La cornea è sostanzialmente la membrana trasparente che riveste la parte esterna dell’occhio. Tuttavia, alcune patologie possono lederne la funzionalità: per esaminare la cornea e ottenere diagnosi precise, la tomografia corneale può essere d’aiuto.
Ne parliamo con la dottoressa Costanza Tredici, oculista presso l’IRCCS Istituto Clinico Humanitas di Rozzano.
Che cos’è la cornea e a cosa serve?
La cornea svolge la funzione di lente principale dell’occhio. Il potere oculare totale è molto elevato e la cornea ne costituisce la componente più importante. Ciò spiega come mai le alterazioni corneali influenzino in maniera drammatica la qualità visiva.
Si può credere che, come lente, la cornea sia una perfetta sezione di una sfera ma in realtà la sua curvatura cambia nelle varie porzioni (è curva al centro e piatta in periferia); ha una forma che viene definita asferica e che permette di far convergere sul medesimo fuoco tutti i raggi luminosi.
La cornea è costituita da tre strati in successione, epitelio, stroma ed endotelio. L’epitelio, vera pelle dell’occhio, ha un ricambio rapido e può riformarsi completamente in 3-4 giorni grazie alle sue cellule riproduttive (staminali) poste ai bordi esterni della cornea. Lo stroma ha caratteristiche ottiche, devia la luce in base alla sua curvatura ed è trasparente. La trasparenza dello stroma è garantita dalla funzione dell’endotelio e dall’assenza di vasi. Infatti, la cornea trae l’ossigeno dall’aria e il nutrimento da un liquido, l’umore acqueo, che la bagna posteriormente. L’endotelio è un singolo strato di cellule perenni che riveste l’interno della cornea; mantiene la trasparenza corneale esercitando una funzione di pompa che rimuove l’acqua dallo stroma e lo mantiene in uno stato di parziale disidratazione che ne consente la trasparenza.
I sintomi di un problema alla cornea
Sono diverse le malattie che possono colpire la cornea, tra cui:
- Degenerazioni legate all’età
- Cheratocono
- Scompenso corneale
- Distrofie
- Esiti di infezioni e traumi.
Queste condizioni possono causare deformazioni o opacizzazioni della cornea, portando a un calo della vista. I sintomi principali includono:
- Alterazione della visione
- Sensazione di corpo estraneo
- Fotofobia (fastidio alla luce).
Topografia e tomografia per esaminare la cornea
Il topografo corneale sfrutta il fatto che la cornea abbia proprietà specchianti: proiettando cioè una serie di anelli concentrici e fotografando l’immagine ottenuta sulla cornea, costruisce una dettagliata mappa in due dimensioni che, grazie a una scala colorimetrica, fornisce un’accurata descrizione visiva della forma della cornea.
La topografia, assieme alla tomografia corneale, che studia non solo la superficie anteriore ma anche quella posteriore, consente di descrivere nel dettaglio la cornea, conoscerne regolarità e spessori e identificare stadi anche molto iniziali di malattie quali il cheratocono. Il cheratocono è una malattia in cui la cornea si deforma, incurva e assottiglia progressivamente, riducendo drammaticamente la vista e, nei casi più gravi e trascurati, portando alla necessità di un trapianto di cornea.
OCT: a cosa serve la tomografia?
L’OCT è un esame essenziale per identificare e monitorare diverse patologie della cornea, retina e nervo ottico, come:
- Cheratocono: malattia genetica che provoca cambiamenti nella curvatura e assottigliamento della cornea, compromettendo la sua funzione.
- Membrana epiretinica (pucker maculare): formazione di tessuto fibroso sulla macula, che causa distorsione visiva e difficoltà nella lettura e visione a distanza. La diagnosi precoce e il monitoraggio regolare tramite OCT sono cruciali.
- Retinopatia diabetica: una condizione dovuta al danno ai vasi sanguigni retinici, frequente nei pazienti con diabete. Provoca edema maculare diabetico e grave riduzione della vista. L’OCT permette una diagnosi precoce e il monitoraggio della risposta alle terapie.
- Degenerazione maculare legata all’età o deterioramento della macula con l’invecchiamento, che può manifestarsi in forma secca (atrofia) o umida (neovascolare). La forma secca causa una riduzione progressiva della visione, mentre quella umida porta a una rapida perdita della visione centrale. L’OCT serve per monitorare la progressione e pianificare il trattamento.
Che cos’è la conta endoteliale
L’endotelio corneale viene studiato mediante apposite foto che consentono di verificare forma e numero delle cellule che lo compongono. È un esame fondamentale, ad esempio, prima dell’intervento per cataratta, perché informa sulla vitalità corneale e mette in guardia contro un possibile danno chirurgico permanente e irreversibile.
Una cornea con una conta endoteliale aumenta di spessore, perde la sua trasparenza e ostacola un efficace passaggio della luce. Fortunatamente, oggi esistono tecniche chirurgiche – quali il trapianto lamellare – che permettono di trattare gli scompensi corneali in maniera meno invasiva.
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