I denti macchiati, storti o con problemi di dimensione sono inestetismi comuni, che possono tuttavia rappresentare un disagio e fare insorgere insicurezze sociali nei pazienti che ne sono interessati. Le protesi dentali estetiche sono un trattamento innovativo che può aiutare a risolvere queste problematiche. Le protesi possono essere di diverse tipologie: alcune vanno a ricostruire parti mancanti del dente, mentre altre nascondono imperfezioni causate da traumi, patologie o denti macchiati. Sono soluzioni durature nel tempo e non invasive che permettono di ritrovare la gioia di sorridere.
Ne parliamo con il dottor Tommaso Weinstein, odontoiatra e responsabile dell’Area Diagnostica di Humanitas.
Protesi estetiche: che cosa sono?
“La protesica è la disciplina dell’odontoiatria che si occupa di ricostruire i denti mancanti o danneggiati da patologie come carie e traumi o nascondere denti macchiati. Attraverso l’uso di materiali diversi in continua evoluzione, è possibile ricostruire la forma del dente e il sorriso del paziente in termini estetici, masticatori e funzionali.
Esistono i restauri parziali, come intarsi e faccette. Quest’ultime in particolare, sono l’ultimo trend dell’odontoiatria protesica. Permettono di intervenire in maniera poco invasiva e di ricostruire solo le parti mancanti e danneggiate dei denti. Ci sono poi le corone complete utilizzate generalmente, quando il danno è più esteso”, spiega il dottor Weinstein.
Come funzionano le faccette dentali
“Mi piace vedere le faccette come una lente a contatto in ceramica dallo spessore sottile che permette di modificare la forma anteriore del dente. Le faccette infatti, vengono applicate e fissate al dente naturale del paziente, cambiando totalmente l’estetica complessiva del sorriso. Per poterle applicare è molto importante che ci sia smalto a sufficienza: in caso contrario le faccette non avrebbero abbastanza dente naturale di supporto.
Le faccette, inoltre, non interferiscono con la masticazione: sono infatti fatte perché i pazienti si dimentichino di averle. Tendenzialmente si può fare tutto, ma come per i propri denti naturali, bisogna sempre prestare attenzione. È meglio evitare attività come mangiarsi unghie, masticare biro e strappare cibi duri”, prosegue lo specialista.
“Inoltre la ceramica, che è il materiale più usato per fare le faccette, non può pigmentarsi. Quindi agenti esterni che solitamente macchiano i denti naturali come vino e fumo di sigaretta non agiscono ugualmente sul dente artificiale. Il sorriso resterà pertanto del colore originale della faccetta”.
L’importanza dell’igiene orale
“Le faccette devono essere trattate come i denti naturali. Il dente, anche se artificiale, è soggetto a tutte le problematiche associate ad una scorretta igiene orale domiciliare e ambulatoriale che prevede una periodica pulizia dei denti dall’igienista.
Le faccette non hanno una data di scadenza. La letteratura scientifica spiega che dopo 10 o 15 anni potrebbe essere necessario recarsi nuovamente dal dentista per un eventuale ritocco. Passati diversi anni, anche in base all’attenzione dedicata alle faccette, potrebbero verificarsi casi di decementazione o scheggiatura che possono essere presto risolte dall’odontoiatra”, continua il dottor Weinstein.
Dental Center di Humanitas: una struttura di eccellenza al servizio del paziente
“Per realizzare le faccette si parte sempre dall’impronta dentale del paziente. Il nostro Dental Center è inserito in una struttura di eccellenza e per tale ragione usiamo l’impronta ottica. Si tratta di uno scanner digitale intraorale che va a sostituire le paste tradizionali, spesso fastidiose e causa di nausea nei pazienti, rendendo l’impronta subito visibile in digitale su uno schermo. Questa tecnologia consente di avere dei vantaggi; l’impronta ottenuta con paste tradizionali, infatti, richiede generalmente diversi passaggi che aumentano il rischio di errore, mentre lo scanner riduce al minimo quest’evenienza.
Lo scanner, inoltre, consente al medico di creare un mockup, ovvero una simulazione tridimensionale digitale del sorriso con le nuove faccette. Il paziente potrà quindi pre-visualizzare in modo immediato una simulazione del risultato finale e potrà eventualmente fare delle richieste di modifica al dottore. Sarà quindi possibile vedere le faccette nella loro forma, colore e applicazione”, approfondisce lo specialista.
Diastema: una soluzione per chiudere gli spazi tra i denti
“Il diastema è uno spazio evidente tra due denti contigui, la forma più comune è quella che viene a crearsi tra i denti incisivi superiori centrali della bocca. Può essere causato da un posizionamento errato dei denti o dal fatto che i denti sono piccoli, anche se posizionati correttamente. Le faccette, anche in questo caso, possono essere un’ottima soluzione estetica per chiudere questo spazio.
Non ci sono inoltre casi in cui le faccette sono sconsigliate, l’unica eccezione è quando il dente naturale è troppo consumato. Possono essere applicate su persone di tutte le età, anche se nei pazienti molto giovani si prediligono altri trattamenti. Ogni caso va comunque valutato singolarmente in fase di visita.
Le protesi estetiche, e in particolare le faccette, sono un’ottima soluzione perché permettono di migliorare il sorriso. Ho visto negli anni, in tanti pazienti, quanto un sorriso sano ed esteticamente bello sia in grado di donare nuova autostima e sicurezza. Il nostro obiettivo come Dental Center è proprio questo: assicurare ai pazienti un sorriso di cui andare fieri”, conclude il dottor Weinstein.
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