COME TI POSSIAMO AIUTARE?

Centralino
+39 02 8224 1

Se hai bisogno di maggiori informazioni contattaci telefonicamente

Prenotazioni Private
+39 02 8224 8224

Prenota una visita in privato o con assicurazione telefonicamente, oppure direttamente online

Centri

IBD Center
0282248282
Dipartimento di Gastroenterologia
02 8224 8224
Ortho Center
02 8224 8225
Cancer Center
0282246280
Centro Odontoiatrico
0282246868
Cardio Center
02 8224 4330
Centro Obesità
02 8224 6970
Centro Oculistico
02 8224 2555

Come fare per smettere di fumare?

Il fumo di sigaretta, contrariamente a quanto spesso viene detto, non è un vizio. Quando ci si riferisce a un vizio, infatti, ci si riferisce a qualcosa che può essere modificato, mentre il tabagismo è un meccanismo di dipendenza innescato da una vera e propria droga, la nicotina. In Italia i fumatori sono circa 10 milioni, un numero che non tende ad abbassarsi, in particolare nella fascia tra i 15 e i 30 anni. Il fumo di sigaretta è associato all’insorgenza di varie patologie, in particolare oncologiche e cardiologiche, ma smettere di fumare può essere un percorso estremamente complicato: per questo può essere utile fare riferimento a un Centro Antifumo.

Ne parliamo con la dottoressa Licia Siracusano dell’Unità di Oncologia Medica ed Ematologia presso l’IRCCS Istituto Clinico Humanitas di Rozzano.

La nicotina e le altre sostanze presenti nella sigaretta

La nicotina è una sostanza in grado di indurre una dipendenza sia fisica, sia psicologica. Il meccanismo della dipendenza fisica è responsabile della crisi di astinenza, quindi dell’insorgenza di una serie di sintomi e disturbi come ansia, agitazione e irritabilità, che si verificano nel momento in cui una persona prova a smettere di fumare. La dipendenza psicologica è invece indotta dalla capacità della nicotina di legarsi ad alcuni recettori, i recettori nicotinici, che provocano il rilascio dei cosiddetti “ormoni del buon umore”. Si tratta di ormoni con effetto anti ansiogeno e antidepressivo, per cui la persona che fuma si sente momentaneamente gratificata.

Oltre alla nicotina, all’interno di una sigaretta sono presenti il catrame, che al suo interno contiene oltre 7000 sostanze dannose, radioattive e cancerogene, e il monossido di carbonio che viene rilasciato durante la combustione. Il monossido di carbonio viene trasportato nel sangue, dove contribuisce alla diminuzione di ossigeno, con un conseguente aumento della produzione di globuli rossi da parte dell’organismo, che cerca di sopperire così alla mancanza di ossigeno. L’aumento di globuli rossi si associa a sua volta a un incremento della viscosità e della densità del sangue, un aspetto associato al rischio di eventi cardiovascolari come infarto e ictus.

I danni provocati dal fumo di sigaretta

Non è il numero di sigarette fumate ogni giorno ad aumentare il rischio di insorgenza di patologie, ma gli anni di esposizione al fumo. Per questo è sempre importante smettere di fumare: perché è fondamentale bloccare il prima possibile l’aumento del rischio di malattia.

Non c’è parte dell’organismo che si possa infatti considerare esente dai danni provocati dalla sigaretta. Le sostanze cancerogene si associano allo sviluppo di tumore, al polmone, ma anche al pancreas, ai reni, alla vescica, al distretto testa-collo: ogni tipo di malattia tumorale può associarsi al fumo di sigaretta.

Il monossido di carbonio, come abbiamo detto, aumenta invece la viscosità del sangue, con il rischio di insorgenza di infarto e ictus, in particolare in presenza di ulteriori comorbidità come diabete e ipertensione. E la nicotina, oltre alla dipendenza fisica e psicologica, può comportare danni al tessuto dei vasi sanguigni (tessuto endoteliale), con un ulteriore rischio di ipertensione, infarto e ictus.

I pericoli della sigaretta elettronica

La comunità scientifica non accetta la sigaretta elettronica come un’alternativa alla sigaretta tradizionale o un metodo valido o scientificamente dimostrato che possa aiutare a smettere di fumare. La sigaretta elettronica, infatti, pur non prevedendo combustione e quindi non comportando lo sviluppo di monossido di carbonio, contiene comunque nicotina, con conseguente dipendenza. Inoltre, la sigaretta elettronica contiene anche altre sostanze nocive, tra cui cancerogeni.

Come fare per smettere di fumare?

Una volta attivati i recettori nicotinici, questi restano dormienti anche se la persona successivamente smette di fumare: c’è quindi sempre il rischio che si riattivino successivamente, fumando anche una sola sigaretta. Bisogna inoltre considerare che la decisione di smettere di fumare è difficile da prendere, perché si scontra con la dipendenza psicologica, ossia la momentanea gratificazione data dalla sigaretta. La paura di perdere quella che viene definita “stampella psicologica”, infatti, è molto forte e prevale anche sulla consapevolezza dei rischi per la salute associati al fumo di sigaretta.

Per questo motivo può essere utile farsi seguire in questo percorso in un Centro Antifumo. I Centri Antifumo sono ambulatori dedicati, con medici specializzati, terapeuti e counselor in grado di fornire tutto il sostegno, anche psicologico, per aiutare le persone a smettere di fumare. Al Centro Antifumo si può tornare tutte le volte che è necessario, anche se si è già smesso una o più volte di fumare ma si è ricaduti nella dipendenza.

I numeri di Humanitas
  • 2.3 milioni visite
  • +56.000 pazienti PS
  • +3.000 dipendenti
  • 45.000 pazienti ricoverati
  • 800 medici
Torna su