei tessuti molli, come muscoli, tendini e legamenti;
- risonanza magnetica, in modo da valutare l’integrità delle strutture capsulo-legamentose non evidenziabili con l’esame ecografico e per una pianificazione chirurgica.
Quando fare l’ecografia della caviglia?
L’ecografia è una modalità tecnica che serve nella valutazione delle strutture superficiali articolari e peri-articolari, mio-tendinee, che potrebbero essere interessate da evento traumatico.
Di solito l’ecografia viene effettuata in seguito alla radiografia convenzionale eseguita secondo proiezioni fondamentali e complementari, che servono per l’esclusione di fratture e/o avulsioni ossee di natura traumatica. Le distorsioni di caviglia non sempre implicano danni alle strutture scheletriche, ma possono provocare lesioni delle strutture di rinforzo articolari (capsule e legamenti) o lesioni mio-tendinee.
L’ecografia alla caviglia va effettuata dopo attenta valutazione clinica e un esame radiografico, per escludere lesioni capsulo-legamentose, versamenti articolari ed ematomi dei tessuti molli peri-scheletrici.
Come funziona l’ecografia alla caviglia?
Il paziente viene fatto accomodare in posizione supina sul lettino, con il ginocchio flesso per mantenere il piede in posizione neutra.
Si inizia esplorando longitudinalmente lungo il piano anteriore mediano e successivamente si orienta la sonda sia lateralmente che medialmente, utilizzando anche piani assiali. Questo è fondamentale per escludere lesioni dei legamenti disposti trasversalmente e dei tendini estensori.
Successivamente, vengono esplorate le regioni retro-malleolari utilizzando piani longitudinale e assiale. Infine, facendo assumere al paziente la posizione prona, si studiano la regione posteriore e i tendini flessori insieme alle strutture mio-tendinee come il tricipite surale (polpaccio).
L’ecografia è un esame strumentale che necessario per la valutazione delle strutture superficiali articolari e peri-articolari, mio-tendinee, che potrebbero essere interessate da un trauma.
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