Con gli specialisti di Humanitas parliamo di cuore delle donne e di come prendersene cura.
Nelle donne giovani c’è un incremento dell’infarto, quindi si muore più facilmente di eventi cardiaci, mentre nelle donne più anziane rispetto agli uomini della stessa età, è molto più frequente l’ictus rispetto all’infarto.
Le malattie cardiocircolatorie sono ancora la prima causa di morte nelle donne e negli uomini non solo in Italia, ma anche nel resto del mondo occidentale. La prevenzione in questo caso funziona e il primo passo è la corretta informazione.
L’informazione aiuta a mettere in atto le misure preventive e a riconoscere le patologie quando compaiono, perché non è così immediato fare la diagnosi corretta al momento giusto. Più la diagnosi è tempestiva e maggiori sono le probabilità di intervenire e quindi eventualmente modificare il decorso della malattia.
La difficoltà a riconoscere i sintomi
Nel riconoscimento dei sintomi le donne sono un po’ più svantaggiate: nelle donne giovani, i sintomi non sempre hanno le cosiddette caratteristiche di tipicità. È meno frequente il classico dolore dietro lo sterno e i sintomi possono essere assai subdoli, con una prevalenza di malessere e magari una localizzazione del dolore alle braccia o in un’altra posizione. Queste manifestazioni possono rimanere misconosciute per un tempo sufficientemente lungo a fare in modo che l’infarto progredisca e dia i suoi esiti peggiori. Questo sintomi talvolta vengono difficilmente riconosciuti anche dagli operatori sanitari, con conseguente perdita di tempo prezioso.
A quali sintomi prestare attenzione?
Occorre non sottovalutare la presenza di un malessere interno di tipo viscerale, che riguarda il torace, magari accompagnato a transitoria mancanza di respiro, a sudorazione fredda e inspiegabile; la presenza di dolori che non riguardano necessariamente solo la regione dello sterno, ma che si irradiano alle spalle o che magari sono presenti solo nella parte toracica posteriore o solo alle braccia oppure dolori che vanno alla base del collo e che arrivano fino alla mandibola. Sono segnali che spesso compaiono in modo inusuale, improvviso, magari dopo una forte emozione o che sono così intensi da portare la paziente dal medico; il consiglio è di non sottovalutarli, ma di fare qualche esame di approfondimento per escludere la presenza di un problema cardiaco.
Rischi maggiori in menopausa
Nelle donne giovani (50-60 anni) il numero di infarti sta diventando progressivamente sempre maggiore e può essere più facilmente fatale che negli uomini e dunque la mortalità femminile in questa fascia di età è superiore.
Per tutto il periodo fertile, la protezione ormonale fa sì che le donne abbiano un numero di eventi cardiovascolari minore rispetto a quello degli uomini. In menopausa, quando questa protezione viene meno, subentra l’importanza di tutti gli altri fattori di rischio cardiovascolari: aumenta la probabilità di essere ipertesi, di diventare ipercolesterolemici, che affiori un diabete e le donne esposte agli stessi fattori di rischio degli uomini sviluppano un infarto tanto quanto loro. In questa fase della vita occorre dunque fare maggiore attenzione ai fattori di rischio e attuare strategie di prevenzione cardiovascolare.
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