“La prevenzione delle malattie cardiovascolari è spesso considerata un problema esclusivamente maschile – spiega la dott.ssa Patrizia Presbitero cardiologa di Humanitas – Anche le donne, soprattutto nell’età della menopausa, possono avere a che fare con queste malattie”. Quando si parla di malattie cardiovascolari ci si riferisce in genere alle cardiopatie ischemiche, cioè all’angina pectoris e all’infarto del miocardio. Sono entrambe causate da una riduzione dell’afflusso del sangue al cuore (ischemia), in seguito alla parziale o totale occlusione delle arterie coronarie (vasi che trasportano il sangue al cuore).
Donne in età fertile
In genere, sono poco soggette alle malattie cardiovascolari perché gli estrogeni, gli ormoni sessuali femminili, che vengono prodotti dall’organismo della donna in modo regolare durante il ciclo mestruale, proteggono le arterie dal rischio aterosclerosi.
Donne in menopausa
Durante la menopausa la produzione di questi ormoni cessa e anche le donne si trovano esposte al rischio di angina e infarto. La donna può infatti accumulare grassi “pericolosi”, come colesterolo e trigliceridi che a lungo andare possono dare origine alle placche aterosclerotiche. Nelle donne il problema si presenta più avanti negli anni, intorno ai 60-70 anni, mentre negli uomini si fa sentire già a partire dai 50-60 anni.
Dolori sospetti
Uno dei segnali tipici dell’angina e dell’infarto è il dolore al petto. Nelle donne però, il dolore si può manifestare in modo particolare e può essere facilmente confuso con un problema muscolare. Nella donna il dolore (sia per l’angina che per l’infarto, in cui è più forte) può essere anche di tipo puntorio: una specie di fitta improvvisa, che non si diffonde alle braccia e che si può manifestare anche a riposo.
I dolori improvvisi al petto, che assomigliano a una fitta, non devono spaventare le donne giovani, in età fertile. E’ infatti molto difficile che a quest’età un dolore del genere corrisponda ad un problema cardiaco. Se invece lo stesso dolore si presenta in donne in menopausa (soprattutto dopo i 60 anni e in donne che sono entrate in menopausa in giovane età) è bene approfondire la questione. In modo particolare se sono presenti fattori di rischio per le malattie cardiovascolari (diabete, fumo, ipertensione, obesità).
L’elettrocardiogramma
L’elettrocardiogramma sotto sforzo è l’esame più utilizzato per determinare la presenza di ostruzioni alle coronarie e quindi per diagnosticare l’angina e anche l’infarto. Dà ottimi risultati nel
sesso maschile. Nelle donne, però, può fallire. L’attività elettrica del cuore che viene registrata da questo esame, può infatti essere influenzata dagli estrogeni e rilevare la presenza di malattie in donne che in realtà sono sane. Una diagnosi precisa di malattia cardiovascolare nella donna non appare perciò sempre immediata e di facile realizzazione.
La prevenzione
La prevenzione è sicuramente l’arma vincente per proteggere le donne dalle malattie cardiovascolari. Quella primaria si attua nelle donne che non hanno ancora manifestato queste malattie. Consiste essenzialmente in uno stile di vita sano e, per chi è a rischio di malattie cardiovascolari, nell’assunzione della terapia ormonale sostitutiva. La prevenzione secondaria coinvolge le donne che hanno avuto già la malattia (infarto minore o angina pectoris). Consiste essenzialmente nel sottoporsi a visite e esami specialistici ed assumere, sotto controllo medico, farmaci che abbassano il colesterolo e mantengono il sangue fluido impedendo ulteriori danni.
Terapia ormonale sostitutiva
Le donne in menopausa che presentano dei fattori di rischio per le malattie cardiovascolari dovrebbero ricorrere alla terapia sostitutiva ormonale. In particolare devono fare attenzione le donne che hanno parenti stretti che hanno avuto a che fare con queste malattie.
Devono stare attente anche le donne che fumano, che soffrono di pressione alta, che hanno livelli di colesterolo nel sangue elevati o che soffrono di diabete. Tutti questi fattori infatti aumentano il rischio di cardiopatie ischemiche. In questi casi è necessario ricorrere alla terapia sostitutiva, cioè assumere compresse o utilizzare cerotti a base di estrogeni e/o progestinici (ormoni femminili), non appena si entra in menopausa, senza aspettare le prime avvisaglie della malattia. La terapia sostitutiva non ha alcun effetto nelle donne che già presentano problemi al cuore. Mentre può evitarne l’insorgenza se assunta regolarmente quando la donna è ancora sana.
I rischi
Gli ormoni utilizzati nella terapia sostitutiva possono aumentare, anche se in modo lieve, il rischio di tumore al seno. Per questo non è indicato ricorrere a questa cura preventiva in tutte le donne, ma solo in quelle che sono a rischio per le malattie cardiovascolari. Chi deve usare pillole e cerotti non deve però spaventarsi oltre misura: è infatti maggiore il rischio causato dalle malattie cardiovascolari, rispetto a quello del tumore al seno. Si può quindi ricorrere con tranquillità alla cura preventiva, sottoponendosi agli esami di controllo (mammografia) prescritti dallo specialista.
Le cure
La cura dell’angina pectoris e dell’infarto del miocardio è uguale sia nella donna sia nell’uomo. Prevede l’utilizzo di farmaci e/o di interventi mininvasivi o chirurgici, a seconda dei casi.
In caso di angina vengono utilizzati farmaci che aiutano a tenere sotto controllo i sintomi; nelle situazioni più serie è possibile ricorrere a interventi più o meno invasivi come l’angioplastica e il by-pass.
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