Chirurgia ricostruttiva delle vie urinarie, il 18 aprile scorso gli urologi di Humanitas hanno partecipato al Congresso degli Urologi Serbi dove hanno tenuto le due letture della Scuola Europea di Urologia (ESU). Ricco il programma dell’evento, durante il quale sono intervenuti il dott. Massimo Lazzeri e il dott. Nicolò Buffi, medici dell’équipe del prof. Giorgio Guazzoni, Responsabile di Urologia.
Quali argomenti sono stati affrontati dal dott. Buffi?
L’intervento del dott. Buffi verteva sulla chirurgia ricostruttiva delle alte vie urinarie. Nello specifico, il dott. Buffi si è occupato della chirurgia ricostruttiva dell’uretere (tubo che dal rene fa defluire l’urina alla vescica), presentando l’ampia casistica dell’équipe del prof. Guazzoni relativa alla correzione delle problematiche di questa via escretrice con tecnica robotica. Il focus è stato sulla ricostruzione per stenosi del giunto pielo-ureterale (un restringimento spesso congenito, presente alla nascita, del punto di passaggio tra il bacinetto renale e l’uretere che impedisce all’urina di defluire correttamente verso la vescica), e la ricostruzione dell’uretere in caso di lesioni iatrogene, ovvero procurate da precedenti interventi chirurgici.
Il dott. Massimo Lazzeri (terzo da sinistra) e il dott. Nicolò Buffi (quarto) al Congresso in Serbia organizzato dall’ESU.
Quali argomenti sono stati affrontati dal dott. Lazzeri?
Il dott. Lazzeri si è concentrato sulla chirurgia ricostruttiva dell’uretra, con particolare riferimento alla gestione dei traumi nella fase acuta, precoce e tardiva. “Il contesto si è rivelato particolarmente adatto a stimolare l’interesse dei corsisti – spiega il dott. Lazzeri – essendo i traumi del bacino molto diffusi nei Paesi in via di sviluppo rispetto a quelli occidentali; questo in particolare a causa del minore utilizzo dei dispositivi di sicurezza stradale. “Durante il mio intervento – conclude il dott. Lazzeri – ho presentato un algoritmo su come gestire la chirurgia ricostruttiva nella stenosi dell’uretra, rispettando la continenza urinaria e la potenza sessuale del paziente. Si è trattato di condividere un modello utile a garantire comportamenti appropriati al fine di ottenere il massimo risultato in termini anatomici e funzionali“.
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