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Contrattura, stiramento e strappo muscolare: i sintomi e cosa fare

Durante la pratica sportiva – ma non solo – può capitare di avvertire dolore in seguito a un movimento improvviso. Si potrebbe trattare di una contrattura, di uno stiramento o di uno strappo muscolare.

Individuarli e trattarli correttamente è fondamentale per poter ottimizzare i tempi di recupero, ma quali sono le differenze ed i sintomi che permettono di orientarsi?

Ne parliamo con il dottor Lorenzo Virelli, fisiatra dell’IRCCS Istituto Clinico Humanitas di Rozzano.

Contrattura muscolare: le cause e i sintomi

La contrattura muscolare è una contrazione di alcune fibre di uno specifico muscolo che tende a persistere nel tempo, causando una sensazione di tensione e rigidità fastidiosa che può arrivare fino al dolore vero e proprio. 

Le contratture muscolari rappresentano una risposta difensiva che mette in atto il nostro organismo per limitare il movimento e si innesca quando un muscolo è sollecitato oltre le sue capacità o per proteggere un’articolazione che non si muove nella maniera corretta. 

Le contratture possono avere diverse cause, come per esempio:

  • movimenti improvvisi e bruschi
  • sforzi eccessivi durante l’allenamento
  • mancanza di adeguato riscaldamento e stretching
  • problemi posturali (posizioni scorrette mantenute a lungo)
  • interventi chirurgici
  • stress emotivo 
  • stile di vita sedentario.

I sintomi della contrattura muscolare possono essere:

  • tensione e rigidità
  • limitazione nei movimenti
  • difficoltà nell’utilizzare il muscolo dolente.

Contrattura muscolare: cosa fare?

Una contrattura muscolare lieve, correlata all’attività fisica, solitamente guarisce da sola con un breve periodo di riposo funzionale (riduzione o adattamento dell’attività fisica praticata), mentre può essere inutile o persino controproducente continuare a svolgere attività sportive che provocano fastidio o dolore nella zona interessata. Per accelerare il recupero o trattare contratture muscolari più serie, può essere molto utile il trattamento manuale (massoterapia decontratturante, trattamenti manipolativi) eventualmente associato a terapie fisiche in grado di rilasciare calore (tecarterapia, laser, ecc), a giudizio del fisiatra. In genere, per guarire da una contrattura, sono sufficienti 3-7 giorni di riposo, tuttavia, il periodo di recupero può prolungarsi notevolmente se non si rispettano i tempi adeguati.

Il discorso cambia per le contratture muscolari recidivanti o croniche causate da problemi posturali. In questi casi, per una risoluzione definitiva, è necessario effettuare una visita fisiatrica (completa di una valutazione posturale) per individuare la causa precisa e programmare poi il trattamento più appropriato con il fisioterapista.

Stiramento muscolare: i sintomi

Lo stiramento muscolare (o elongazione muscolare) è un allungamento eccessivo delle fibre muscolari non associato a un’interruzione (lesione) delle stesse. 

Le cause dello stiramento muscolare sono:

  • Attività fisica senza un adeguato riscaldamento 
  • Inadeguata preparazione fisica rispetto all’attività che si compie
  • Movimenti bruschi
  • Squilibri posturali e muscolari
  • Mancato rispetto dei tempi di recupero necessari dopo uno sforzo fisico o un infortunio.

Il sintomo principale è il dolore che si presenta in maniera improvvisa in relazione a uno specifico movimento ed è riproducibile ripetendo il gesto sia durante l’attività sportiva che ai test clinici, inoltre al tatto la zona coinvolta può risultare dolente. 

Altri sintomi possono essere:

  • Limitazione del movimento
  • Rigidità muscolare
  • Indolenzimento.

Cosa fare in caso di stiramento muscolare

Uno stiramento muscolare guarisce in genere in circa due settimane, in questo periodo è necessario il riposo per non affaticare il muscolo dolente. 

