L’endometriosi è un’infiammazione cronica benigna che interessa le persone di sesso femminile in età fertile e deriva da un’anomalia delle cellule della cavità uterina (cellule endometriali) che migrano verso sedi extra-uterine (solitamente ovaie o peritoneo pelvico).
Il percorso di diagnosi e di trattamento di questo disturbo è ancora dibattuto, ma è ormai noto il ruolo rilevante dell’alimentazione in termini di contenimento dei sintomi infiammatori.
Approfondiamo l’argomento con la dottoressa Elena Zannoni, ginecologa e referente Servizio Chirurgia Conservativa ed Endoscopica in età riproduttiva in Humanitas Rozzano.
Endometriosi e disturbi gastrointestinali
Nonostante l’endometriosi sia un disturbo piuttosto comune (sviluppano l’endometriosi il 10-20% delle donne in età fertile), la patologia viene individuata spesso per caso, durante visite ginecologiche di controllo o esami svolti in un percorso di diagnosi di altri disturbi.
L’infiammazione alla base dell’endometriosi, infatti, si manifesta tendenzialmente in modo asintomatico, ma possono rappresentare un campanello d’allarme per la paziente alcuni sintomi dolorosi. Tra questi, in particolare un forte dolore durante il ciclo mestruale (dismenorrea), che non riesce a placarsi neppure con l’utilizzo di antidolorifici e antispastici, e dolori durante i rapporti sessuali e la defecazione.
Correlati all’endometriosi, possono esserci anche problemi gastrointestinali, che si presentano in particolar modo durante il ciclo mestruale e possono cronicizzarsi, come:
L’attenzione a seguire una dieta adeguata, dunque, è particolarmente importante nel contenimento dell’infiammazione e della sintomatologia da questa provocata e può contribuire a un miglioramento della qualità della vita della paziente.
La dieta antinfiammatoria per le persone con endometriosi
Quando si parla di dieta antinfiammatoria si intende un’alimentazione in cui sono presenti prevalentemente piatti a base di alimenti con proprietà antinfiammatorie e disintossicanti.
La Fondazione Italiana Endometriosi ha messo a disposizione delle linee guida che possono aiutare le pazienti a orientarsi e a valutare quali siano i cibi che possono aiutare il contenimento dei sintomi, poiché interagiscono con determinate funzioni dell’organismo favorendone i processi.
Parliamo quindi degli alimenti ad alto contenuto di fibre, che favoriscono la digestione e la funzione intestinale e abbassano il livello ematico degli estrogeni, in modo tale che i tessuti estrogeno-dipendenti, come l’endometrio, si mantengano a riposo. Per questo, le pazienti con osteoporosi dovrebbero aumentare il consumo di fibre del 20-30%.
Utile anche l’assunzione di acidi grassi Omega 3, che alimentano la produzione di una molecola che agisce contro i processi infiammatori (prostaglandina PGE1).
Oltre all’alimentazione, il medico specialista può valutare anche l’utilizzo di integratori, per favorire l’equilibrio di alcuni componenti fondamentali per il benessere dell’organismo, tra cui Vitamina D, Omega 6, Nicotinamide, Curcuma, Metilfolato di calcio, Quercetina, Partenio.
Endometriosi: cosa mangiare
In presenza di endometriosi, dunque, largo ai cibi ricchi di fibre, come i cereali integrali, dunque riso e pasta integrali o gnocchi di patate con farina integrale, i legumi, le paste a base di ceci, piselli o lenticchie, la verdura e la frutta (soprattutto prugne, pere e mele).
Tra gli alimenti ricchi di Omega 3 a cui dare ampio spazio nella propria alimentazione ricordiamo il pescato (soprattutto salmone, pesce azzurro, tonno fresco, trota, orata, branzino, crostacei e molluschi), la frutta secca (mandorle, noci e anacardi), i semi (zucca, lino, girasole, chia e sesamo), l’olio extravergine d’oliva, la carne bianca e le uova.
I cibi da evitare in caso di endometriosi
Abbiamo parlato dei cibi che aiutano a contenere i sintomi dell’endometriosi, ma ce ne sono altri che, invece, rischiano di acuire i processi infiammatori e che, quindi, è bene evitare. Tra questi:
- tutti i preparati industriali, come merendine, biscotti o patatine fritte;
- i prodotti da forno raffinati e la farina 00;
- l’avena e la segale (entrambe ricche di estrogeni);
- la carne rossa, gli insaccati e i salumi;
- i formaggi freschi ricchi di lattosio;
- lo zucchero;
- la soia, il peperoncino;
- gli alcolici, la caffeina e le bevande frizzanti e zuccherate.
Da assumere in quantità limitate, invece, altri alimenti che, di tanto in tanto, possono fare capolino anche sulle tavole delle pazienti con endometriosi, come i formaggi stagionati, la ricotta e lo yogurt naturale.
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