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Cisti ovariche: come affrontarle senza paura

La formazione di cisti ovariche è un fenomeno che si verifica nel corso della vita di molte donne. Possono determinare sintomi e conseguenze fastidiose. La preoccupazione è che possano causare sterilità o evolvere in qualcosa di più serio. Il fenomeno interessa due donne su dieci, soprattutto nell’età fertile, ma si verifica anche durante l’adolescenza e la menopausa. Ne parliamo con gli specialisti dell’Istituto Clinico Humanitas.

Cosa sono le cisti ovariche
“Per prima cosa bisogna capire con quale tipo di cisti ovariche si ha a che fare. Ne esistono infatti varie forme, con origine diversa, che danno manifestazioni differenti e hanno bisogno di una cura specifica. Tra le più diffuse ci sono le cisti follicolari, che si formano da un normale follicolo. Durante il ciclo mensile della donna, l’ovulo matura all’interno di una particolare struttura che si forma nell’ovaio, il follicolo appunto, che al momento dell’ovulazione scoppia liberando la cellula uovo e si trasforma in corpo luteo. A volte, però, il follicolo non subisce il fisiologico processo e continua a crescere formando una cisti. Spesso, soprattutto nelle adolescenti, le ovaie possono avere una struttura micropolicistica, possono cioè essere disseminate di tante cisti di pochi millimetri di diametro. In questi casi le mestruazioni sono scarse o assenti (amenorrea) e compaiono acne, peluria in eccesso e obesità. In queste donne lo squilibrio ormonale, l’assenza di ovulazione e l’impossibilità temporanea a procreare si risolvono con terapie mediche specifiche. Altre forme di cisti ovariche si possono avere, dopo che l’ovulazione è avvenuta, in seguito alla persistenza del corpo luteo. Le cisti luteiniche sono causa di mestruazioni irregolari, di perdite ematiche intermestruali (spotting) e di dolori pelvici. Le cisti endometriosiche, invece, sono costituite da “isole” di endometrio (il tessuto che riveste la parte interna dell’utero) che crescono nelle ovaie. Come l’endometrio ogni mese si sfalda causando la mestruazione, così questi focolai di cellule localizzati in posizione anormale (ectopici), mestruano, determinando la formazione di cisti “cioccolato”, piene di sangue che provocano severi dolori pelvici mestruali e disturbi durante i rapporti sessuali, come problemi principali.

Che problemi causano
“Tutte le forme di cisti ovariche di cui abbiamo parlato alterano l’omeostasi, cioè il mantenimento dell’equilibrio, dell’intero organismo e causano disturbi che possono allarmare la donna. Proprio per questo devono essere individuate e curate. Per diagnosticarle è sufficiente la visita ginecologica unitamente all’ecografia pelvica, che permette di distinguere anche il tipo di cisti. La cura prevede l’uso della pillola che mette le ovaie a riposo e aiuta il riassorbirimento delle cisti follicolari. Le cisti luteiniche di solito guariscono da sole. Mentre per le cisti endometriosiche e per quelle follicolari che danno più fastidio o che colpiscono le donne in menopausa si ricorre alla asportazione chirurgica. “Gli interventi sono ormai quasi sempre eseguiti in laparoscopia, cioè praticando solo tre piccoli forellini sotto l’ombelico attraverso cui si inseriscono gli strumenti chirurgici. Il ricovero è di appena due giorni, la convalescenza di una settimana e il dolore molto limitato. Nelle donne giovani, inoltre, non si toglie l’intero ovaio, ma solo la cisti, preservando la fertilità.”

L’evento più temuto
“Il timore più grande riguarda la possibilità che le cisti diventino maligne. “Un rischio che interessa solo l’1-5% delle donne alle quali si sviluppano forme particolari come le cisti mucinose (la cui origine non è ben conosciuta) e le cisti dermoidi (che derivano da un residuo di tessuto embrionale). Basta però sottoporsi ad un controllo clinico e strumentale per porre il sospetto diagnostico, quindi procedere alla loro asportazione chirurgica. In seguito è sufficiente il controllo ginecologico annuale per escludere la comparsa di nuove formazioni cistiche.”

A cura di Silvia Rosselli

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