Con il termine disfonia si intendono tutte quelle alterazioni della voce che modificano il nostro timbro o il nostro tono. Se, per esempio, questo si abbassa, o se la voce diventa rauca o stridula, stiamo sperimentando un episodio di disfonia.
La disfonia può essere temporanea e risolversi in poco tempo oppure cronica, e le cause sottostanti possono essere svariate e comprendere diverse condizioni e patologie. Può per esempio presentarsi una disfonia dopo aver urlato in un locale affollato o a un concerto, oppure a causa di una laringite, di un trauma, o di un tumore. Per questo motivo, in caso la disfonia non si risolva in breve tempo, è sempre opportuno richiedere un consulto medico.
Ne parliamo con la dottoressa Vanessa Rossi, otorinolaringoiatra presso l’IRCCS Istituto Clinico Humanitas Rozzano e presso i centri medici Humanitas Medical Care.
Disfonia: quali sono le cause
La voce si modula tramite le vibrazioni dell’aria emessa dai polmoni che passa attraverso le corde vocali, due bande muscolari situate nella laringe, che si aprono e chiudono nell’atto del parlare. Quando queste due piccole bande muscolari sono più rilassate e, dunque, più corte, la voce suona più grave, mentre quando si tendono, allungandosi, la voce per contro è più squillante.
Come abbiamo detto, la disfonia deriva generalmente da un’infiammazione provocata da un utilizzo eccessivo della voce: colpisce infatti spesso cantanti, insegnanti di canto, operatori di call center o persone che per lavoro si trovano a parlare a lungo. Ma anche lo stress e l’assunzione di sostanze irritanti come il fumo di sigaretta possono contribuire all’infiammazione.
Oltre a queste cause, la disfonia può essere poi provocata da una serie di disturbi o malattie, tra cui si identificano:
• laringite;
• cisti;
• noduli;
• traumi;
• tetano;
• botulismo;
• gozzo;
• polipi;
• tumori a organi correlati alla funzione fonatoria;
• disturbi neurologici.
Disfonia: come si cura
Chi presentasse una disfonia persistente, che non si risolve in breve tempo, deve consultare lo specialista otorinolaringoiatra. In ogni caso, in presenza di disfonia è sempre utile evitare di parlare (o parlare il meno possibile) fino al ripristino della corretta funzione fonatoria, eliminare alcolici e fumo di sigaretta e prestare attenzione a mantenersi idratati.
In sede di visita, all’anamnesi, durante quale lo specialista si informerà circa la durata del disturbo, l’esordio e l’evoluzione dei sintomi, la compresenza di patologie note e le abitudini quotidiane del paziente (per esempio se il soggetto fuma o beve alcolici), seguirà un esame obiettivo in cui verrà esaminato lo stato del collo e della testa, ma va eseguita anche una fibroscopia rinofaringolaringea (laringoscopia a fibre ottiche) In alcuni casi, potrebbe essere necessario effettuare anche ulteriori approfondimenti diagnostici radiologici.
Il trattamento per la disfonia prevede in primis il trattamento del disturbo sottostante, dunque potrebbe essere necessario il ricorso a farmaci come antiacidi, antinfiammatori, o antibiotici. In determinati casi può venire consigliato un percorso con un logopedista, per imparare a parlare senza sforzare eccessivamente le corde vocali.
Solo nei casi più severi, per esempio in presenza di polipi o tumori, il trattamento è chirurgico.
Come prevenire l’abbassamento della voce?
Gli episodi di disfonia, qualora non siano provocati da patologie più severe, si possono prevenire. Seguire delle buone abitudini per mantenere inalterata la propria voce, infatti, oltre a evitare l’insorgenza di fastidiosi problemi, può essere anche utile per chi utilizza la voce nel proprio lavoro di tutti i giorni.
Per prima cosa, per salvaguardare la salute delle corde vocali è importante bere molto ed evitare sia di usare la propria voce troppo a lungo, sia evitare di usarla a volumi troppo alti. Da eliminare poi il vizio del fumo di sigaretta e diminuire l’assunzione di cibi piccanti e di alcol e caffeina, che contribuiscono alla disidratazione dell’organismo. Utile, se possibile, anche l’installazione di un deumidificatore negli ambienti interni.
Visite ed esami
-
2.3 milioni visite
-
+56.000 pazienti PS
-
+3.000 dipendenti
-
45.000 pazienti ricoverati
-
800 medici