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Chirurgia laser oculare più precisa con l’eye-tracking

I possibili movimenti dell’occhio possono compromettere la precisione al momento dell’intervento. L’eye-tracking è il processo che consente al laser di seguirne i movimenti durante l’operazione. Ne ha parlato il prof. Paolo Vinciguerra, Responsabile del Centro Oculistico presso l’Istituto Clinico Humanitas.

Che cos’è l’eye-tracking?

Quando il laser agisce sull’occhio, una delle preoccupazioni maggiori dei pazienti è se riusciranno a stare immobili durante l’intervento. La collaborazione del paziente è certamente indispensabile ma il laser è in grado di seguire i movimenti dell’occhio.

Siamo abituati a pensare che l’occhio si sposti solo da destra a sinistra e dall’alto verso il basso. Eppure, pur essendo apparentemente sempre in asse, l’occhio ruota attorno a se stesso. Se non si dispone di uno strumento di diagnostica preliminare e di un laser che riesca a seguire i movimenti dell’occhio, l’astigmatismo diventa difficile da correggere. Proprio per questo motivo è necessario avere a disposizione strumenti sofisticati.

La tecnologia

Il laser agisce attraverso dei puntini luminosi che sottraggono tessuto in punti diversi per generare una forma nuova. Ha una potenza variabile: è quindi possibile applicare un’energia diversa in base alla zona interessata.

Nella zona centrale la cornea si trova a una distanza precisa, mentre in periferia è più lontana; avremo quindi una perdita di energia. In più, se l’occhio tende ruotare intorno al proprio asse, ciò porterà a un risultato ancora più impreciso. È fondamentale disporre di un laser che possa compensare i movimenti dell’occhio con un’energia variabile.

La temperatura

L’energia rilasciata dal laser vaporizza il tessuto trasformandolo in gas. L’aumento di temperatura che ne consegue può generare delle bruciature. Il laser deve quindi essere in grado di misurare la temperatura che sta generando sulla cornea.

Il laser non interviene mai due volte sullo stesso punto in un tempo ravvicinato, in modo da lasciare all’area interessata il tempo di raffreddarsi. Il laser tornerà nella zona solo successivamente. Questo è possibile grazie a una telecamera inserita nello strumento che, oltre a seguire i movimenti dell’occhio, misura in tempo reale tutto ciò che avviene.

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