La chirurgia refrattiva può correggere tutti i difetti visivi che ci obbligano a portare gli occhiali ma, in alcuni casi, tale operazione è sconsigliata.
Abbiamo chiesto al professor Paolo Vinciguerra, responsabile di Oculistica in Humanitas, di spiegarci nel dettaglio in quali casi è meglio evitarla.
Quali difetti visivi si possono correggere con il laser?
“Oggi la chirurgia refrattiva con laser consente di correggere la miopia, l’ipermetropia e l’astigmatismo, difetti visivi che richiedono l’uso degli occhiali o delle lenti a contatto.
Dopo una certa età compare la presbiopia, difetto legato all’irrigidimento del cristallino, quella lente all’interno dell’occhio che governa la messa a fuoco degli oggetti a distanze diverse. Tecnicamente è possibile l’intervento con il laser per la correzione della presbiopia, ma viene sconsigliato perché esso non garantisce una visione ottimale.”
Per quale motivo sconsiglia l’intervento in caso di presbiopia?
“Nel 1991 siamo stati i primi al mondo a fare uno studio, pubblicato sulla rivista Impact Factor, per la correzione della presbiopia. Da quel momento gli studi sono andati avanti ma, a oggi, con il laser possiamo soltanto effettuare una correzione del lontano e del vicino a scapito di un peggioramento della qualità visiva sia da lontano che da vicino.
Il principio su cui si basa la scelta di Humanitas di non operare la presbiopia è la convinzione che non si debba mai negoziare una condizione estetica o di conforto con un’insoddisfacente qualità visiva, soprattutto perché essa è quasi sempre irreversibile. Inoltre, diventerebbe difficile gestire il rapporto con il paziente che ha ottenuto una qualità visiva ridotta e non può più tornare indietro.
Ci sono metodi alternativi per curare la presbiopia?
“Sì, oggi siamo in grado di correggere molto bene la presbiopia attraverso interventi sul cristallino, che è la sede del problema, con delle lenti specifiche.”
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