Avere una vita attiva aiuta a mantenere in salute il cuore. Ci sono poi pratiche sportive consigliate a qualsiasi età, anche alle persone over 60, come la corsa. Prima di iniziare qualsiasi attività sportiva è però sempre bene valutare con un medico le proprie condizioni di salute generale, per scegliere quella più adatta al proprio stile di vita e al proprio quadro clinico. Per quanto riguarda il cuore, bisogna assicurarsi che l’attività fisica non lo sottoponga a uno stress troppo elevato per le proprie condizioni. Prima di iniziare, quindi, è importante sottoporsi a una visita cardiologica, in modo da poter iniziare la pratica sportiva in tutta sicurezza, traendone il massimo dei benefici ed evitando situazioni che potrebbero rivelarsi pericolose. Nei pazienti a rischio o con quadri clinico-strumentali sospetti, può essere indicata, su prescrizione specialistica, l’esecuzione della TC (O TAC) del cuore.
Ne parliamo con il professor Marco Francone, Responsabile del Servizio di Imaging Cardiovascolare e con la dottoressa Federica Catapano, ricercatrice universitaria e medico radiologo entrambi presso l’IRCCS Istituto Clinico Humanitas di Rozzano.
Corsa e cuore: i sintomi da non sottovalutare
Tra le attività fisiche eseguibili a tutte le età figura la corsa, uno sport che può essere eseguito anche da persone che hanno superato i sessant’anni e che, se praticata regolarmente e in maniera graduale, può concorrere a mantenere una buona forma fisica e a proteggere la salute del cuore. Tuttavia, in presenza di elevato stress da attività fisica, se sono presenti patologie cardiache o cardiovascolari sottostanti, si rischia di ottenere l’effetto opposto e praticare un’attività troppo intensa può rivelarsi pericoloso. Prima di iniziare a praticare un’attività come la corsa, quindi, è necessaria una valutazione del proprio quadro clinico e delle condizioni di cuore e arterie coronariche.
Anche chi è già abituato a praticare attività sportiva amatoriale, oltre a eseguire controlli a cadenza regolare, deve prestare attenzione a manifestazioni e segnali del corpo, anche quando non ha modificato l’attività fisica abituale. In particolare in presenza di sintomi come affanno, dolori al petto, palpitazioni, è fondamentale fare tempestivo riferimento al medico.
TAC cuore: quando farla e a cosa serve
Durante la visita cardiologica, lo specialista effettua un’anamnesi raccogliendo dati e informazioni sulla storia clinica della persona e dei suoi familiari seguita, quasi sempre, dall’esecuzione dell’esame elettrocardiografico (ECG). In seguito può essere richiesta l’esecuzione di una TAC cuore (o TC cuore o cardio TAC), un test strumentale di diagnostica per immagini che viene utilizzato nella valutazione di un’eventuale aterosclerosi coronarica. Il test utilizza raggi X con radiazioni minime per acquisire le immagini del volume del cuore e delle arterie coronarie e non è né doloroso né invasivo.
La TAC cuore è un esame veloce che fotografa il cuore e le coronarie nell’attimo di un singolo battito cardiaco. In 3-4 secondi, dunque, lo specialista avrà a sua disposizione le immagini per sezioni di cuore e arterie e potrà individuare la presenza di placche aterosclerotiche. Le placche sono stratificazioni patologiche che si formano nella parete dei vasi coronarici provocando stenosi, ossia dei restringimenti che impediscono la fisiologica irrorazione del muscolo cardiaco, aumentando il rischio di infarto. Inoltre, la TAC cuore consente di valutare il rischio di insorgenza di infarto, rappresentando così un fondamentale strumento di prevenzione per le patologie cardiache. Nel paziente sportivo, l’indagine è quindi essenziale per rilevare precocemente problemi cardiaci nascosti, assicurando così allenamenti sicuri e performance ottimali.
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