Le patologie cardiovascolari colpiscono le donne tre volte più di tutti i tumori femminili messi insieme, ovvero seno, utero, polmone.
Secondo i dati della Società Italiana per la prevenzione cardiovascolare (Siprec), infatti, le donne muoiono di più di infarto rispetto ai maschi (43% rispetto al 38%). Inoltre nelle donne la patologia cardiaca si manifesta spesso in uno stato più avanzato, con prognosi potenzialmente peggiore rispetto quanto succede negli uomini.
Se le donne sono tendenzialmente molto attente per gli screening del tumore del seno e dell’utero, per il cuore e il sistema cardiovascolare non si può dire altrettanto: infatti, alcuni fattori, di cui solo una parte comuni anche agli uomini, possono aumentare il rischio di malattie cardiache. Questi fattori, tuttavia, se noti, possono essere monitorati e gestiti precocemente, riducendo le probabilità di ammalarsi in età successive.
Approfondiamo l’argomento con il professor Giulio Stefanini, cardiologo di Humanitas e Humanitas San Pio X e docente di Humanitas University.
Cuore: importante la prevenzione già prima dei 40 anni
«Cuore e sistema cardiovascolare sono influenzati dall’attività degli ormoni. Nelle donne, in particolare, questa attività è soggetta ad alterazioni fisiologiche nelle varie fasi della vita. Sebbene gli ormoni femminili fino ai 40 anni siano in genere protettivi per la salute del cuore, è proprio in questo periodo che è importante iniziare a fare prevenzione cardiovascolare.
Alcuni fattori di rischio, come fumo, colesterolo alto, ipertensione, diabete, abitudine alla sedentarietà, obesità, alimentazione non sana e bilanciata sono uguali a quelli degli uomini; altri sono esclusivi della donna e associati alla sua biologia, come per esempio la menopausa precoce, tra i 30 e 40 anni, le malattie autoimmuni come l’artrite reumatoide, il lupus eritematoso sistemico, la sclerodermia, la miastenia, la tiroidite che hanno una prevalenza nelle donne con conseguenze importanti sulla loro qualità di vita e sulla salute cardiaca. Se ai fattori di rischio femminili si associano anche fattori di rischio comuni ai maschi, la prevenzione delle patologie cardiache e cardiovascolari diventa non solo importante ma necessaria», spiega il prof. Stefanini.
Prevenzione cardiovascolare: cosa sapere
«Con la menopausa, il rischio cardiovascolare della donna è uguale a quello dell’uomo di pari età. Ci sono diversi sintomi di cui molte donne spesso non si preoccupano, in quanto vengono associati alla menopausa in arrivo o già iniziata, come stanchezza, mancanza di fiato nel salire le solite scale, dolore toracico anche passeggero, palpitazioni e tachicardia, sudorazione e gonfiore agli arti. Potrebbero invece essere i sintomi di una malattia cardiovascolare che mette in sofferenza anche altri organi, come i reni e la tiroide. Può insorgere come conseguenza di patologie autoimmuni o anche solo per uno stile di vita scorretto».
Per questi motivi è importante sottoporsi a una visita cardiologica, dove il cardiologo valuterà se approfondire con esami specifici, come esami del sangue, ECG (elettrocardiogramma), eventualmente ecocardiografia e TC cardiaca.
Visite ed esami
-
2.3 milioni visite
-
+56.000 pazienti PS
-
+3.000 dipendenti
-
45.000 pazienti ricoverati
-
800 medici