Può essere utile applicare ghiaccio e se il medico lo suggerisce, l’assunzione di farmaci per alleviare il dolore, controllare l’infiammazione e favorire il rilassamento muscolare. Se il dolore persiste, risulta particolarmente intenso o è accompagnato da lividi o gonfiore è bene rivolgersi a uno specialista per una valutazione approfondita.

Cos’è uno strappo muscolare e quali sono i sintomi

Lo strappo muscolare è una lesione causata dalla rottura di uno o più fasci di fibre muscolari, provocata da uno stiramento improvviso.

Questo tipo di lesione di solito avviene quando il muscolo è sottoposto a un eccessivo stress che supera il suo limite fisiologico di tensione. Le cause comuni includono contrazioni brusche, movimenti scorretti (es. scatti improvvisi) o traumi diretti.

Le lesioni muscolari possono essere classificate in tre categorie in base alla gravità:

  • Lesione di primo grado: si manifesta con una sensazione di tensione muscolare, crampi o lieve dolore quando il muscolo viene allungato o contratto. Non vi è perdita di forza o movimento significativi.
  • Lesione di secondo grado: il dolore è immediato e più intenso, spesso accompagnato successivamente dalla comparsa di gonfiore ed ecchimosi, riduzione della forza muscolare e limitazione del movimento.
  • Lesione di terzo grado: rappresenta una lesione molto grave in cui il muscolo è completamente strappato, il dolore è estremamente intenso, la tumefazione è evidente (in parte rappresentata dal tessuto muscolare retratto) e compare rapidamente un’ampia ecchimosi legata all’importante stravaso di sangue. Questo tipo di strappo impedisce di utilizzare la parte interessata anche per le operazioni semplici a causa del dolore e del severo danno muscolare.

Cosa fare in caso di strappo muscolare

Il trattamento delle lesioni muscolari passa attraverso una corretta diagnosi di sede e gravità, determinate in prima battuta attraverso una valutazione clinica eseguita in ambulatorio o in pronto soccorso, e confermate da approfondimenti strumentali come ecografia o risonanza magnetica.

La gestione degli strappi può includere riposo, applicazione di ghiaccio, compressione, elevazione (protocollo RICE), il drenaggio dell’ematoma se abbondante o a rischio di complicazioni, quasi sempre un percorso riabilitativo necessario a riprendere la completa e corretta funzione e infine, solo in casi straordinari, interventi chirurgici per riparare il tessuto danneggiato.

Per gli strappi muscolari di primo grado, è consigliato il riposo relativo (attività che causano il dolore o a rischio di aggravare la lesione) per circa due settimane, durante questo periodo è utile avviare sia una terapia farmacologica che un trattamento riabilitativo mirato e specifico per la tipologia di lesione. L’applicazione di un impacco freddo per 15-20 minuti sulla zona interessata per 3/die (tre volte al giorno) aiuta a ridurre il dolore e l’infiammazione

È comune anche l’uso di una fasciatura compressiva per proteggere e sostenere il muscolo durante la guarigione ed evitare l’accentuarsi dello stravaso ematico o il ripresentarsi dello stesso dopo un’eventuale evacuazione. Sollevare il muscolo danneggiato può migliorare il ritorno venoso e prevenire il ristagno di sangue nella zona colpita.

Nel caso degli strappi muscolari più gravi, il periodo di riposo può essere prolungato fino a un mese o più, può essere più restrittivo (riposo assoluto) e può ritardare l’inizio del percorso riabilitativo e di conseguenza i tempi di guarigione. 

Il trattamento fisioterapico può includere esercizi di stretching e mobilizzazione passiva nelle prime fasi, in seguito vengono introdotti esercizi in carico progressivo, con un impegno muscolare via via più elevato, per favorire il recupero della forza ed infine vengono reinseriti esercizi ad alta richiesta funzionale propedeutici alla ripresa sportiva completa.

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