In Italia, il tumore del colon è la seconda causa di morte per cancro, sia nella popolazione maschile sia in quella femminile. Uno strumento fondamentale che può aiutare a diagnosticare questo tumore nelle fasi iniziali del suo sviluppo è la colonscopia.
Come funziona l’esame e qual è la preparazione richiesta? Ne parliamo con il professor Cesare Hassan, capo sezione di Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva presso l’IRCCS Istituto Clinico Humanitas Rozzano.
A cosa serve la colonscopia?
Il cancro del colon origina da un precursore, una lesione chiamata “polipo”, che è inizialmente benigna e può essere identificata grazie alla colonscopia. La colonscopia è un esame che prevede l’introduzione nell’intestino di uno strumento flessibile che consente di avere uno sguardo in tempo reale sul suo stato di salute. L’esplorazione dell’intestino avviene grazie a tecnologie molto sofisticate, che permettono di identificare tutte quelle lesioni che potenzialmente possono evolvere in tumore del colon.
I sintomi del tumore al colon
Quando si parla di tumore del colon, i sintomi a cui prestare attenzione sono le alterazioni della funzione intestinale rispetto alle normali abitudini. Per esempio, le persone che abitualmente sono stitiche e che si accorgono di non esserlo più, o viceversa quelle che presentano in genere diarrea e che cominciano ad avere una funzione intestinale diversa rispetto al passato. Ci sono poi sintomi più importanti, come la perdita di sangue nelle feci o dolori addominali. In presenza di questi sintomi è importante rivolgersi allo specialista gastroenterologo che valuterà se sia necessario eseguire una colonscopia.
I programmi di screening per il tumore al colon
L’esecuzione della colonscopia non è prevista solo in presenza di una sintomatologia specifica, ma si inserisce anche nell’ambito dei programmi di screening, quando il paziente risulta positivo al test del sangue occulto nelle feci. Il consiglio generale è quello di aderire ai programmi di screening regionale e sottoporsi al test del sangue occulto e, in caso di positività, proseguire con la colonscopia. Vi è inoltre un sistema di screening primario per cui i pazienti over 50 possono accedere direttamente alla colonscopia. Al momento si sta anche assistendo a un abbassamento dell’età dello screening ai 40-45 anni, che è comunque necessaria quando c’è familiarità di primo grado per questa patologia.
Colonscopia: in Humanitas con il supporto dell’Intelligenza Artificiale
In Humanitas le colonscopie vengono eseguite con strumenti supportati in fase diagnostica dall’Intelligenza Artificiale, grazie a un algoritmo in grado di effettuare un’analisi rapida e molto precisa delle immagini dell’intestino, identificando lesioni che possono sfuggire all’occhio umano. A differenza di altri strumenti diagnostici, come la radiologia, la TAC o la risonanza, che generano immagini che possono essere riviste anche in seguito e consentire consultazioni tra più specialisti, la colonscopia è un esame che avviene in tempo reale.
Per questo motivo è importante che durante l’esame vengano diagnosticate tutte le alterazioni presenti nel colon e l’Intelligenza Artificiale riveste un ruolo di supporto molto importante, poiché consente di evitare l’errore umano. L’Intelligenza Artificiale sta diventando uno strumento indispensabile in tutte le unità di endoscopia e gli studi eseguiti in Humanitas hanno dimostrato che, rispetto alla colonscopia standard, l’Intelligenza Artificiale potenzia la diagnosi di polipi di circa il 25%: un numero rilevante.
Come avviene la preparazione alla colonscopia
In questi anni, grazie alla Ricerca, l’approccio alla preparazione alla colonscopia è cambiato sostanzialmente. Negli anni Novanta era necessario assumere 4 litri di soluzione preparatoria il giorno prima dell’esame, il cui gusto, inoltre, non era piacevole. Oggi lo standard prevede l’assunzione di un solo litro di una soluzione dal gusto simile a quello di molte bevande in commercio e di cui si può scegliere l’aroma. Inoltre, la preparazione viene suddivisa in due differenti momenti, per cui mezzo litro di soluzione si assume la sera prima dell’esame, e mezzo litro la mattina, sempre prima che venga eseguita la colonscopia. Diluire la preparazione offre un doppio vantaggio: in primo luogo risulta più tollerata dai pazienti, in secondo luogo i risultati in termini di preparazione dell’intestino sono nettamente superiori. Anche per quanto riguarda lo svolgimento stesso dell’esame in questi decenni vi sono state notevoli evoluzioni: se una volta si trattava di un esame piuttosto fastidioso, oggi vengono utilizzati di routine protocolli di sedazione con farmaci che vengono smaltiti dal paziente molto rapidamente e che assicurano livelli di comfort molto più elevati rispetto al passato.
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