La diarrea è una condizione caratterizzata da feci liquide o semi-formate, che vengono emesse a più riprese nell’arco delle ventiquattr’ore e che, spesso, si associa a una serie di sintomi gastrointestinali come crampi alla pancia, gonfiore, a volte nausea e vomito.
Si possono distinguere due tipologie di diarrea, le forme acute che hanno una durata limitata di alcuni giorni e quelle croniche. In caso di diarrea cronica il disturbo tende a manifestarsi per oltre un mese ed è spesso è la spia di una patologia sottostante, le cui cause vanno indagate dallo specialista gastroenterologo.
Approfondiamo l’argomento con Roberta Elisa Rossi, gastroenterologa in Humanitas Rozzano e presso l’ambulatorio Humanitas Medical Care De Angeli a Milano.
Diarrea: quali sono le cause
La diarrea acuta nella maggior parte dei casi è provocata da:
- batteri, come Salmonella, Campylobacter, Shigella o Escherichia coli;
- virus, come Citomegalovirus e Rotavirus;
- parassiti, tra cui Giardia lamblia, Cryptosporidium (le infezioni parassitarie ad ogni modo possono anche essere causa di forme croniche di diarrea);
- tossinfezioni alimentari;
- l’assunzione di determinati farmaci, in particolare antibiotici;
- l’assunzione di acqua o alimenti contaminati, in genere durante viaggi all’estero in Paesi che presentano condizioni igienico-sanitarie poco controllate.
In caso di diarrea cronica, la diagnosi differenziale è più complessa. La malattia celiaca è una patologia sempre più comune che va esclusa in caso di diarrea cronica. Un’altra eziologia molto frequente, soprattutto in caso di forme di lunga data e in assenza di sintomi e/o segni di allarme è la sindrome dell’intestino irritabile. Ulteriori cause di diarrea cronica sono le malattie infiammatorie croniche intestinali (MICI), che possono associarsi alla presenza di sangue e/o muco nelle feci, forme complicate di diverticolosi, forme neoplastiche. Da citare anche forme iatrogene (sia da farmaco che come esito di interventi chirurgici) e forme associate all’insufficienza pancreatica: in quest’ultimo caso si parla di steatorrea.
Cosa mangiare quando si ha la diarrea
Nelle fase acuta della diarrea, è consigliabile un maggior controllo della dieta, considerato che alcuni alimenti, infatti, possono irritare l’intestino, mentre altri tendono ad aiutare a diminuire i sintomi. Cosa mangiare, quindi, quando si ha la diarrea? Largo a:
- riso
- patate
- mele
- banane
- cereali
Possono essere assunte anche carni magre, pesce e uova, a patto che siano molto cotte e condite con un filo d’olio a crudo.
Molto importante anche mantenersi idratati: durante gli episodi di diarrea, infatti, l’organismo perde molti liquidi che vanno reintrodotti. Per questo motivo può essere utile assumere brodo, in particolar modo di pollo, magari accompagnato da pastina, e tè caldo o succo di mela.
Da ridurre invece bevande irritanti, per esempio il caffè o le bevande frizzanti e zuccherate, l’alcol, gli alimenti ultra processati, come quelli in scatola, le verdure crude, la cipolla, gli agrumi, i cibi fritti o conditi con burro o spezie, le carni grasse e i dolci.
Come far passare la diarrea: i rimedi
La diagnosi di diarrea è su base clinica; soprattutto nei casi di diarrea cronica lo specialista gastroenterologo valuterà la necessità di approfondire le cause tramite alcuni esami diagnostici. Nelle forme forme acute, oltre alle modifiche alla dieta, può essere indicato l’utilizzo di farmaci antidiarroici finalizzati all’inibizione della motilità intestinale.
Quando la diarrea è provocata da infezioni batteriche o da parassiti il trattamento può prevedere l’assunzione di antibiotici mirati a cui si associano abitualmente integratori alimentari con probiotici, utili per ristabilire il corretto funzionamento della flora intestinale.
Diarrea e COVID: un possibile sintomo
È stato evidenziato come anche la diarrea sia compresa nella sintomatologia provocata dalla malattia COVID-19. Abitualmente, infatti, i pazienti con COVID sviluppano sintomi tra cui febbre, stanchezza e dolore articolare e muscolare, tosse secca e perdita di olfatto e gusto, ma in determinati casi sono presenti anche manifestazioni gastrointestinali. La sintomatologia gastrointestinale comprende diarrea, perdita di appetito e vomito e può presentarsi isolata o associata agli altri sintomi.
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