La colica renale è una delle problematiche più comuni quando si parla di apparato urinario e si manifesta con un dolore intenso nella zona lombare: una fitta che viene spesso descritta come una coltellata.
La colica renale implica indubbiamente un fastidio nel paziente che ne soffre, ma può essere anche causa della calcolosi renale.
Ne parliamo con il dottor Alberto Saita, urologo Responsabile della sezione di Endourologia in Humanitas.
Dolore e contrazioni: i sintomi della colica renale
La colica renale è un dolore forte e improvviso, causato dalle contrazioni, particolarmente violente, delle viscere e degli organi cavi dotati di pareti muscolari. Il dolore, sito nella parte bassa dell’addome e nella schiena, può essere preceduto da nausea, vomito, e da una sensazione di malessere generale. Negli uomini il dolore può anche irradiarsi fino al testicolo e nella donna fino alla regione vaginale.
Il dolore della colica è provocato dai calcoli renali, quei “sassolini” che transitano dalle vie urinarie agli ureteri, composti da sali minerali organizzati in micro e macro cristalli e responsabili della calcolosi delle vie urinarie. I calcoli hanno dimensioni variabili e non provocano necessariamente danni all’organismo, ma la loro presenza può provocare forti dolori fino al momento della loro espulsione.
Le cause della colica renale
Il dolore della colica dipende principalmente dal transito e dall’ostacolo rappresentato dai calcoli, la cui presenza può arrivare persino a bloccare il flusso di urina. I calcoli di dimensioni inferiore possono venire espulsi, con dolore maggiore o minore, durante la minzione.
Le coliche renali possono essere imprevedibili e per questo provocare un fastidio ancora maggiore nel paziente: finché, infatti, i calcoli si trovano nei reni, non provocano necessariamente sintomi, poiché hanno a disposizione uno spazio più ampio e non entrano a contatto con le pareti muscolari. Dal momento in cui, però, i calcoli si spostano attraverso l’uretere, causano un dolore lombare, intenso e improvviso, che può irradiarsi fino all’inguine, ai fianchi e alla schiena.
I calcoli possono provocare anche la presenza di sangue nelle urine, iper sudorazione, tachicardia e, come abbiamo detto, nausea e vomito. In caso di infezione, inoltre, potrebbe comparire anche la febbre.
Come comportarsi in caso di colica
Non basta la presenza di dolore per diagnosticare la presenza di una colica renale: le fitte, infatti, potrebbero essere sintomo di altre patologie, come ernia del disco, lombalgia, appendicite o, nel sesso femminile, torsione della tuba ovarica.
Solo lo specialista può effettuare la diagnosi corretta. È dunque opportuno recarsi in pronto soccorso o consultare il proprio medico di fiducia, in particolar modo se è la prima volta che questo tipo di dolore si verifica.
Diagnosi e trattamento
In genere, lo specialista sottopone il paziente con sospetta colica renale a ecografia, così da valutare la presenza di calcoli e verificare a che altezza si sono eventualmente bloccati. A seguito di opportune valutazioni, potrebbero essere anche richiesti ulteriori approfondimenti o una TC.
Come terapia, di norma, viene somministrato un analgesico, per attenuare il dolore fino all’espulsione definitiva del calcolo.
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